Il lungo fine settimana che ha compreso anche la festa del primo maggio mi ha permesso di gustarmi il secondo volume delle avventura di Miss Peregrine e dei suoi ragazzi spaciali.
Hollow City è il secondo libro della trilogia di Miss
Peregrine e non ricordavo che i caratteri usati per scrivere il testo
fossero così piccini! Appena l'ho preso tra le mani ho pensato che ci avrei
messo un'eternità a leggerlo ma mi sbagliavo di grosso.
426 pagine sono volate via sulle ali dell'avventura perché è
di questo che si tratta. Un'avventura fantasy che propone vicissitudini
inimmaginabili per un ragazzo che ha di recente scoperto di avere dei poteri
Speciali. E' uno Speciale anche lui, Jacob Portman, proprio come la
bambina più leggera dell'aria che deve indossare scarpe zavorrate per non
prendere il volo, come la ragazzina che può produrre fuoco con le mani, il
ragazzino che può riportare in vita i morti per qualche istante e tutti gli
altri.
Olive, Emma, Millard (il ragazzo invisibile), Bronwiyn,
Horace, Enoch, Hug, Claire, Fiona: è davvero un bel gruppetto di speciali
quello che abbiamo lasciato in mare, dopo aver abbandonato l'isola su cui per
tanto tempo sono vissuti protetti sotto le ali di Miss Peregrine. Ali... una
similitudine quanto mai azzeccata visto che ora la direttrice dell'anello di
Cairnholm è bloccata nella forma di un uccello.
Ho particolarmente gradito l'album fotografico inserito
all'inizio del libro dove sono riportati i ritratti dei protagonisti e un
piccolo sunto delle loro caratteristiche, in modo da rammentare al lettore di
chi stiamo parlando.
A parte Millard - che è invisibile pertanto viene proposto
solo come un mucchietto di abiti senza testa - di tutti gli altri Speciali
l'autore propone un volto con una foto d'epoca ma ciò non avviene per il
protagonista. Jacob è una sagoma scura che non ha un volto mentre di tutti gli
altri - già peraltro presentanti nel libro precedente - il lettore può farsi un'idea
anche fisica.
Bisogna dare spazio all'immaginazione, dunque, per dare un
volto al protagonista.
A parte questo dettaglio, le foto - così come nel primo
volume - sono poi presenti tra i vari capitoli e la lettura è resa ancora più
interessante quando l'occhio cade su immagini che danno perfetta forma a ciò
che le parole descrivono.
Questa volta i ragazzi Speciali (che però vengono chiamati
ragazzi solo nel titolo, perché poi diventano bambini nelle more del racconto)
hanno una missione molto particolare da portare a termine: salvare Miss
Peregrine che è caduta vittima di un incantesimo. La loro sarà una lotta contro
il tempo ma anche una lotta fisica contro i Vacui e gli Spettri che sono
costantemente sulle loro tracce, molto più vicini di quanto possano pensare.
Jacob viene messo davanti ad una scelta difficile e il
gruppo si arricchirà di nuovi amici Speciali conosciuti durante il viaggio. La
storia non ha un termine e bisogna per forza leggere il terzo ed ultimo libro
della serie.
Quello che posso dire, però, è che Jacob scoprirà qualcosa
di nuovo sul suo essere Speciale e si troverà, assieme al gruppo, a fare i
conti con una sgradevolissima sorpresa.
Un piccolo, piccolissimo appunto. Un po' mi è suonato male
il fatto che l'autore non facesse per niente riferimento alla famiglia del
ragazzo che, a ben guardare, se n'è andato senza lasciare tracce. Poi, alla
fine, però, su questo fronte qualcosa accade.
Con questa lettura partecipo alla nuova tappa della challenge Leggendo SeriaLmente: si tratta del secondo libro di una delle tre serie proposte dalle organizzatrici.
Nessun commento:
Posta un commento