venerdì 1 luglio 2016

Quando all'alba saremo vicini (K. Harmel) - Venerdì del libro

La lettura del libro Quando all'alba saremo vicini di Kristin Harmel mi ha tenuta impegnata più del previsto. Scritto fitto fitto, le sue 326 pagine mi sono sembrate molte di più. 
Avevo immaginato un romanzetto rosa come tanti - forse è stata la copertina a sviarmi, non so - ma mi sono dovuta ricredere. E ringrazio la mia amica Rachele per avermelo regalato: probabilmente se non l'avesse fatto non l'avrei mai letto visto che il genere che amo non è esattamente questo.

La storia d'amore non manca. Ma il romanzo va ben oltre. 
L'autrice indaga nei sentimenti di una donna che ha perso da 12 anni l'uomo che amava, ricambiata, e che da poco era suo marito. Patrick era il suo nome. 
E Patrick continua ad essere nei suoi pensieri e, soprattutto, nei suoi sogni anche ora che è alle soglie del matrimonio con il suo nuovo compagno. Un compagno considerato da tutti perfetto per lei, con il quale non si trova mai a discutere, un tipo preciso in tutto e per tutto.
Patrick le appare in sogno. Ed il sogno è talmente reale da sconvolgerla ogni volta. E' come se si trovasse a vivere una vita parallela alla sua vita vera.
Una vita in cui sono ancora sposati, lui è più vivo che mai e fanno insieme progetti per il futuro. Soprattutto, non sono soli.

E' la protagonista stessa che, verso la fine, ammette qual è il suo problema.
E' solo che non mi sembra giusto vivere una vita piena, una vita felice, quando Patrick non ne ha avuto la possibilità. Non c'è niente di giusto.
Credo che sia un pensiero piuttosto comune in chi sopravvive ad una persona che ha amato, sia essa un compagno, un figlio, un amico.
Anche se in alcuni punti l'autrice si è dilungata un po' troppo in dettagli che, secondo il mio parere, potevano pure mancare, ho letto piacevolmente questo romanzo - che segnalo per questo Venerdì del libro - per una serie di motivi.

Il tema della perdita, legato al ricordo che resta vivo della persona perduta.

Il legame che si è creato allora e che fa fatica a sciogliersi.
L'interessamento di lei per bambini con difficoltà, in particolare per bambini con difficoltà uditive. Questo argomento non mi è affatto nuovo per esperienza personale ed ho seguito con interesse quanto detto in merito alla musicoterapia ed agli effetti benefici della musica su bambini e bambine con difficoltà uditive. 
La diversità e tutto ciò che l'essere "diverso" comporta nel rapporto con gli altri.
L'autrice affronta il tema della perdita mettendo in luce la fragilità di chi resta davanti ad un evento così definitivo. Kate, questo il nome della protagonista, fa fatica a dimenticare il suo uomo. Patrick. E la sua vita resta ancorata al suo ricordo fino a che non si rende conto - e le arriverà un aiuto in tal senso - che deve dare una svolta e vivere davvero la vita che merita, non solo e non più il passato. 

Devo dire che l'epilogo, in merito alla storia d'amore, è piuttosto scontato. 
Ed anche la figura di Bella, una bambina che viene più volte nominata ma che diventa personaggio importante solo alla fine, lascia intuire il suo ruolo nella vita di Kate.

Nonostante ciò, è un libro che mette in primo piano i sentimenti e lo fa con delicatezza e schiettezza, senza artifici di sorta. Grazie anche ad un pizzico di situazioni un tantino irreali (ma chi lo ha detto, poi, che i sogni non vengano a noi per lasciarci dei segni, delle indicazioni?) la svolta che cercava arriverà. 
Con questo libro partecipo alla terza tappa della Challenge Le Lgs sfidano i lettori, per l'obiettivo n. 4: un libro nella cui copertina compaia un cappello. La ragazza in copertina (a cui faccio fatica a dare un nome... troppo giovane per essere la Kate di oggi, forse la Kate che era spostata a Patrick 12 anni prima) indossa un cappello di lana.

2 commenti:

  1. Brava Stefania! Mi hai incuriosita e mi sa che questo libro lo cercherò ;)

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  2. Il libro ha una trama intrigante e mi segno il titolo anche grazie alla tua bella recensione!

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