Cos'è quella strana sensazione che Nora prova quando si trova da sola in casa. In quella casa che era stata risistemata di recente e che ora ospitava lei, Dag, il padre e la madre di lui.
Nora non è la sorella di Dag. No. E' la sua sorellastra.
Ha quattordici anni e dubita dell'amore dei suoi genitori adottivi. E' convinta che le loro manifestazioni d'amore siano una messinscena e che i sentimenti che provano, realmente, sono compassione per quell'orfanella. Devono averla presa con lei perchè faceva loro pena, non certo perchè l'amavano davvero.
Quando Nora inizia ad avvertire qualche cosa di strano attorno a lei, i dubbi sui suoi genitori adottivi sembrano aumentare tanto da farla sentire quasi un'estranea.
Ma è realmente così? O è la sua immaginazione e la sua solitudine che le stanno giocando un brutto tiro?
Ma è realmente così? O è la sua immaginazione e la sua solitudine che le stanno giocando un brutto tiro?
Quando quelle strane sensazioni che prova quando è sola in casa cominciano ad essere piuttosto frequenti Nora inizia un viaggio a ritroso nella storia di coloro che hanno abitato in quella casa, anni - parecchi - prima di loro. Verrà così a conoscenza di storie di solitudine, di abbandoni, di amore negato ma anche di rapporto molto forti tra le persone che sono vissute in quella casa anni prima.
E farà la conoscenza di persone che la segneranno nel profondo e che le sono più vicine di quanto non possa pensare.
Quella narrata nel libro Il mistero di Agnes Cecilia (che fa parte della collana Il battello a vapore - Piemme" è un'emozionante avventura nel tempo. Nora si troverà a vivere situazioni molto particolari e a conoscere la storia di una famiglia a cui si renderà conto di essere molto vicina ed anche legata in modo indelebile.
A catturare la scena è una bambola di porcellana che sembra viva: è realizzata in modo così conforme ad un'immagine di bambina che a volte sembra viva. A seconda di come la luce si riflette su di lei sembra che il suo viso assuma espressioni differenti. Sembra voler dire qualche cosa Nora. Ma come è possibile? Cosa le vuole dire?
La protagonista della storia, Nora, vive un'avventura davvero emozionante e fa delle scoperte che le cambiano la vita: la sua è un'esistenza fatta di abbandoni anche se ora, dopo la morte dei suoi genitori, vive in una famiglia che l'ama (anche se lei non se ne rende conto). E verrà in contatto con altre storie di abbandoni. Storie che la toccheranno nel profondo proprio perchè lei sa perfettamente cosa voglia dire essere rifiutati dagli altri.
L'autrice propone parecchi dialoghi e la narrazione è fluida ed intrigante. E' un libro per giovani lettori, consigliato dai 12 anni, ma ammetto di essermi appassionata alla storia di questa bambina e di tutti i personaggi che incontra nella sua indagine a ritroso.
Emergono le paure, le ansie, le convinzioni, le ambizioni, le aspirazioni dei vari personaggi che arricchiscono la storia. Ed emerge la personalità di Nora: una ragazzina che si sente rifiutata e che è alla ricerca di qualche cosa che le manca. Lo sente. C'è qualche cosa che le manca e ne va alla ricerca.
E' una storia che cattura, che richiede anche attenzione per comprendere al meglio tutti i passaggi. E' una storia che commuove e che riscalda il cuore.
L'autrice propone temi come la perdita dei genitori, l'affidamento a genitori adottivi, l'argomento legato alle ragazze-madri, il rapporto tra adolescenti, le prime pene d'amore ma, soprattutto, la voglia di conoscere, di sapere, di approfondire di una giovane che vuole capire cosa le sta accadendo attorno.
A Nora accade qualche cosa di magico, di inspiegabile, di soprannaturale. E non senza uno scopo. Tutt'altro. Non sono circostanze che le fanno paura ma che le indicano una precisa direzione da seguire.
Bella storia, bella avventura, non solo per ragazzi e che mi permette di partecipare alla terza tappa della Challenge Le Lgs sfidano i lettori, per l'obiettivo n. 5: un libro con un nome proprio femminile nel titolo.
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