Non è un libro per bambini. Diciamocelo chiaramente.
Perché se così fosse sarebbe una storia di fantasia come tante altre. Un uomo incontra un personaggio piccino piccino, un principe che arriva da un altro mondo e che va alla scoperta di altri mondi che esistono attorno a lui. Alla fine se ne va lasciando un senso di amarezza…
Non è questo. Almeno io non lo
considero tale.
E’ una storia che si rivolge al
lettore adulto. Anzi, aggiungo io, al lettore adulto ed attento che, se così
non fosse, non riuscirebbe certo ad apprezzare quelle pagine dense di messaggi
da decifrare, di spunti da cui partire per una riflessione più profonda.
Se fosse un libro per bambini
sarebbe un’avventura fantastica con uno strano epilogo.
Niente di più.
Niente di più.
Per un lettore adulto, invece, Il
Piccolo Principe è altro.
E’ un invito a riflettere
sull’importanza dell’amicizia, un invito a godere della bellezza delle cose
sapendo guardare oltre all’apparenza, una sollecitazione a prendersi cura
dell’altro e a coltivare l’amore, un invito a non disperare mai.
Io mi sono avvicinata a questa
lettura con aspettative molto alte – visto i grandissimi elogi che si leggono
in ogni dove - e non ho alcuna presunzione di
essere all’altezza di molti critici letterari che hanno scritto fiumi di
parole in merito.
Mi limito a dire che in alcuni
punti ho trovato la narrazione un po’ confusa, poco lineare. Probabilmente si
tratta di una scelta fatta a tavolino da un autore che ha voluto trasmettere i
sentimenti di quel piccolo esserino, trovatosi davanti a luoghi e personaggi a
lui nuovi.
E’ un principe un po’ ingenuo,
che va sempre a fondo delle sue curiosità proponendo con insistenza gli
interrogativi ai quali non trova risposta. E lo fa fino a che la sua curiosità
non è soddisfatta.
I dialoghi sono semplici e
diretti, a volte restano anche inconclusi, lasciando al lettore la libertà di
fare le sue considerazioni e tirare le somme di quanto sta accadendo.
Al di là delle tante frasi che
oramai sono passate alla storia come “…tratte da Il Piccolo Principe”, quello
che resta della sua storia è la figura di un esserino ingenuto e capace di
ispirare tenerezza. Restano spunti di riflessione che ognuno deve essere capace
di fare propri non perché il mondo intero ha amato questo libro (sarebbe troppo
facile!) ma prechè hanno davvero lasciato un segno in lui.
Non basta riportare qualche
citazione per dimostrare di averne compreso il senso.
L’essenziale è invisibile agli
occhi oramai è diventato un mantra riconosciuto in ogni dove come piccola perla
di saggezza che arriva da Il Piccolo Principe. Ma chi riesce davvero a
comprendere, e fare suo, il messaggio che queste poche parole lanciano?
Tanto per citare un esempio.
Non voglio dilungarmi oltre se
non per segnalare che io ho letto il testo integrale proposto in versione pop
up. Bhè… bellissimo davvero. Le immagini prendono vita pagina dopo pagina,
escono dalle pagine per andare incontro al lettore e credo che ciò doni
un’emozione in più rispetto alle versioni più tradizionali.
Con questa lettura - che segnalo per il Venerdì del libro di oggi - partecipo alla terza tappa della Challenge Le Lgs sfidano i lettori, per l'obiettivo n. 3: un libro recensito nel blog Desperate Bookswife.
Oddio aspettavo con ansia queste fotografie :-) Come sai a me è piaciuto parecchio, perchè io sono una che ama rimuginare sulle cose e questo libro di spunti me ne ha dati parecchi!! adesso non ti resta che guardare il cartone animato, stupendo. baci
RispondiElimina