sabato 24 aprile 2021

Solo un ragazzo (E. Varvello)


È una storia dolorosa quella che racconta Elena Varvello nel libro Solo un ragazzo.

Un ragazzo a posto, che non dà mai problemi, che non frequenta cattive compagnie, gentile, sorridente. Questo è come appare il protagonista (mi piace definirlo così) che, allo stesso tempo, è il grande assente. Perché quel ragazzo è il protagonista della storia anche se fisicamente non c'è.

Un ragazzo che mente, che non frequenta nessuna compagnia, che vive un disagio profondo ed una profonda solitudine anche se ha vicino una famiglia come potrebbe essere quella di tanti adolescenti di oggi. Due sorelle, un padre insegnante ed una madre infermiera che ha lasciato il suo lavoro quando è nato lui, per crescerlo con amore assieme alle altre due bambine. Questa è la realtà. Una realtà ben diversa da quel che ci potrebbe pensare nell'incontrare i suoi occhi cristallini, il suoi viso illuminato da un sorriso, i suoi modi educati.

Con una narrazione molto particolare, con una capacità di portare il lettore avanti e indietro nella vita dei personaggi senza dargli tregua, l'autrice offre una storia di solitudine, di incomprensioni, di apparenze, di un profondo malessere che stringe alla gola quel bravo ragazzo a cui, pian piano, viene a mancare l'aria. 

La prima, primissima cosa che ho notato è che quel ragazzo non viene identificato con nessun nome. È il figlio, il fratello, lo studente, il ragazzo. Non è Andrea, non è Mauro, non è Alessandro ne' Francesco. È un ragazzo che rappresenta, con questa sua forma di anonimato, tutti i ragazzi che potrebbero vivere una situazione simile. 

E poi la narrazione: le vicende vengono raccontate non in modo ordinato ma con dei salti temporali che impongono al lettore di fare attenzione per mettere insieme tutte le tessere del mosaico che vengono consegnate pian piano ma, appunto, in modo non ordinato. Ed è una narrazione che cattura pur nella sua essenzialità. Brava l'autrice a dare un filo conduttore a quei pensieri, quei ricordi pur senza dare loro ordine temporale e senza perdersi in orpelli superflui. Molto efficaci non solo le descrizioni dal punto di vista emotivo dei personaggi ma anche dei luoghi, degli ambienti.

Quella raccontata è la storia di una famiglia distrutta da una perdita: quel ragazzo viene perso dalla famiglia nel momento in cui non lo riconosce più come bravo ragazzo ma vede in lui uno sconosciuto, una persona che fa cose che mai si sarebbero potute immaginare in quel tranquillo centro montano in cui i boschi - che sono un'ambientazione ricorrente - rendono perfettamente l'idea di quell'intricarsi di rami, di alberi e di vegetazione che rappresentano, a mio modo di vedere, la vita di ognuno. Una vita che non è mai così lineare come si può pensare ma che si aggroviglia su se stessa togliendo a volte anche il respiro per poi far passare un raggio di luce, una speranza. 

Ho avuto tra le mani una storia dolorosa. Una famiglia provata dalla perdita e piegata da quei sensi di colpa che hanno cambiato le esistenze di chi fa i conti con il passato. Un passato che ancora brucia, anche dopo tanto tempo.

Quel ragazzo non era più il ragazzo che tutti conoscevano. Era qualcuno che nessuno aveva saputo ascoltare, aveva saputo o voluto vedere veramente. Ed è una storia che brucia sulla pelle perchè potrebbe essere la stessa di tante famiglie, anche la nostra perchè no, in cui non ci si ascolta davvero, in cui non si divide il peso di vivere ma si tenta di salvaguardare un'apparenza che, prima o poi, scoppia come una bolla di sapone.

Ognuno reagisce a modo suo alla perdita. C'è chi a sua volta si perde e si isola dal resto del mondo, chi cerca consolazione in un corpo giovane e nuovo, chi si abbandona agli eccessi, chi si dedica completamente ad una famiglia tutta sua. In ogni caso quell'assenza pesa come un macigno.

Solo un ragazzo è un libro che fa male perché induce ognuno a fare i conti con una realtà che non è poi così assurda. Tutt'altro. Un romanzo potente, che cattura e ferisce. Un romanzo che trasferisce nel lettore un po' del male di vivere che ognuno dei personaggi prova sulla sua pelle e lo non per fare male a titolo gratuito ma per indurre ognuno alla comprensione, all'ascolto, alla considerazione dell'altro non come un essere perfetto ma come qualcuno che può anche avere delle debolezze soprattutto se è un adolescente... se è solo un ragazzo!
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Solo un ragazzo
Elena Varvello
Einaudi editore
192 pagine
18.50 euro copertina rigida, 9.99 Kindle

1 commento:

  1. Ciao, mi chiamo Greta Icardi dagli Stati Uniti, voglio condividere un'esperienza straordinaria che ho avuto con l'onnipotente dottoressa Adeleke, mio ​​marito Greg ha chiesto il divorzio ero davvero devastata ho pianto giorno e notte ogni giorno ho detto a un mio amico della situazione e mi ha parlato del potente incantatore Dr Adeleke mi sentivo un po' scettico al riguardo ma ho deciso di provarlo ho fatto tutto quello che mi ha chiesto di fare e mi ha promesso il risultato di 24 ore e la mattina dopo con mia grande sorpresa è stato Greg in ginocchio a implorarmi di perdonarlo e accettarlo di nuovo sono così felice tutto grazie alla dottoressa Adeleke che può anche aiutarti a contattare aoba5019@gmail.com / WhatsApp +27740386124. In bocca al lupo

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