Dario Cecchini macellaio da 46 anni in Panzano in Chianti così come Alessandro Rossi, giornalista finanziario, condividono la vita in quel piccolo borgo che fa da scenario al libro (letto in collaborazione con Thrillernord) e nel quale ci si conosce tutti.
È prima di tutto Panzano il protagonista di un giallo che gli autori hanno definito "a colori" dove i personaggi, siano essi principali che secondari, sono tutte persone realmente esistenti - o quasi tutte - e dove, tra una battuta e l'altra, c'è un mistero attorno al quale fare luce.
La morte di diversi ciclisti, tutt'altro che casuale, così come il ritrovamento di cinghiali uccisi da una misteriosa mano mettono in subbuglio il piccolo centro fiorentino. L'intera comunità è sconvolta da quanto accaduto ed ognuno sente il dovere di fare qualche cosa, in modo più o meno consapevole, per venire a capo del mistero.
A chi non è mai capitato di incontrare un bel gruppo di ciclisti schierati in mezzo alla strada e di borbottare, diciamo così, per via della loro presenza? Capita anche a Panzano, ma da qui a pensare di fare fuori quei ragazzotti in calzoncini aderenti ce ne passa...
Nelle more di quello che pian piano si rivelerà essere un vero e proprio intrigo internazionale viene raccontata la vita di ogni giorno in quel paese che è diventato famoso per la ciccia!
Ho letto con piacere le avventure del Commissari Sarra (anche lui realmente esistente anche se con una vocale differente nel nome reale), di Cecchini e Rossi ma anche di tutti gli altri personaggi: la bella Kim, la dolce Liliana e tutti gli altri.
Il mistero è piuttosto intricato e con i tanti nomi che si rincorrono da una pagina all'altra sulle prime ho fatto fatica a mettere le tessere al loro posto. Solo all'inizio, però, perché poi ho preso confidenza con i personaggi e sono diventati come degli amici, dei conoscenti, con il loro intercalare fiorentino che mi ha davvero divertita e con le loro caratteristiche che hanno davvero fatto pensare a persone vere tanto sono resi in modo realistico.
Se dovessi mai andare a Panzano - non ci sono mai stata ma spero tanto di farlo - sono certa che cercherei i vari personaggi nei negozi del paese, nei bar, nella macelleria e mi sentirei come in una grande famiglia. Perché, l'ho ben capito già dalle prime pagine, a Panzano non si può certo dire che manchi lo spirito d'accoglienza!
Devo ammettere che i due autori hanno escogitato un ottimo modo non solo per mettere tra le mani dei lettori un godibilissimo e originale giallo, ma soprattutto per promuovere una località, una comunità, un ambiente che fanno venire voglia di essere lì, tra quella gente, a stringere quelle mani e a condividere quella goliardia che sembra non abbandonare mai nessuno, nemmeno nei momenti di maggiore tensione.
Ho molto apprezzato le spiegazioni finali che sono state concepite come un momento di condivisione per la comunità panzanese visto che i vari personaggi vengono messi al corrente dai protagonisti principali degli sviluppi di quelle singolarissime indagini, condotte su strade parallele, ognuno a modo proprio, in modo più o meno ufficiale e più o meno legittimo ma che, alla fine, hanno portato a scovare il responsabile. Allo stesso tempo, sono proprio quelle spiegazioni che aiutano il lettore a comprendere tutti i passaggi che hanno portato alla svolta conclusiva.
Davvero una bella idea per aiutare il lettore a tirare le fila senza rischiare di lasciare nulla di incompreso.***
Il mistero della finocchiona a pedali
D. Cecchini - A. M. Rossi
Giunti Editore
228 pagine
16.00 euro copertina flessibile - 10.99 Kindle
Nessun commento:
Posta un commento