La Sardegna è la grande protagonista del libro che apre - essendo il primo di una serie - le avventure del tenente Roversi. Una protagonista che appassiona con i suoi colori, i suoi sapori, le sue tradizioni... ed anche con i suoi misteri perché è proprio di un mistero che il tenente, da poco arrivato in Sardegna dove è stato trasferito per motivi disciplinari, si trova ad affrontare in una terra che non conosce e che gli riserverà delle sorprese.
Siamo negli anni '60 e il tenente si trova ad affrontare un caso di omicidio che lo riporta subito con i piedi per terra, appena arrivato e ancora con l'amarezza di aver dovuto lasciare per causa di forza maggiore la sua Bologna.
Luigi Gualandi, proprietario di Villa Flora, è uno dei primi abitanti del posto che fa gli onori di casa accogliendolo con calore. Quando, però, lo stesso Gualandi scopre un cadavere con un orecchio mozzato nella grotta di Abbacuada, un luogo pericoloso e non certo alla mano, ai confini della sua tenuta, la situazione inizia ad assumere i contorni del giallo.
Sarà proprio Gualandi - e non solo lui, a dire il vero - a dare una grossa mano a Roversi nel districarsi in situazioni, abitudini e convenzioni di una terra che non conosce e che possono essere determinati per venire a capo del mistero. Alcuni elementi legati all'indagine fanno pensare che si sia consumata una vendetta legata al cosiddetto codice barbaricino: un codice d'onore non scritto (che lui, ovviamente, non ha mai sentito nominare) in base al quale chi ha subito determinati torti può vendicarsi in modo diretto, senza dover ricorrere alla giustizia. Sarà pure un codice non scritto ma ci sono dei veri e propri articoli tramandati da una persona all'altra che prevedono anche una simbologia ben precisa. In questo cosa, cosa vuol dire quell'orecchio mozzato con cui il cadavere è stato rinvenuto?
Il codice parla chiaro e porta le indagini verso una precisa direzione ma... i conti non tornano!
E il caso si dimostra molto più complesso di quanto non si potesse inizialmente pensare.
Tra i suo i collaboratori improvvisati (ma non per questo sprovveduti), quelli che non sono ufficiali ma ufficiosi, ci sono anche due soggetti molto particolari. Si tratta di Giovannino e di Argo: un maialino ed un cane che hanno un ruolo in famiglia che va ben oltre il fatto di essere due animali. Avranno entrambi un ruolo importantissimo ai fini delle indagini e un po' del merito del successo finale andrà anche a loro, in un modo o nell'altro.
Vicenda godibile in un giallo non truculento (certo, c'è un morto... c'è un orecchio mozzato ma le descrizioni sono molto limitate e si dà molto più spazio alle indagini e ai luoghi che non ai dettagli relativi al cadavere o alle modalità dell'esecuzione) che mi ha permesso di conoscere meglio una terra che devo ammettere di conoscere davvero poco. In alcuni momenti ho avuto la sensazione di sentire anche dei particolari odori, tanto le descrizioni sono efficaci sia degli ambienti (del bosco, della tenuta, degli animali...) che delle pietanze che rendono più piacevole la permanenza di Roversi in quelle terre sarde.
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Il mistero di Abbacuada. Le indagini del tenente Roversi vol. 1
Gavino Zucca
Newton Compton editori
288 pagine
4.90 copertina rigida - Kindle Unlimited
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