Laura è una giovane donna che si imbatte, improvvisamente, nell’uomo
della sua vita. Charles: troppo bello per essere vero, troppo veloce per poter
essere reale. Eppure… si trova nell’arco
di pochi mesi con una fede al dito, un marito e due figliastre. Un marito che
conosce poco ma con il quale si sente in perfetta sintonia, due figliastre con
le quali – invece – la sintonia non arriva in modo così immediato. Per amore
cambia città, si impegna ad appianare le divergenze con le figlie di lui ma non
riesce ad essere completamente sincera con quell’uomo che ha sposato. Laura
custodisce un segreto che le pesa e del quale vorrebbe rendere partecipe il suo
uomo ma non riesce a farlo.
Mary Rose è vissuta un centinaio d’anni prima di Laura: è una
ragazzina orfana di madre con un padre che ama e che cerca in ogni modo di
consolare dopo essere rimasti soli. Quando lui si innamora e sposa la sua
istitutrice, che inizialmente le era sembrata simpatica e amorevole, per lei la
vita cambia in modo irreversibile. Arriverà un fratellino che, però, non avrà
lunga vita e della sua morte sarà accusata proprio lei, Mary Rose. Un triste
destino l’aspetta ma non smetterà mai di dichiararsi innocente e non perderà
mai la speranza di essere compresa da suo padre e personata per un delitto che
non ha commesso.
Le due storie vengono raccontate
in parallelo, in due periodi storici differenti e con un ritmo incalzante
soprattutto per quanto riguarda Mary Rose. Sarà lei a lasciare tracce che
arriveranno fino a Laura grazie a dei ricami molto particolari.
Le due esistenze hanno dei punti
di contatto, delle similitudini. E le due storie sono collegate anche da un
misterioso anello appartenuto alla mamma di Mary Rose e a lei lasciato nel
momento della sua morte. “Non te ne dovrai mai separare, custodiscilo con amore”,
queste le parole della sua mamma in punto di morte.
E se ne entrerà in possesso qualcuno non
legittimato ad averlo?
Facile intuire: disgrazie,
sfortuna, disperazione.
Devo ammettere di aver letto
questo libro con una certa curiosità soprattutto per quanto riguarda la figura
di Mary Rose che mi è decisamente piaciuta di più rispetto a quella di Laura.
Ragazzina forte, Mary Rose, tenace e ferma nella convinzione che, prima o poi,
la verità debba sempre venire a galla. Non ha mai abbassato la testa nemmeno
quando le circostanze avrebbero fatto pensare che la speranza fosse
definitivamente estinta. Mary Rose non ha mai smesso di professarsi innocente.
La storia di entrambe, con i
relativi intrecci, non mi è dispiaciuta anche se ho trovato alcuni passaggi
troppo forzati. Il segreto di Laura, tanto per cominciare, mi è sembrato un
tantino assurdo.
E poi la circostanza in cui viene
descritta la prigionia di Mary Rose con l’arrivo di una tela e dei colori:
pensare di ricamare una vera e propria opera d’arte al buio, in un luogo lercio
e puzzolente, tra sporcizia e abbandono mi è sembrato davvero esagerato.
A parte questo, ho letto con una
certa curiosità le storie di queste due donne ed ho ammirato Mary Rose per il
suo coraggio e la sua integrità.
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