sabato 9 settembre 2017

Tutta colpa della mia impazienza (e di un fiore appena sbocciato) - (V. Bramati)

Storia d'amore un tantino prevedibile ma libro piacevole ed anche con qualche colpo di scena.
Tutta colpa della mia impazienza (e di un fiore appena sbocciato) è un libro che ho letto in fretta e che mi è molto piaciuto. Amicizia, amore, un pizzico di mistero ed anche un po' di giallo: il tutto, proposto in chiave moderna con riferimenti ad elementi attuali come può essere Harry Potter e libri recenti come Open o Io sono Malala

Leo - si chiama Agnese ma Leo è il nomignolo che si è conquistata con la sua chioma leonina - è un personaggio moderno che parte con una sofferenza insormontabile in corpo ma ritrova la voglia di vivere e di sorridere quasi per caso. Chiusa nella sua corazza, quando dopo la morte di sua madre si trova a vivere in un luogo che non le appartiene, lontano dalla sua città e immersa nella natura, tenta di chiudersi ancora di più a riccio ma si imbatte in qualcuno che non le permette di farlo.

Adelchi, è lui quel qualcuno: un amico caro, solare, intelligente capace di capirla ed amarla con intensità. Un amico che ogni ragazza vorrebbe avere: tenero e divertente, spontaneo e fresco nel suo atteggiamento di un po' più che amico

E poi c'è lui, il dottor Aleardi. Marco. Più grande di Leo, con più di dieci anni di differenza, è il sostituto di suo padre in qualità di medico e si trova a condividere con lei gli stessi spazi.  La storia inizia così. O meglio, il libro si apre con lei che scrive una lettera al suo prossimo marito. Una lettera che resta in sospeso perché, poi, partono i ricordi. La narrazione è particolare visto che l'autrice propone dei salti temporali proposti da un momento all'altro e lasciando anche dei discorsi sospesi, quasi come se si volesse lasciare al lettori una certa autonomia nell'intuire il prosieguo. Invece no, ciò che viene lasciato in sospeso in coda ad un capitolo viene poi ripreso e sviluppato quando meno te lo aspetti.

Il personaggio che ho amato più di tutti è senza dubbio Adelchi. Un ragazzo che all'apparenza potrebbe spiazzare per via del suo aspetto bizzarro ma che dimostra di avere un gran cuore oltre che una grande intelligenza ed un'accurata preparazione. E' un ragazzo estroverso e mai sopra le righe, tranne che nel vestire o nell'indossare catene ed orecchini vistosi. Ma sappiamo bene che non si può giudicare una persona dall'aspetto ed Ade ne è la dimostrazione. Ha una considerazione dell'impegno scolastico diversa da quella di Leo, è sempre pronto ad aiutarla, affettuoso, attento, tenero e dolce. I due sono accomunati dall'età e dal fatto di vivere in una zona di campagna che, però, vivono in modo differente. Sarà Ade che insegnerà a Leo a godere delle piccole cose e ad apprezzare il miracolo della natura che si manifesta in un tramonto, in una piantina che cresce, in un albero agitato dal vento. 

Le descrizioni che l'autrice offre degli ambienti in cui i due ragazzi vivono sono molto efficaci e quel tocco di romanticismo che emerge dal racconto non è affatto mieloso o eccessivo, così come non lo sono i momenti di intimità che vengono narrati con dolcezza e delicatezza, seppur nella loro intensità. Sembra un controsenso ma spero di essermi spiegata. Un bacio leggero, un caldo abbraccio, mani che scorrono frementi lungo la schiena non sfociano mai nella volgarità o nell'eccesso eppure trasmettono appieno le emozioni provati dai protagonisti.

Ma Ade e Leo sono accomunati anche da qualcosa di più profondo. Sono entrambi orfani - di padre lui, di madre lei - ed ostaggio di una sofferenza silenziosa, discreta ma profonda come quelle che solo la morte di un genitore può provocare.
A tal proposito si alimenterà anche un giallo su cui la ragazza cercherà di fare luce....

Il fatto che l'epilogo della storia d'amore sia prevedibile non mi ha disturbata  affatto. Ho apprezzato il libro nell'insieme e sono contenta di averlo letto. Lo suggerirò con calore. 

Un piccolo dettaglio che ho notato, solita pignoleria. All'inizio Adelchi mostra il cellulare spento e subito dopo si dice che mette le cuffiette per sentire musica dallo stesso cellulare.... piccola incongruenza.

Letto in e-book, per fortuna non mi sono imbattuta nei soliti strafalcioni che mi portano ad amare sempre meno il passaggio dal cartaceo al dispositivo moderno.


Con questa lettura partecipato alla Challenge From Reader to Reader 2.0 in quanto è uno dei titoli suggeriti. Per me è la prima lettura utile per la challenge nel mese di settembre.
Inoltre, partecipto alla Challenge La ruota delle letture per l'obiettivo CUCCIA LIBROSA - un libro recensito da La biblioteca di Eliza.
 

5 commenti:

  1. Sarà anche una lettura leggera, però l'entusiasmo con cui lo racconti è contagioso!!

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    1. Eh sì. Mi è piaciuto soprattutto perchè non è così sdolcinato come avevo immaginato dalla copertina e dal titolo.

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    2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  2. Grazie Stefania.
    Per quanto riguarda l'incongruenza: il libro ha goduto di un macroediting, di un microediting e di una accurata correzione di bozze da parte di due editor. Solo tu te ne sei accorta.
    Bravissima.

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    1. Ciao Virginia. Che piacere leggerti qui dalle mie parti!!!
      Chissà, potrei avere un futuro come correttore di bozze ;-)
      Complimenti ancora per il bel libro.

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