Classica lettura da ombrellone: questo mi sono detta quando ho avuto tra le mani il libro Vita bassa e tacchi a spillo di Polly Williams. Mi aspettavo una lettura leggera, una storia non troppo strutturata che avrei affrontato senza troppe aspettativee che magari sarebbe stata talmente sdolcinata da farmi anche ingrassare di un chiletto.
Invece...
Invece ho letto una storia che, seppur non eccessivamente impegnativa, è stata proposta con una buona dose di ironia, con una protagonista che mi è piaciuta parecchio, personaggi che mi hanno strappato un sorriso pur nelle situazioni più assurde, una storia ben costruita con i dovuti colpi di scena e ribaltamenti di fronte.
Amy è una neo mamma. La sua vita è cambiata da quando quel piccolo e dolce esserino che risponde al nome di Evie è entrato a far parte della sua vita. Sono cambiati i suoi ritmi, le sue abitudini ma, soprattutto, è cambiata lei. Non è più la Amy di una volta, si sente fuori forma, non ha più alcun interesse ad apparire curata ed in forma perchè ha altro per la testa. E per altro non si intende solo il cambio del pannolino, la poppata e tutto il resto. Ha anche in testa il sospetto di un tradimento da parte del suo compagno Joe, beccato al parco in compagnia di una misteriosa lei in un atteggiamento piuttosto equivoco. Se poi si pensa che nel momento di tale scoperta Amy aveva ancora il pancione, il resto è presto detto. La sua vita scorre piatta tra le abitudini imposte da Evie e il timore di non essere l'altezza di un uomo che, oramai, cerca una donna sicuramente più giovane e frizzante di lei.
Amy si sente pesante, una mucca da latte senza interessi e senza prospettive.
Come può piacere al suo uomo?
Come può piacere al mondo intero?
Ma le interessa davvero piacere a qualcuno o si accontenta della fetta di mondo che si è ritagliata accanto alla sua piccola?
Tra gruppi di donne appena diventate madri, amiche vecchie e nuove, Amy si troverà a riflettere su se stessa, sulla sua vita, su cosa vuole e cosa cerca.
Amy è un personaggio vero, concreto, con le sue debolezze e le sue paure. Quale mamma non si rivedrebbe in lei, con il seno che tira quando resta per qualche ora di troppo lontanda da sua figlia o quando il passeggino fa fatica a camminare sulla sabbia? Quale donna non si rivedrebbe in lei, con un guardaroba che non le va più, con la bilancia che dice qualche cosa di diverso da ciò che si vorrebbe e con la consapevolezza di non avere nulla di particolarmente interessante da fare che richieda di andare dal parrucchiere con costanza?
Poi arriva il momento della scossa. Deve fare qualcosa. Una scossa che arriva grazie agli stimoli di un'amica - Alice - che si propone di aiutare Amy.
Dove porterà tutto ciò? Riconquisterà la fiducia perduta? Il suo uomo? Fiducia nel futuro?
Amy mi è piaciuta molto come personaggio ed ammetto che in diverse situazioni mi sono rivista anche io. E' impacciata, a volte (spesso), non riesce a tirare fuori tutto ciò che dovrebbe tanto da portarsi dietro il retaggio di anni ed anni di sofferenza (penso all'abbandono di suo padre) ma anche mesi di silenzi impostati per quieto vivere (penso ai dubbi sul suo uomo). Si trova in gruppi di neo mamme che non fanno altro che parlare di pannolini e pappine, tettarelle e seggiolini per auto ed in alcuni punti le situazioni descritte sono davvero comiche ma molto vicine alla realtà, come quando descrive la sua esperienza con il corso di massaggio quando tutti gli altri bambini sembrano in estasi mentre la sua appare indemoniata! Troppo forte! Alcune situazioni mi hanno fatto ripensare alle mie gravidanze, ai miei due figli quando erano piccini... mi sono proprio divertita.
Il finale mi è piaciuto così come le varie sorprese proposte lungo il racconto.
Con questa lettura partecipo alla terza tappa della The Hunting Word Challenge e la parola utile per la gara è TACCO che trovo nel titolo (seppur al plurale) così come viene raffigurato in copertina.
Amy mi è piaciuta molto come personaggio ed ammetto che in diverse situazioni mi sono rivista anche io. E' impacciata, a volte (spesso), non riesce a tirare fuori tutto ciò che dovrebbe tanto da portarsi dietro il retaggio di anni ed anni di sofferenza (penso all'abbandono di suo padre) ma anche mesi di silenzi impostati per quieto vivere (penso ai dubbi sul suo uomo). Si trova in gruppi di neo mamme che non fanno altro che parlare di pannolini e pappine, tettarelle e seggiolini per auto ed in alcuni punti le situazioni descritte sono davvero comiche ma molto vicine alla realtà, come quando descrive la sua esperienza con il corso di massaggio quando tutti gli altri bambini sembrano in estasi mentre la sua appare indemoniata! Troppo forte! Alcune situazioni mi hanno fatto ripensare alle mie gravidanze, ai miei due figli quando erano piccini... mi sono proprio divertita.
Il finale mi è piaciuto così come le varie sorprese proposte lungo il racconto.
Con questa lettura partecipo alla terza tappa della The Hunting Word Challenge e la parola utile per la gara è TACCO che trovo nel titolo (seppur al plurale) così come viene raffigurato in copertina.
Lo avevo letto anche io, tempo fa, e confermo in toto le tue impressioni! Lettura leggera ma non frivola, in cui immedesimarsi e con la quale divertirsi.
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