In continuità con la proposta dello scorso Venerdì, per l'appuntamento del Venerdì del libro di oggi propongo Il libro di Julian della serie Wonder Story.
Un intero libro dedicato ad uno dei personaggi che più hanno dato addosso ad August fin dal primo giorno di scuola. Uno di quei bulletti che, secondo il mio parere, erano spinti più dalla paura della diversità che non da un'effettiva cattiveria.
Un'impressione, la mia, che ha trovato piena conferma nel momento in cui a prendere la parola è stato proprio lui, Julian, che ha raccontato la sua voce ed ha proposto il suo di punto di vista.
La sua reazione, la sua aggressività nei confronti di August arriva da lontano, da trascorsi che ancora si porta addosso.
Certo è che il comportamento di sua madre non aiuta: quei continui tentativi di giustificare i comportamenti di Julian non lo aiutano certo a crescere, a capire come affrontare le prove della vita, a maturare.
Più che Julian ad emergere sono due personaggi a lui molto vicini: la figura di una madre iper-protettiva, pronta a difendere a spada tratta suo figlio anche quando l'evidenza dei fatti dovrebbe indurre a comportamenti diversi; e poi la figura di sua nonna. Senza ombra di dubbio è la nonna la figura chiave della storia ed arriva da lei la chiave di volta per qual ragazzo che si trova improvvisamente diverso.
Una donna dolce, la nonna, che apre il suo cuore per aiutare suo nipote a crescere. Una donna che non ci pensa due volte a mettersi a nudo anche se gli costa sofferenza ma nella consapevolezza di poter essere d'aiuto ad un ragazzino - suo nipote Julian - che ha tanto bisogno di essere guidato, non protetto.
Julian all'inizio del libro non teme di manifestare i propri sentimenti: non è pentito di quello che ha fatto, il suo è stato un meccanismo di difesa del quale non si pente.
Ed anche stavolta ho apprezzato la schiettezza, quel modo
così diretto di mostrare quello che è un atteggiamento che ritengo molto comune
nei confronto di chi ha qualche cosa di diverso dalla massa.
Quella paura che induce ad innescare meccanismi di difesa e
che porta a credere di aver fatto la cosa giusta è una molla che credo si possa
rinvenire molto spesso nella nostra vita quotidiana. E' un po' come alzare un
muro di difesa per non dover avere più paura anche se non si ha intenzione di
far male a nessuno.
Julian non vuole fare del male ad August. Non è quel ragazzino con il volto così strano che Julian vuole allontanare ma è la sua stessa paura della diversità, questo è il demone contro il quale un ragazzino alle soglie dell'adolescenza si trova a combattere, mettendo in campo le poche armi che ha a disposizione.
Il finale dimostra, però, che le cose possono cambiare e ancora una volta August dimostra di essere una grande persona e dà a tutti noi una grande lezione.
Inutile dire che non vedo l'ora di leggere la terza tappa della serie Wonder Story.
Con questa lettura partecipo alla challenge Leggendo Serialmente.
Interessante la nuova prospettiva. Ancora grazie x la segnalazione
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