La lista. Io così avrei intitolato il libro d'esordio di Sara Nisha Adams che, invece, chiama in causa una biblioteca. Ci sta. Nelle more del racconto ci sta, ma il mio sarebbe stato un titolo più calzante.
Eh sì, perché di fatto tutto ruota attorno ad una misteriosa lista di libri da leggere in caso di necessità, come si legge sul biglietto che è stato trovato all'interno di un libro e che ha circolato finendo in più mani. Una lista di libri. Titoli diversi tra loro ma che, a quanto pare, non sono stati affatto scelti a caso.
Si tratta di una lista scritta dalla mano di un lettore. Su questo non ci sono dubbi. Ma quale?
In molti si interrogano ma, a dire il vero, il lettore individua in fretta l'identità di colui che ha inteso lasciare una traccia di lettura a persone sconosciute. Per me, almeno, è stato così. Non mi è sembrato affatto difficile capire che avesse avuto la premura di consigliare libri che evidentemente erano stati importanti, tanto da essere scelti tra centinaia di altri titoli.
L'aver capito in fretta la soluzione di questo piccolo mistero, comunque, non ha tolto il piacere della lettura. La storia si fa leggere anche se il discorso dei libri che cambiano la vita, salvano la vita, danno una direzione diversa alla vita di chi li legge non è una novità.
Qui ho trovato, però, un aspetto in più: quello dei legami che la lettura può originare. Mi piacerebbe molto che fosse davvero come avviene nel libro: persone che si incontrano, esistenze che scoprono di avere qualche cosa in comune le une con le altre, distanze che si accorciano, solitudini che diventano qualcosa di diverso...
Mi piacerebbe davvero trovare quel filo conduttore, dato dai libri, in vite differenti. Non sempre avviene soprattutto perchè le biblioteche spesso non sono così frequentate come mi piacerebbe che fossero. E non sempre vengono create occasioni di condivisione, di confronto.
L'influenza dei libri sui protagonisti in alcuni casi appare una forzatura: una ragazza che non ama la lettura pur lavorando in biblioteca improvvisamente diventa l'esatto contrario di se stessa ed inizia a dare davvero buoni consigli che, però, non sono suoi ma arrivano dalla lista.
Un anziano signore che ha sempre avuto accanto un'accanita lettrice ma che ha sempre fatto fatica a compendere la sua passione e ad accettare la sua capacità (e voglia) di estraniarsi da tutto il resto per immergersi nelle pagine. Anche per lui si avrà uno stravolgimento così repentino che si fa fatica a credere che possa essere possibile. Eppure, mi piace pensare che ciò possa accadere. Io ne potrei essere la prova anche se di tempo, prima di diventare una lettrice forte, ce ne ho messo un po' di più dei protagonisti del libro.
Ecco perchè, tutto sommato, l'idea che un libro possa cambiare la vita o che la lettura possa diventare qualche cosa di irrinunciabile anche in chi non ha mai amato leggere non mi dispiace affatto. Perchè anche con me è stato così. Non che non amassi leggere per niente, da ragazzina/ragazza: avevo altro da fare. Poi improvvisamente ho capito di essermi persa molto ed ho iniziato a recuperare fino a diventare la lettrice che sono oggi.
Detto questo, e ribadito che la lettura è comunque piacevole, devo fare un'osservazione.
Il personaggio di Aidan, fratello di Aleisha (che è uno dei personaggi principali) secondo il mio parere avrebbe meritato maggiore approfondimento soprattutto dal punto di vista psicologico. Il lettore non riesce proprio a capire il suo toremeno, il suo stato d'animo, le sue insicurezze fino a che non gli arriva il colpo improvviso che lo mette davanti ad un doloroso dato di fatto. Ecco, anche se il colpo di scena fa gioco ai fini della storia, Aidan avrebbe meritato più spazio e maggiore approfondimento.
É forse questa la pecca maggiore di questo libro: i profili personali dei protagonisti, o comunque dei personaggi principali, secondo ma avrebbero dovuto essere più accurati sacrificando magari i continui rimandi ai libri per dare più spazio a loro.
Un altro piccolo appunto: nel parlare troppo dettagliatamente dei libri della lista si rischia di scivolare in qualche spoiler... un rischio che ho avvertito subito e che è arrivato come un colpo al cuore per quanto riguarda Piccole Donne... attenzione, non si fa!!!
Complessivamente, comunque, devo dire che si tratta di un buon esordio e che l'autrice - che per scrivere questo libro si è ispirata a suo nonno - ha un buon margine di crescita.
ps. comunque nell'edizione inglese il titolo - l'ho scoperto a posteriori - era molto più vicino al mio che a quello scelto.
***
La biblioteca dei giusti consigli
Sara Nisha Adams
Garzanti editore
384 pagine
13.00 euro copertina flessibile
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