Il titolo è particolare ma non originale, a quanto pare, visto che esiste un altro libro dal titolo identico ma dalla trama decisamente diversa.
Creature luminose, questo Creature luminose, offre al lettore la storia di una particolare amicizia, quella tra la settantenne Tova, che lavora come donna delle pulizie in un acquario, e Marcellus, un polpo gigante del Pacifico che in quell’acquario sta vivendo il suo ultimo periodo di vita dopo essere stato “salvato”… ma su questo potremmo discutere a lungo.
Marcellus è intelligentissimo, attento, capace non solo di comprendere gli umani ma di rendersi utile affinché quegli stessi umani – Tova in particolare, la sua amica – aprano gli occhi rispetto a situazioni chiare e limpide ai suoi occhi ma non ai loro.
E’ un grande osservatore e, nel silenzio della sua esistenza, dimostra di essere capace di influenzare - ovviamente in modo discreto - quella altrui. Se ne rende conto Tova che con lui si sente libera di parlare, di confidarsi, certa di essere ascoltata forse dall’unico essere vivente disposto a farlo. Perché se è vero che frequenta un manipolo di amiche pronte a tutto per lei, è pur vero che è una persona sola e che con loro non si sente libera di aprirsi come fa, invece, con lui. Di tutto ciò è perfettamente consapevole tanto da fare scelte che poggiano le loro basi proprio su tale consapevolezza.
Tova è un personaggio molto intenso: una donna anziana che non si è mai rassegnata alla perdita del suo unico figlio, la cui scomparsa è stata tacitata come ipotetico suicidio a cui lei non crede e non crederà mai. Il corpo di quel ragazzo non è mai stato trovato e la sua speranza di avere una risposta su quanto accaduto motiva le sue giornate.
Un personaggio che ho amato per un sacco di motivi, Tova. Per la sua fragilità ma anche per la sua forza, per la sua consapevolezza e il suo coraggio. Un personaggio descritto alla perfezione, capace di emozionare, di arrivare dritto al cuore con il suo modo di fare e con il suo modo di essere. Quel suo porsi con delicatezza anche nei momenti più duri del racconto, anche quando si trova a fare delle scelte difficili, quel suo esserci sempre ma in punta di piedi: questo è ciò che mi ha più colpita di Tova, personaggio che ho visto come una donna che sa di avere poco tempo a sua disposizione ma non per questo rinuncia a cercare le risposte che sente di dovere a se stessa e non solo.
Poi c’è lui, Marcellus. Le sue incursioni tra le pagine si fanno attendere con una certa ansia così come le sue fughe dalla vasca in cui vive mettono addosso una certa ansia soprattutto alla luce della sua, di consapevolezza, di avere sempre meno tempo a disposizione e che il suo tempo sta per scadere. Questo non gli impedisce, però, di fare ciò che ritiene giusto. Fosse anche l’ultima cosa da fare nella sua breve esistenza.
In questo rapporto a due arriva a scompigliare le carte un giovane che si capisce ben presto che ruolo possa avere nella storia. O meglio… sulle prime mi sono chiesta ce c’entrasse lui in questo contesto ma piano piano è stato chiaro che ruolo potesse avere nella storia e nella vita di Tova.
Finale un tantino prevedibile ma tutto sommato giusto, racconto tenero e capace di trasmettere emozioni. Fino all’ultima pagina.
Bel libro. Letto con piacere. L'ho preso in ebook convinta che l'avrei letto in spiaggia, magari facendo la mia quotidiana camminata in acqua (bassa) ma che alla fine ho letto quasi tutto a casa per causa di forza maggiore. Vabbè!
Lettura che consiglio: una carezza leggera e una piacevole emozione.***
Creature luminose
Shelby Van Pelt
Mondadori editore
pag. 396
22.00 euro copertina flessibile, 11.99 Kindle
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