Nel corso dell’estate del 2020 Il visconte dimezzato è arrivato da noi come lettura indicata dall’insegnante di italiano per mia figlia che aveva concluso la prima liceo ma all'epoca non ho avuto voglia di leggerlo.
Poi è tornato, nella stessa e non molto gradevole edizione trovata in prestito in biblioteca, come lettura assegnata sempre dall’insegnante di italiano ma a mio figlio, che dovrà sostenere un compito proprio su questa lettura. Stavolta gli ho proposto un Gruppo di lettura, io e lui, per leggere commentare insieme capitolo dopo capito un libro che fin dal principio non l’ha attirato come non aveva attirato me la volta precedente. Devo dire che è stata una bella esperienza.
Il visconte dimezzato è un’opera di Italo Calvino che fa parte della trilogia I nostri antenati e racconta la storia del Visconte Medardo di Terralba che, durante la guerra contro i Turchi, venne letteralmente diviso a metà da una pallottola di cannone. “Racconto di fantasia”, ha subito commentato mio figlio. Non ho potuto che convenire aggiungendo, però, l’alto valore simbolico di ciò che stavamo leggendo.
Perché se è vero come è vero che un uomo non può vivere diviso a metà come accade al Visconte è anche vero che la simbologia usata da Calvino intende rappresentare qualche cosa di più complesso.
Medardo torna a casa incattivito. La metà che sopravvive – l’altra viene data per dispersa in guerra – è una metà cattiva, che gode nel provocare dolore agli altri e snatura il ricordo che tutti avevano di lui. Suo nipote, voce narrante, è il primo a sottolineare le tante storture e cattiverie che quell’uomo che stenta a riconoscere (non tanto per l’aspetto fisico quanto per il comportamento) va perpetrando di giorno in giorno nella sua terra, tra la sua gente.
Ben presto si arriva alla metafora della vita, alla necessità di trovare un equilibrio tra la parte buona e la parte cattiva di ognuno di noi perché come la parte cattiva può essere odiosa, anche quella buona, se estremizzata, può non piacere. Ecco, dunque, che arriva la necessità di trovare un equilibrio tra le due parti.
Non è di semplice lettura e, soprattutto, non è semplice da capire per un ragazzino che non sia preparato ad affrontare simbologie e metafore di questo tipo: per questo sono contenta di avere proposto la modalità “lettura condivisa” perché altrimenti temo che per mio figlio sarebbe stata una lettura fantastica e poco più.
Anche se scritto in un linguaggio d’altri tempi, il testo scorre bene. L’edizione che ho preso in prestito in biblioteca non è delle migliori e se avessimo dovuto giudicare dalla copertina… bhè… non sarebbe stata certo una lettura che avrebbe catturato la nostra attenzione. Ma com’è che si dice, l’abito non fa il monaco, giusto? Ed eccolo qua, questo Visconte che oramai ci è diventato familiare e che, con la sua strampalata avventura, rappresenta il conflitto interiore di ognuno, fino a che non riesce a trovare un equilibrio anche a costo di prove dolorose e scelte difficili.
***Il Visconte dimezzato
Italo Calvino
Garzanti editore
pag. 101
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