Ho letto Il barone rampante in un'edizione che mi è piaciuta molto. Si tratta di un'edizione per studenti delle scuole medie, piena zeppa di note, commenti e spiegazioni utilissime non solo per comprendere qualche termine un po' desueto ma anche per approfondire i vari capitoli.
Cosimo è il protagonista del libro che Italo Calvino ha scritto tra il 1956 e il 1957, all'età di 33 anni.
Onestamente credo che non sia un libro identificabile in un preciso genere.
Lo possiamo definire libro d'avventura visto che il protagonista, Cosimo, che decide di andare a vivere sugli alberi senza più mettere piede a terra, di avventure ne vive parecchie.
Lo possiamo definire fantasy, visto che la fantasia non manca: come si può immaginare, senza una buona dose di fantasia, un ragazzino che vive sugli alberi fino a diventare vecchio?
Lo possiamo definire romanzo di formazione seppur prendendo con le pinze questo genere, in questo caso: il ragazzino cresce tra gli alberi, matura, fa tesoro di molti insegnamenti che gli arrivano da coloro con i quali, comunque, non taglia mai definitivamente i ponti.
Io credo che ognuno possa catturare l'aspetto che più preferisce e, comunque va detto che si tratta di un libro che è stato proposto ai lettori in diverse edizioni. Una particolare cura è stata messa in campo, da parte dello stesso autore, per mettere a punto un'edizione per ragazzi (era il 1959) e ancora oggi e ne sono in circolazione edizioni diverse. Quella che ho trovato in biblioteca è un'edizione per ragazzi ma avrò modo di confrontarla a breve con la versione integrale (che dovrebbe arrivarmi a giorni).
La storia, in breve: Cosimo, figlio primogenito del Barone Arminio Piovasco di Rondò, decide di andare a vivere sugli alberi e lo fa come risposta da un obbligo familiare al quale non si sente di obbedire. Una ribellione che per la famiglia sulle prime rappresenta un grande sgarbo ma che, poi, potrebbe tranquillamente rientrare con un perdono e non ci pensiamo più. Così non è per Cosimo. Ha preso una decisione e non ha nessuna intenzione di cambiare idea.
La voce narrante è quella del fratello minore di lui, Biagio, che cerca anche di aiutare suo fratello dopo aver capito che la via della persuasione non è percorribile.
Cosimo resterà fermo nella sua posizione o si ravvederà? Certo è che quel ragazzino insegna a prendere il coraggio a quattro mani e a fare, con convinzione, delle scelte anche forti quando necessarie a cambiare ciò che si ritiene ingiusto. E questo avrà delle conseguenze per lui oltre che per la sua famiglia!
Libro molto piacevole da leggere prendendolo per quello che è: una storia datata, legata ai dettami dell'epoca in cui è ambientato il racconto - tutto ha inizio il 15 giugno del 1767 - che, con un pizzico di fantasia, mi ha incuriosita fino ad arrivare al finale che... niente spoiler, è meglio!
Ps. tanti i personaggi minori che interagiscono con lui. Quello che mi è piaciuto più di tutti è il Brigante Gian de Brughi, temuto da tutti e ricercatissimo, su di lui pende una taglia a tanti zeri ma mostrerà una faccia di sè sconosciuta a tutti: ama i libri da morire... letteralmente.
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Il barone rampante
Italo Calvino
Garzanti (edizione per la scuola media)
232 pagine
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