Quello che lega i quattro della banda Ventura è un segreto che tutti credevano (o si auguravano) fosse oramai al sicuro.
Un segreto che affonda le proprie radici in un passato
che tutti e quattro hanno fatto del tutto per dimenticare e che vorrebbero
anche che il resto del mondo dimenticasse: un passato che li ha portati, per un
motivo o per l’altro, in galera e che ne ha segnato l’esistenza. Ancora oggi,
dopo essere evasi e dopo che tanti anni difficili hanno permesso loro di
crearsi una nuova vita oltre che una nuova identità, la paura che quel passato
torni a bussare alla porta è sempre attuale. Max, Vittoria, Sanda e Abdel si trovano
a fare i conti, purtroppo, proprio con la loro paura più grande: qualcuno ha
scavato nel loro passato e li ha in pugno. Un ricatto. Uno strano ricatto.
Vengono messi davanti a qualche cosa a cui non possono dire di no se non
vogliono tornare nelle patrie galere: per loro è pronto un incarico, affidato da
un uomo misterioso, volto in qualche modo a fare giustizia in una situazione
risalente ad anni prima, archiviata come incidente, ma che a qualcuno non
convince.
Sono quattro persone molto diverse tra loro eppure affini. Sono diversi per esperienze, per età, per etnia, per sesso, per estrazione sociale. Eppure insieme formano una squadra che sa il fatto suo, pronta ad indagare a tutto campo per portare al termine l’incarico che gli viene affidato e per riscattare le rispettive esistenze.
Nella storia messa in piedi da Pandiani ho trovato dei buoni ingredienti per una storia ben costruita, con risvolti ad alta tensione e situazioni inaspettate che tengono il lettore con il fiato sospeso. La prima parte, quella che di fatto è introduttiva, appare più lenta e sembra a non portare da nessuna parte. Una volta entrati nella storia, però, il ritmo cambia. In alcuni momenti ho avuto la sensazione che quei personaggi vestissero i panni di piccoli supereroi… ma nel complesso della storia ci sta.
Ho molto gradito l’intuizione dell’autore che aiuta il lettore a comprendere la situazione grazie ad una particolare narrazione rispetto alla quale non posso dire di più per non togliere il gusto della lettura. Basti pensare che se, da una parte, i quattro protagonisti sono impegnati a mettere insieme i pezzi di un puzzle che fa fatica a comporsi, dall’altra il lettore viene aiutato a fare chiarezza tanto da avere in mano i pezzi giusti prima di Max e degli altri.
La storia che viene a galla è piuttosto intricata ma le fila si snodano con chiarezza proprio grazie a questa trovata narrativa che non credo di aver mai incontrato in altri libri del genere.
Storia originale,
personaggi che si raccontano nelle more dell’indagine e che iniziano a
fidelizzare il lettore: già in copertina si legge che si tratta della prima indagine
di questa banda alquanto singolare e l’effetto è assicurato. Sono personaggi
che sanno perfettamente che la loro libertà potrebbe andare in fumo in un attimo e ciò li rende fragili. Questa fragilità, però, diventa forza nel momento in cui si mostrano disposti a tutto pur di difenderla, quella libertà, con le unghie e con i denti.
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Fuoco
Enrico Pandiani
Rizzoli Editore
384 pagine
16.00 euro copertina flessibibe - 9.99 kindle
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