L'autore del libro Il sangue non mente mi era del tutto sconosciuto quando ho preso tra le mani quello che mi sarebbe stato utile per l'ultima tappa della The Hunting Word Challenge per la parola SANGUE, presente sia nel titolo che raffigurata in copertina.
Mi sono trovata a leggere un thriller avvincente, con qualche forzatura ma comunque piacevole da leggere. Questa volta non ho avuto a che fare con commissari invincibili ma con un medico di pronto soccorso che si trova, suo malgrado, indagato per l'omicidio della sua ex fidanzata e di un altra persona.
Benjamin, questo è il suo nome, è un medico che di solito collabora con la polizia di Seattle per via della sua formazione ma questa volta ha lui stesso la polizia alle calcagna visto che sul luogo del delitto viene trovato il suo sangue.
"Impossibile", dice lui professandosi innocente ma sono diversi gli indizi che parrebbero dire il contrario.
La parte che mi è sembrata più assurda di tutte è quella in cui Ben veste i panni del fuggitivo e riesce a scappare fin troppo facilmente, secondo il mio parere. Per il resto, lui stesso porterà avanti delle indagini che lo porteranno a dubitare anche della morte di suo fratello gemello, Aaron, scomparso due anni prima. Non ha più nessuna certezza, Ben, ed arriva anche a dubitare di tuti coloro che ha attorno.
E' sicuro di essere stato incastrato da qualcuno ma non riesce a capire chi possa essere ma nemmeno il perchè di tutto ciò. Di congetture ne fa parecchie, fa indagini da solo, non si fida nemmeno del suo avvocato. Ovviamente tutto ciò lo porta molto vicino (in alcuni casi dentro fino al collo) a situazioni pericolose rischiando la propria vita.
Vuole vederci chiaro, però, e intende arrivare fino alla fine per dare delle risposte ai tanti interrogativi che lo tormentano.
Devo ammettere che se avessi dovuto scegliere dalla copertina mi sarei tenuta alla larga da questo libro: non mi piace affatto! Rende l'idea del contenuto del libro, si parla di analisi del sangue, di Aids, di tossicodipendenza. Però non è una copertina che mi avrebbe convinta se non fosse stato per la challenge.
L'autore scrive bene anche se ammetto di aver trovato qualche errorino - anche se poca cosa - sulla copia cartacea che ho trovato in biblioteca.
La trama è avvincente anche se, essendo reduce da un libro di Nesbø, ho fatto di tutto per evitare di fare confronti certa che questo libro ne sarebbe uscito sconfitto. La narrazione alterna due piani temporali: alle vicende presenti si alternano i ricordo del protagonista palesando i quali si aiuta il lettore a capire alcuni precedenti e alcuni passaggi importanti ai fini della storia.
L'ambiente medico da un tocco di originalità al racconto e, tutto sommato, è una lettura passabile anche se non mi sento di dire che sia un libro eccellente.
Vuole vederci chiaro, però, e intende arrivare fino alla fine per dare delle risposte ai tanti interrogativi che lo tormentano.
Devo ammettere che se avessi dovuto scegliere dalla copertina mi sarei tenuta alla larga da questo libro: non mi piace affatto! Rende l'idea del contenuto del libro, si parla di analisi del sangue, di Aids, di tossicodipendenza. Però non è una copertina che mi avrebbe convinta se non fosse stato per la challenge.
L'autore scrive bene anche se ammetto di aver trovato qualche errorino - anche se poca cosa - sulla copia cartacea che ho trovato in biblioteca.
La trama è avvincente anche se, essendo reduce da un libro di Nesbø, ho fatto di tutto per evitare di fare confronti certa che questo libro ne sarebbe uscito sconfitto. La narrazione alterna due piani temporali: alle vicende presenti si alternano i ricordo del protagonista palesando i quali si aiuta il lettore a capire alcuni precedenti e alcuni passaggi importanti ai fini della storia.
L'ambiente medico da un tocco di originalità al racconto e, tutto sommato, è una lettura passabile anche se non mi sento di dire che sia un libro eccellente.
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