Leon è stato adottato da una famiglia italiana. Sua madre è morta, suo padre beveva e, rimasto solo con i suoi due figli - Ewa e Leon - non ce l'ha fatta ad essere la loro famiglia.
L'una è finita in un istituto, l'altro in adozione.
Leon non ha amici in Italia. Non si sente parte di una famiglia vera perchè quella non è la sua famiglia. Il malessere che cresce in lui lo porta a fare una scelta drastica: scappare di casa a bordo dell'auto del patrigno che sa guidare visto che guida go kart (è ancora lontano dalla maggiore età) e che, di tanto in tanto, proprio con il suo patrigno provava a fare qualche parcheggio e qualche metro di strada. L'obiettivo della sua fuga: andare a trovare sua sorella Ewa che non vede da tanto, troppo tempo.
Inizia così la sua fuga in auto. E' solo. Fino a che non incontra un nuovo amico: un cane randagio con il quale si crea uno speciale feeling. A bordo di una potente auto Leon macina chilometri su chilometri e pensa, pensa alla sua famiglia, alla sua storia, a sua madre, a suo padre (quelli veri) ma anche al suo presente ed al suo futuro.
Nemmeno un giorno è il racconto del suo viaggio. E' il racconto di un disagio che si è alimentato ed è cresciuto in un adolescente fino a fargli fare una scelta importante: lasciare tutto.
E' il racconto di un giorno di vita fuori dal comune, nel corso del quale Leon prende consapevolezza di sè, della sua vita, della sua situazione. Ed è anche il racconto di un'amicizia destinata a durare seppur non cercata ne' voluta ma arrivata così, all'improvviso.
Leon racconta in prima persona la sua avventura. Incarna l'immagine degli adolescenti di oggi: sicuro di essere invincibile, di poter far fesso il mondo intero, di poter raggiungere il suo obiettivo senza troppi problemi. Per strada, però, con il passare delle ore, si rende conto di quanto sia fragile il suo piano, di quanto sia sbagliato ciò che sta facendo, ed anche di quanto sia stato ingiusto nei confronti della sua famiglia adottiva. Inizia ad avere dei dubbi ma - dice a se stesso - oramai è troppo tardi.
Ma non è mai troppo tardi per fare una scelta giusta.
Scelta che Leon non fa ma che subisce, vista la situazione.
Il libro è scritto a misura di giovani lettori. Sono i pensieri di un adolescente che vengono riportati tra le pagine proprio come se fosse un dialogo ascoltato e non letto.
Ed è anche un libro che si legge in fretta. Tanto per richiamare il titolo, non ci vuole nemmeno un giorno per leggerlo! E' il secondo libro che leggo di Ferrara e il tema sono sempre gli adolescenti, anche se in questo caso è scritto in tandem con Sgardoli).
Con questo libro partecipo alla Challenge 2016 - Le Lgs sfidano i lettori.
Per la seconda tappa propongo questa lettura per il raggiungimento dell'obiettivo n. 5: un
libro sulla cui cover sia raffigurato un mezzo di trasporto. In questo
caso, non poteva essere altrimenti, c'è un'auto.
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