martedì 13 settembre 2022

Fiori per i Bastardi di Pizzofalcone (M. De Giovanni)

  

Cosa può raccontare un fiore? Tanto... oppure niente. 

Dipende da chi lo ha tra le mani o davanti agli occhi, dalla sua sensibilità (più o meno spiccata), dal suo spirito d'osservazione e dal suo cuore. Eh sì, perché ogni fiore parla al cuore delle persone, che lo si voglia o no. Non sono sempre messaggi positivi, a dire il vero. E la chiave di lettura può anche essere soggettiva, a volte, quando si legge ciò che si vorrebbe che fosse. Ma hanno sempre qualcosa da dire, i fiori, anche quando sono a terra, calpestati e impregnati del sangue di un uomo che a loro tanto teneva me che proprio in mezzo a loro è stato ucciso.

Questo è il caso che arriva sul tavolo di Lojacono e dei suoi in un giorno di primavera quando tutto si potrebbe immaginare tranne che un uomo, anziano e mite per sentire comune, viene trovato ucciso barbaramente nel suo negozio di fiori.

Indagando attorno a tale delitto la squadra riscatterà ancora una volta - non che ce ne fosse bisogno, ormai, ma la spada di Damocle della vergogna per i trascorsi di colleghi scorretti e corrotti sembra pendere costantemente sulle teste di tutti - l'immagine di un gruppo di persone che sanno lavorare in squadra e lo fanno mettendo sul piatto ognuno le proprie capacità e sensibilità.

Accanto all'indagine ancora una volta ruotano esistenze: quella della vittima, ovviamente, ma anche quella di ognuno di coloro che stanno indagando e che, in un modo o nell'altro, si trovano a fare i conti con il proprio presente, con il proprio passato o con quel futuro che vedono così lontano e sfocato.

Bellissima la figura più giovane: una ragazzina tutta da scoprire, che sembra più matura di dieci donne messe insieme e che è capace di fare ragionamenti che mettono in difficoltà un adulto (o forse più di uno). Un personaggio marginale che spicca notevolmente tra le pagine per concretezza, per praticità e per sensibilità. Un personaggio al quale mi sarebbe piaciuto che fosse riservato più spazio dall'autore che, magari, realizzerà questo mio desiderio in futuro, chissà, visto che qualche discorso importante resta aperto proprio attorno alla sua figura di ragazzina.

Le storie degli altri - Alex, Ottavia, Marco e tutti gli altri - permettono di aggiungere tasselli all'idea che ci si è fatta nei volumi precedenti di ognuno di loro ed è proprio questo che mi tiene appiccicata alle pagine: la voglia di capire cosa succederà in merito al caso, ma non solo.

Lo stile di De Giovanni non mi è affatto nuovo visto che credo di poter dire di aver letto quasi tutto di suo. Dico quasi perché, ad esempio, arrivata a questo punto della storia mi manca il seguito che cercherò senza ombra di dubbio.

Consigliato a chi, però, legga la serie con ordine perché se è vero che ogni caso è un caso a se stante è anche vero che ci sono storie che vanno conosciute piano piano, mettendo insieme i pezzi che vengono svelati da un libro all'altro, con ordine. Altrimenti si potrebbe apprezzare lo stile di scrittura, la struttura narrativa, il caso in quanto tale ma si farebbe sicuramente fatica ad apprezzare anche le singole storie che maturano nel tempo tra le mura di quella stanza che somiglia più ad un bunker che alla sede operativa di un manipolo di difensori della legge.

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Fiori per i Bastardi di Pizzofalcone
Maurizio De Giovanni
Einaudi editore
272 pagine
18.50 euro copertina flessibile, 9.99 Kindle

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