Nella seconda avventura di Teresa Battaglia, personaggio nato dalla penna di Ilaria Tuti, l’autrice permette ai suoi personaggi di maturare dando loro uno spessore maggiore, grazie ad elementi che vengono piano piano svelati sul loro passato.
Ed è un aspetto che mi è piaciuto molto, quello di dare spazio alle vite di Teresa e di Massimo che con lei collabora. L’aspetto umano della storia, che corre in parallelo con una nuova indagine arrivata sul tavolo di Teresa e della sua squadra, mi ha catturata fornendomi elementi che in precedenza mancavano e che, ora, mi hanno permesso di dare ai personaggi un’identità ancor più definita.
Questa volta il caso è piuttosto singolare visto che al cospetto degli investigatori arriva un quadro che, a quanto pare, è stato dipinto con sangue umano. Un delitto risalente nel tempo, o un incidente… fatto sta che quello che compare sulla tela e che sembra dare vita al volto della Ninfa Dormiente è proprio sangue.
L’indagine sarà molto complessa e strutturata con tanti rimandi nel passato e tanti elementi che si incastrano alla perfezione gli uni con gli altri, tanto da dare vita ad un quadro d’insieme capace di stupire, verso un finale inaspettato. In un ambiente in cui realtà e credenze popolari si sommano e si rincorrono continuamente, emerge una storia d’altri tempi che è ancora viva e pulsante nella mente dei protagonisti superstiti ma che inizia a vivere anche nella mente e nel cuore di chi non c’era ma, per via dell’indagine, inizia a conoscere a fondo ogni dettaglio, anche se celato dietro una tenda di apparenze. Non si può raccontare di più sull’indagine, vorrebbe dire togliere il piacere della lettura a chi ancora non l’ha letto per cui mi fermo qui.
Caso molto intricato, dicevo, e continui rimandi a fatti trascorsi che sembrano intricare sempre più la matassa… (e nei meandri nel quale in alcuni punti ho richiesto di perdermi, tana era la carne al fuoco) più che il caso in quanto tale, però, io sono rimasta catturata dalle vicende personali narrate.
Da quelle di Teresa, una donna che fa i conti con una malattia implacabile che le ruba ricordi ed autonomia e che rischia, seriamente, di mettere in discussione il suo lavoro e le sue capacità investigative.
Anche da quella di Massimo, però, che serba un segreto che lo limita nella sua vita, nella sua vita di uomo e di futuro padre. Si porta appresso un peso troppo grande per poter vivere appieno la propria vita ed arriva il momento di fare i conti con quel passato che allunga costantemente le sue ombre sulla sua esistenza.
Ma c’è anche un personaggio nuovo che, secondo me, merita di essere approfondito: si tratta di Blanca, una giovane donna non vedente che avrà un ruolo fondamentale nell’ambito delle indagini e che mi piace pensare possa avere ruoli sempre più importanti nelle avventure di Teresa Battaglia che verranno. Molto interessante il modo in cui viene inserita nella storia, quasi in punta di piedi ma ottenendo immediatamente la massima fiducia di Teresa che, come al solito, ha una sensibilità più spiccata degli altri non solo per l’evolversi dai casi ma anche in fatto di persone. Così come ha un sesto senso nei confronti di Massimo: il loro rapporto, fatto di parole non dette ma di massima intesa, è uno dei punti di forza di una storia che tiene con il fiato sospeso ma è anche capace di emozionare.
Ninfa dormiente
Ilaria Tuti
Tea editrice
pag. 480
5.00 euro copertina flessibile, 18.60 copertina rigida, 9.99 Kindle
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