Mi sono innamorata della copertina e del ricordo che avevo di un precedente libro letto di Dacia Maraini e che porto nel cuore.
Non ero andata in biblioteca in cerca di questo libro ma non sono riuscita ad evitare di portarlo a casa dopo averlo avuto tra le mani. Sembrerà scontato ma... è stato lui a trovare me.
All'attrazione che si è creata tra noi, però, non è corrisposta la stessa sensazione per la storia che mi è piaciuta solo in parte.
La Maraini propone la storia di tre donne: una ragazzina di sedici anni, sua madre e la sua nonna sessantenne che vivono insieme senza alcun uomo in casa.
Lo stile narrativo è quello epistolare.
La più giovane, Lori, tiene un diario ed attraverso quelle pagine fa conoscere al lettore la sua inquietudine, il suo modo un po' sconsiderato di essere un'adolescente che non considera la madre come un punto di riferimento e che considera la nonna un po' svitata.
Maria, la mamma di Lori, scrive lunghe ed appassionate lettere d'amore al suo François: un uomo che vive lontano ma che ricambia il suo sentimento. Per guadagnarsi da vivere fa la traduttrice e vive di libri, di parole. Una svampita, così la considerano sia sua figlia che sua madre. Una svampita che, però, cerca di farsi in quattro per essere utile in casa tanto che le altre due donne non si occupano altro che di loro stesse lasciando alla svampita i mestieri di casa oltre che il suo lavoro.
Gasuina è la più anziana. E' ancora una bella donna, ha dei trascorsi da attrice, ama la vita e l'amore. Non si tira indietro quando c'è da flirtare con qualche bell'uomo e non se ne vergogna. E' una donna che ancora piace, che ci può fare? Lei non tiene un diario e non scrive lettere ma affida i suoi pensieri ad un registratore.
La vita delle tre donne scorre sempre uguale, ogni giorno uguale all'altro.
Tra le tre il rapporto più diretto è quello tra nonna e nipote. Maria resta una figura quasi marginale, confinata nella sua storia d'amore in punta di china, storia d'altri tempi e che - agli occhi di sua figlia - puzza di muffa!
Gesuina e Lori parlano, si conoscono profondamente, conoscono l'una i segreti dell'altra mentre Maria sembra quasi vivere in un mondo tutto suo ma non per sua volontà. E' come se il mondo attorno a lei andasse avanti mentre la sua vita resta appesa a lettere e traduzioni. Poco sa di sua figlia e, a dire il vero, ciò che accade tra una lettera ed una registrazione a tratti ha dell'assurdo.
La figura che meno mi è piaciuta è stata quella di Lori: ok, è un'adolescente con tutto ciò che la sua età si porta dietro ma il suo modo di fare è irritante, il modo in cui parla di sua madre mi ha ferita, quasi come se la compatisse ma senza mai sforzarsi di avere un contatto con lei.
Quella che mi è piaciuta di più, invece, è senza dubbio la nonna Gesuina. Quel suo modo di affrontare la vita con leggerezza ma anche di caricarsi di responsabilità quando necessario, quella sua spensieratezza nell'approcciarsi con l'altro sesso mi sono proprio piaciuti.
Ho trovato alcuni atteggiamenti molto superficiali da parte di tutte e tre le donne ma poi, a ben pensare, nella vita di ogni giorno quante volte capita di comportarsi in un certo modo senza pensare troppo alle conseguenze?
Non è una storia che mi ha catturata, lo dicevo in apertura. Però ha alimentato in me delle sensazioni (anche l'irritazione che ha provocato in me il comportamento di Lori è una sensazione, un'emozione, giusto?) e questo vuol dire che non è del tutto da bocciare.
E poi... posso essere sincera fino alla fine? Una figlia come Lori non la auguro a nessuno!
Con questo libro partecipo alla Challenge
Di che colore sei? in quanto uscito nel 2017 (spicchio verde) ma anche alla Visual Challenge visto che ha in copertina una chiave, elemento utile per questo periodo di gara.
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