domenica 14 ottobre 2018

Puoi sentire la notte? (P. Costa)

Stefano e Kevin. Diciotto e ventitre anni. 

Vivono nella stessa città ed hanno entrambi alle spalle storie difficili, storie di sofferenza, di difficoltà, di dolore.
Entrambi insoddisfatti della loro vita, si sentono fuori posto nella loro quotidianità.
Ognuno ha il suo bagaglio di esperienze, ognuno il suo peso sulle spalle, dietro ad ogni silenzio è nascosto un mondo. 

Stefano, nonostante ciò che la vita gli ha riservato fino a quel momento, non nasconde il suo essere omosessuale.
Kevin, invece, cerca di nascondere a tutti la sua vera personalità, stretto in una vita che non gli appartiene, in una realtà che non sente sua pur facendone parte come attore principale.

Entrambi sono alla ricerca di qualcosa ma non sanno ancora bene cosa. Anche quando passano del tempo su un sito di incontri riservato a gay non sanno bene cosa cercare. 
Un'amicizia? L'occasione di una notte? Un confidente? Un compagno per la vita? 

Stefano e Kevin si incontrano. 
I loro occhi si incontrano e si riconoscono.
Tra loro nasce un legame che non è facile da definire.
Una conoscenza? 
Un'amicizia? 
Certo è che ben presto la situazione evolve fino a far prendere entrambi consapevolezza di come quella conoscenza possa celare qualche cosa di più profondo ed intenso. Di delicato, di puro.

Puoi sentire la notte? è un libro in cui, secondo me, è la speranza la protagonista. La speranza di riuscire a vivere una storia importante anche tra due uomini ma anche la speranza di riuscire a lasciarsi il passato alle spalle, con tutto il suo carico di sofferenza ed umiliazione, la speranza di avere la forza di guardare avanti con fiducia.

Purtroppo mi sono imbattuta in diversi errori: magari sono presenti solo nella versione e-book, che è quella che ho letto io... però, mi hanno comunque un tantino disturbata...
ho smesso di contare i sospiri che butto fuori un giorno fa, quando ho capito che erano fin troppi per essere contati...
Magari sono io ad essere pignola, non dico di no, ma di errori (ne riporto solo uno a mo' di esempio), chiamiamoli refusi, ne ho trovati diversi e la cosa mi ha un po' indispettita. 

A parte questo, devo dire che l'autore scrive con intensità di argomenti delicati come possono essere il senso di colpa, difficili rapporti familiari, la difficoltà di accettarsi e di uscire alla scoperto superando l'inevitabile giudizio altrui, il bullismo, la perdita... 
Tanti argomenti importanti che gravano sull'uno o sull'altro protagonista. 
Ho apprezzato le intenzioni dell'autore e so, per aver letto alcune sue interviste, che ha messo anche qualche cosa di suo nei personaggi. 
Per questo lo apprezzo e lo stimo, come persona pur non conoscendolo. 
Non è semplice, credo, mettere qualche cosa di personale in una storia così. 
Come scrittore credo che abbia buoni margini di crescita e mi auguro che non prenda a male queste mie considerazioni (posto che queste mie righe gli arrivino) che, da lettrice, non mi sento di tacere.

Il romanzo è scritto con l'alternanza dei punti di vista dei due protagonisti e non ho ben capito la necessità, ad un certo punto, di inserire un terzo punto di vista, quello di Roberto che compare in un capitolo e poi sparisce del tutto. E' vero che entra in contatto con entrambi i protagonisti ma non sono riuscita a capire perchè l'autore abbia ritenuto necessario dargli voce in modo tanto rilevante da dedicargli un capitolo. Credo che avrebbe potuto rendere alla perfezione il concetto che aveva in mente (molto chiaro) anche senza interferire con i due punti di vista principali.

A parte alcune perplessità che non mi permettono di promuovere a pieni voti questo libro, è comunque una storia che arriva al cuore, che emoziona e mi permette di partecipare alla Challenge Di che colore sei? per lo spicchio rosa, obiettivo 2.

Ps. mi sono piaciuti molto i riferimenti ai libri e l'idea di ragazzi che amano la lettura mi ha scaldato il cuore!

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