giovedì 21 gennaio 2016

La barca dei folli (S. Dionisi)

Un atto di coraggio. Secondo il mio parere Stefano Dionisi ha compiuto un atto di coraggio nel raccontare la sua esperienza con cliniche psichiatriche. 
Un atto di coraggio. 
Così lo considero. 
Dionisi è un attore, un personaggio dello spettacolo che ha avuto dei problemi di carattere psichiatrico e nel suo libro racconta quanto gli è accaduto. Lo considero un atto di coraggio per chiunque, tanto più per un personaggio pubblico, costantemente sotto ai riflettori e magari pure sulle copertine dei giornali.
Quando ho avuto modo di incontrarlo, in occasione della presentazione del suo libro, sulle prime non l'ho riconosciuto soprattutto perchè non pensavo che potesse essere lui a portare una testimonianza di quel tipo, in quel particolare contesto.
Sentendolo parlare, poi, ho capito. 
Nel suo libro La barca dei folli racconta quanto gli è accaduto e che lo ha portato in contatto con una realtà molto particolare, quella delle cliniche psichiatriche.
La lettura è proseguita senza troppe sorprese perchè, a dirla tutta, in occasione della presentazione del volume l'autore aveva detto praticamente tutto quello che poi ho ritrovato tra le pagine. L'effetto sorpresa è sfumato per gran parte della lettura che, comunque, è andata avanti senza problemi.
Dionisi racconta un periodo particolare della sua vita e racconta anche l'influenza che ha avuto, su di essa, la figura del padre. Una figura assente che però, nel momento in cui torna a far parte dell'oggi di suo figlio, lascia dietro di se dei lunghi tentacoli scuri, un'eredità che Dionisi sente addosso in modo molto chiaro. Anche suo padre, anni prima, ebbe dei problemi di squilibrio mentale che si espresse in modalità diverse, anche sua sorella - zia dell'autore - manifestò dei problemi di questo tipo. 
Mario, il padre di Dionisi, gli dice chiaramente che per spezzare questa catena non avrebbe dovuto avere figli per cui la nascita di Stefano secondo lui sarebbe stata un errore che lui e sua moglie avrebbero dovuto evitare di commettere per spezzare quella catena di sofferenza.
Dionisi racconta tante storie diverse, quelle dei suoi compagni di viaggio nelle varie cliniche in cui verrà ricoverato: storie di sofferenza, tutte, di difficoltà, di disagio che intaccano l'equilibrio mentale fino ad arrivare anche al fisico.

L'autore rende i lettori partecipi, con lucidità ed immediatezza, di quanto accadeva all'interno delle cliniche, le terapie che venivano somministrate, come se ne veniva fuori (quando se ne veniva fuori, cosa tutt'altro che scontata) e sottolinea anche come spesso siano i soldi a fare la differenza tra chi può permettersi trattamenti di un certo tipo e chi no. Dal racconto di queste storie emerge anche l'importanza dell'affetto, del contatto fisico per i pazienti che vengono isolati dal mondo e trattati in una clinica.
Un mondo sconosciuto ai più, quello dei problemi mentali, o che spesso i più fanno finta di non conoscere, di non vedere. 
Un mondo che, però, non è un'invenzione ma che è una chiara realtà sempre esistita e, anche se se ne parla meno di quanto avvenisse in passato, lo è ancora oggi. Magari cambiano le terapie, cambiano le tecniche di cura ma quanto la mente decide di andarsene per una strada diversa da quella tracciata la situazione che si palesa è sempre quella di un disagio mentale da cui la società rifugge.

Il libro fa parte della collana Strade blu Mondadori e appena l'ho avuto tra le mani ho notato una particolarità delle pagine: non sono tagliate tutte allo stesso modo e ce ne sono alcune, in modo sistematico dopo un certo numero di pagine regolari, che sporgono di qualche millimetro verso l'esterno. Non che ciò sia un problema ai fini della lettura ma ammetto di aver avuto la sensazione che quelle pagine irregolari avessero voluto fare un percorso proprio, diverso dalle altre, proprio come ha fatto la mente di Dionisi rispetto alla normalità

Con questa lettura partecipo alla Challenge 2016 - Le Lgs sfidano i lettori.
 
Per la prima tappa propongo questa lettura per il raggiungimento dell'obiettivo n. 3: un libro che sia un esordio letterario.
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La barca dei folli
Stefano Dionisi
Mondadori collana Strade Blu
18.00 euro

1 commento:

  1. Devo dire che mi intriga, anche se non sarà una lettura facile. Credo, però, che sia importante conoscere anche storie di questo tipo perché, davvero, spesso tendiamo a dimenticarci che esistono.

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