mercoledì 30 marzo 2022

Abbandonare un gatto (M. Haruki)

Il primo libro in assoluto che leggo di Murakami è un libro molto personale. Ho letto una storia che, per sua stessa ammissione, l'autore si è portato dentro per anni come una spina rimasta in gola. Una storia che è sedimentata giorno dopo giorno fino a che non si sono rotti gli argini ed ha avuto il bisogno di raccontare. 


 Racconta di suo padre, del loro rapporto, delle loro occasioni mancate, dei silenzi ma anche di momenti condivisi e di aspettative più o meno corrisposte.

Racconta di un uomo che si è sentito abbandonato dalla sua famiglia e che si è portato dentro per sempre il peso che da ciò è derivato.

Un racconto intimo, non romanzato: ho avuto la sensazione che l'autore aprisse il cassetto dei ricordi e tentasse di mettere in ordine immagini che affollavano in modo scomposto la sua mente. Mettere ordine, dare corpo, lasciare che i ricordi prendessero forma non dev'essere stato semplice. E l'idea di essere un figlio qualunque di un uomo qualunque che matura in lui verso la fine del racconto non l'ho interpretata come la volontà di sminuire il loro essere padre e figlio. Tutt'altro. 

Mi ha fatto riflettere su quanto ognuno di noi si elemento semplice di un universo fatto di tanti, tantissimi elementi semplici ma quanto ognuno sia a suo modo speciale. Scontato? Non molto... perchè magari si tende a non pensare che la storia di ognuno, seppur nella sua semplicità, è un tassello importante per la vita di qualcun altro, un esempio importante anche se spesso non sembra che sia così soprattutto nelle esistenze più umili, quelle considerate più ordinarie, uguali a tante altre. 

Ognuno di noi è una delle innumerevoli, anonime gocce di pioggia che cadono su una vasta pianunra. Una goccia che ha una sua individualità, ma è sostituibile. Eppure quella goccia di pioggia ha i suoi pensieri, ha la sua storia e il dovere di continuarla. Non lo dobbiamo dimenticare. Anche se si perde la propria individualità per essere inglobati e annullati in una qualche massa.

Il libro dal punto di vista estetico si presenta molto bene. Belle le illustrazioni, copertina rigida, formato gradevole da tenere tra le mani. Lo stile di scrittura è didascalico. Essendo ricordi non sono presenti dialoghi ma considerazioni che accendono i riflettori non solo sul loro rapporto di padre e figlio ma anche sulla cultura giapponese, sulla guerra, sulle abitudini di un popolo che io, sono sincera, sento molto lontano.

Murakami è un autore che non conosco per cui non so fare confronti con altre sue opere. Così come conosco poco la cultura giapponese tanto da avere la sensazione di non avere un grosso feeling con la letteratura orientale. Limite mio, senza ombra di dubbio.

Devo riconoscere, però, pur non potendo fare grandi paragoni, che l'autore riesce a creare un rapporto intenso con il lettore seppur con poche pagine. E non è cosa da tutti.
***
Abbandonare un gatto
Murakami Haruki
Einaudi editore
76 pagine
15.00 euro copertina rigida, 8.99 Kindle

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