mercoledì 22 settembre 2021

Il purgatorio dell'angelo. Confessioni per il commissario Ricciardi (M. De Giovanni)

Sono molto affezionata al commissario Ricciardi. È un personaggio che arriva al cuore con i suoi tormenti prima ancora che per il suo ruolo all'interno della società. Un personaggio che sa di non potersi permettere di condividere la propria vita con nessuno perché non vuole coinvolgere nessuno nella sua pena. Arriva un momento, però, in cui anche Ricciardi deve fare delle scelte e decidere se chiudersi definitivamente al mondo, rinunciando all'amore, o se accettare di condividere la sua pena con la persona che ama. La sola e l'unica alla quale tiene davvero. La sola e l'unica che è riuscita ad arrivare al suo cuore abbattendo quel muro che, per sua natura, Luigi Alfredo ha eretto nei confronti del mondo.

 Ecco dunque che il commissario è impegnato su più fronti anche in questo capitolo della serie: il fronte professionale, con la morte di un sacerdote alla quale venire a capo ma anche quello personale con un amore rispetto al quale decidere, una volta per tutte, cosa fare.

Le indagini, come di consueto, non sono semplici. Stavolta ci si muove nell'ambiente religioso ma, a differenza di quanto avvenuto in passato, quando doveva lavorare nella consapevolezza di non dover pestare i calli a persone importanti, stavolta sono i vertici dell'apparato religioso locale che chiedono di Ricciardi, affinché sia lui a fare chiarezza su quello che si presenta come un delitto inspiegabile. Un sacerdote amato da tutti, un uomo che si avvicinava alla figura di un santo, una persona buona, capace di prendersi cura degli altri ed anche abbastanza inserita negli ambienti giusti in quanto confessore di persone di spessore. Nessuno, proprio nessuno potrebbe avercela con lui al punto tale da togliergli la vita. Perché le indagini portano in quella direzione: è stato un omicidio. Ma per mano di chi?

Difficile trovare una risposta soprattutto quanto ogni elemento sembra descrivere la vittima come una persona che sarebbe impossibile odiare e nei confronti della quale nessuno potrebbe avere un motivo di acredine. Ricciardi, però, come d'abitudine, non si ferma alle apparenze e va a scavare nel passato del prete per arrivare a ritroso, fino a quando niente avrebbe fatto pensare che quel ragazzo sarebbe diventato chi è poi diventato da adulto. 

La strada verso la verità non sarà semplice e Ricciardi - Maione con lui - si renderà conto ancora una volta di quanto non ci si possa fidare di qualcuno in assoluto, nemmeno nel caso in cui tutto fa pensare di avere davanti una persona senza macchia. Maione pagherà a caro prezzo la fiducia riposta in una persona che riesce a depistarlo. Ricciardi si troverà davanti ad una verità che non piace a nessuno.

Nei precedenti libri della serie ha sempre dovuto fare i conti con la sua difficoltà di condividere il suo peso: un'anima che vede e sente le anime dei morti come una tortura quotidiana, una pena, un macigno che pesa sul suo cuore e della sua anima, come può condannare un'altra persona a condividere tale pena? Se lo chiede da sempre, Luigi Alfredo. E continua a farlo. Arriva il momento, però, in cui anche un peso così grande inizia ad essere troppo pesante per le sue spalle. Riuscirà a confessare il sue segreto? Il lettore resta legato al dubbio fino alla fine. Ho sofferto più del solito, stavolta. Ed ho sentito la necessità fisica di aiutare quell'uomo a fare la scelta giusta.
 
Come al solito De Giovanni colpisce nel segno ma sono triste... perché la storia di Ricciardi sta per finire e mi sto avvicinando pian piano (la lettura dei vari volumi l'ho portata avanti con calma, centellinando ogni pagina) alla fine.
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Il purgatorio dell'angelo. Confessioni per il commissario Ricciardi
Maurizio De Giovanni
Einaudi Editore
356 pagine
14.50 euro copertina flessibile, 9.99 Kindle

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