Città di vetro, Fantasmi e La stanza chiusa.
Questi i tre romanzi raccolti ne La trilogia di New York di Paul Auster, pubblicati tra il 1985 e il 1987.
Ho preso tra le mani questo libro senza sapere cosa aspettarmi. E devo ammettere di essere rimasta spiazzata, soprattutto nei primi due racconti. Anzi, nel secondo ancor più di quanto non lo sia stata con il primo.
Città di vetro. L’autore di romanzi polizieschi Daniel Quinn riceve una telefonata nel cuore della notte e si trova immischiato in un caso che non era destinato a lui. L’interlocutore è alla ricerca di Paul Auster, un detective privato a cui affidare un incarico delicato. Quinn decide di accettare pur nella consapevolezza di non essere la persona giusta. Inizia così un’avventura che a me, onestamente, è sembrata un po’ confusa con persone che sembrano sdoppiarsi, identità che si accavallano, situazioni illusorie, pedinamenti ed indagini che sembrano non portare da nessuna parte.
Fantasmi. Questo secondo breve romanzo della trilogia mi è sembrato ancora più confuso ed irreale. Stavolta ad indagare è Blue, un detective di professione che ben presto finirà per identificarsi nell’uomo su cui sta indagando creando una situazione che sfugge al controllo, per lo meno questa è stata la sensazione che ho avuto io.
La stanza chiusa è il terzo romanzo della trilogia ed è quello che mi ha appassionata di più. Mi è sembrato più lineare, pur nella sua assurdità, e alla fine si scopre anche quel fil rouge che lo lega agli altri due racconti con punti di contatto e similitudini. Il protagonista, di cui non è dato sapere il nome, di fatto perde la sua identità infilandosi nell’esistenza di un altro, vivendo la sua vita e facendo scelte che consolideranno ciò che lui ritiene giusto proteggere sopra tutto: quella vita che ha creato sovrapponendosi alla vita di un altro, costretto a farlo perché chiamato in causa e non certo per la propria volontà.
Su tutto domina una New York nella quale perdersi. Non solo fisicamente – che pure può accadere tra i tanti vicoli e le tante zone – quanto dal punto di vista umano, personale, smarrendo la propria identità, perdendo pezzi della propria anima, lasciandosi sfuggire di mano le rispettive esistenze per abbracciarne altre in modo più o meno rischioso.
Si tratta di tre detective-stories che possono essere lette separatamente in quanto autoconclusive ma che hanno un legame l’una con le altre e lo si scopre, appunto, arrivati al terzo racconto.
In sostanza le tre storie sono una storia sola, ma ognuna rappresenta un mio diverso stadio della consapevolezza di essa.
Trilogia di New York (Città di vetro, Fantasmi, La stanza chiusa)
Paul Auster
Einaudi Editore
316 pagine
12.50 copertina flessibile, 6.99 Kindle
Menomale che ho letto la tua recensiine! tutti ne parlano benissimo, ma ho capito che non fa per me. Grazie Stefania :-)
RispondiEliminaPer mè stato molto difficile arrivare alla fine...
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