È difficile per me recensire Tutta colpa del mare (e anche un po' di mojito). Non perché sia un libro difficile, tutto il contrario. È un libro d'intrattenimento che si legge in fretta.
Per me è difficile perché non è un genere che amo e non riesco a mettermi nei panni di chi, invece, ama storie d'amore, romanticismo bla bla bla... ma non è nemmeno per questo che mi sento critica.
L'autrice scrive in modo chiaro e scorrevole, intrattiene il lettore con una storia che fa sospirare.
Un passato che torna a bussare alla porta, un amore adolescenziale mai dimenticato, la necessità di ritrovare se' stessi e dare una dimensione reale alla propria vita, il sacrificio d'amore, l'amore... Ci sta e mi piace anche l'idea che la protagonista decida di prendere in mano la propria vita, gettare la maschera che ha indossato anni prima e vivere appieno le proprie emozioni. Mi piace anche l'idea di un amore che è resistito alla lontananza ed al passare del tempo. Tutto molto bello e molto romantico.
Non mi piace, però, il messaggio che passa: che ci si debba stordire con superalcolici per potersi ritrovare, per affrontare con coraggio scelte difficili, per scrollarsi di dosso un presente che è diventato troppo stretto. Non mi piace che si trasmetta l'idea che sono gli alcolici a dare il coraggio di fare determinate scelte, tutto qui. E mi spiace dirlo, sarò pure antica, ma non sono d'accordo con l'idea che divertimento ed alcolici debbano andare necessariamente a braccetto. Aiuteranno a sciogliere un po' i freni ma non mi piace comunque che passi un messaggio di questo tipo. Non me ne voglia l'autrice, non me ne vogliano le sue estimatrici ma io non metto in discussione la scrittura... è proprio questa cosa che mi ha disturbata.
È tutto molto amplificato: l'ostentazione della ricchezza, il minimizzare le conseguenze delle proprie azioni, i comportamenti coraggiosi tenuti durante il black out di quella serata (black out mentale perché pare che al mattino nessuno ricordi nulla di quanto accaduto)...
La parte più piacevole, essendo la narrazione proposta su due piani temporali, è quella del racconto dell'amore adolescenziale. Anche lì tutto molto amplificato, ma ci sta... quando sono degli adolescenti a fare i conti con il primo, grande amore, ci sta. L'idea che sia l'amore per la vita, il voler lasciare tutto insieme, l'intensità di un sentimento nato poche settimane prima, le emozioni capaci di stravolgere: ci sta tutto. A 15 anni, però.
Che a 30 anni debba essere un uso smodato di alcol nell'arco di una notte la strada per mettersi in discussione - e che soprattutto passi l'idea che in questo modo è tutto più facile - non mi è piaciuto.
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Tutta colpa del mare (e anche un po' di un mojito)
Chiara Parenti
BUR Biblioteca Univ. Rizzoli
pag. 319
10.00 euro copertina flessibile, 2.99 Kindle
Caspita non l'avevo proprio letta in questi termini anzi il fatto che quando lei si sveglia sia così sconvolta delle sue azioni mi aveva dato proprio l'idea opposta. Non ho avuto in alcun modo l'idea che potesse passare un messaggio del genere proprio perché lei si rende conto di aver sbagliato anche se è stato in qualche modo un momento liberatorio
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