Un romanzo in cui il narratore non c’è.
Dialoghi, solo (o quasi) dialoghi.
Letto mai un romanzo di questo tipo? Io sì, con Cannibali moderni.
Il
protagonista è Miki: fa il barista di mestiere ma aspira ad altro.
Vorrebbe fare l’attore, si sente portato per ammaliare il grande
pubblico ed è in attesa della sua occasione. Quando entra nel bar un
anziano che risponde al nome di Don Cristò, la sua sorte sta per
cambiare. Da quel momento l’anziano troverà in Miki una persona capace
di ascoltare, di comprendere, di condividere. Trova qualcuno che riempie
la sua solitudine, quella in cui è caduto dopo la morte della sua amata
moglie Stella (venti anni prima) e della cagnolina che era rimasta come
sua unica compagnia. Da qui ad offrire una lavoro al ragazzo il passo è
breve: un lavoro come assistente personale, come persona di fiducia per
un anziano che è ricco sfondato (questo Miki lo scoprirà strada
facendo) e che ha un progetto molto ambizioso in mente per lui.
Quello
che gli manca è il tempo, proprio come era accaduto in precedenza per
concretizzare il suo sogno d’amore con Stella: non ci sono soldi che
tengano quando la morte bussa alla porta e scrive la parola fine con
doppia sottolineatura.
A
questo punto la narrazione, inizialmente un po’ lenta e confusa, trova
un suo equilibrio. Da lettrice profana di questo stile narrativo ho
fatto un po’ fatica nelle prime pagine a capire bene cosa volesse fare
l’autore. Poi, però, pian piano sono entrata nel meccanismo e la
velocità, i cambi di fronte, i botta e risposta non mi hanno più
spiazzata.
Senza dubbio originale, non c’è che dire.
La
vita di Miki si trova davanti ad un bivio quando il ragazzo viene
accusato di aver creato le condizioni che hanno portato il cuore di Don
Cristò a fermarsi. Parecchi elementi depongono a suo sfavore ma lui
racconta una verità diversa. Ecco la necessità di affrontare un
processo, di affidarsi ad un legale, di difendersi facendo forza su una
verità che si fa fatica a considerare tale secondo il punto di vista,
per lo meno iniziale, di chi dovrebbe difenderlo.
Le
indagini, il processo… non voglio spoilerare niente ma mi sia concesso
dire che per tutto il libro è un continuo botta e risposta in quello che
tecnicamente, ora lo so, viene definito ghostoryteller book. Per me è
stata un’esperienza mai fatta prima.
Sulla
qualità di quello che viene definito thriller psicologico non mi
pronuncio perchè mi sono concentrata maggiormente sulla particolarità
della narrazione che mi ha impegnata un bel po' però posso dire che è
stata un'esperienza che mi mancava.
***
Cannibali moderni
Antonio Scotto di Carlo
Independently published
459 pagine
11.99 copertina flessibile - Kindle Unlimited
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