giovedì 19 luglio 2018

Harry Potter e l'Ordine della Fenice (J. K. Rowling)

La lettura del quinto volume è stata una sfida con me stessa - vista la mole di pagine  da leggere in un numero ridotto di giorni - ma anche un gran piacere. Harry Potter cattura anche lettori non più giovanissimi ed io ne sono la prova.  Lo è stato con i volumi precedenti e lo è ora, con Harry Potter e l'Ordine della Fenice.

Questa volta ho trovato un Harry Potter più nervoso del solito e particolarmente sotto pressione. Non che in precedenza non lo sia stato (sotto pressione, intendo) ma stavolta ancor di più ed in modo molto diretto.

L'ambientazione è sempre quella della scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, i personaggi sono sempre gli stessi e le attività che impegnano i ragazzi sono sempre quelle ma non mancano delle novità. Nuovi personaggi, nuove sfide, nuove difficoltà, nuove consapevolezze.

La storia si apre con un Harry Potter additato da tutti - non dai suoi amici più fedeli, però - in quanto continua a sostenere che il famigerato Tu-sai-chi, colui di cui nessuno vuole pronunciare il nome, è tornaro. Voldemort - lui non ha paura di chiamarlo per nome - è tornato più violento che mai, ha anche commesso un altro omicidio sotto gli occhi del nostro maghetto che, da testimone, non viene creduto da nessuno. Non lo credono a scuola ma non lo credono neanche ai piani alti del Ministero della Magia.
Lui non ha paura nel sostenere la sua verità anche se questo vuol dire essere preso di mira, punito, deriso, considerato pazzo. 

Harry ha quindici anni. Non è più un bambino. E' sempre stato molto maturo per la sua età ed ora, nel pieno dell'adolescenza, dimostra di essere cresciuto ma anche di avere delle debolezze, delle insicurezze, manifesta delle ingenuità che gli costeranno care.

Nelle more del racconto verranno alla luce aspetti molto interessanti. Viene chiarito il ruolo della zia Babbana del maghetto, il perchè la casa degli zii deve comunque essere sempre un riferimento per lui nonostante il trattamento ricevuto. Harry verrà a conoscenza di informazioni importanti sulla sua persona ed anche sul suo rapporto con Voldemort per bocca di un Silente che, questa volta, si defila più del solito, resta ai margini e sembra non voler avere nulla a che fare con Harry. Questo nella prima parte del libro, però, perchè alla fine la figura di Silente sarà fondamentale e quel che accade particolarmente emozionante.

Tra i personaggi ho cordialmente odiato la nuova insegnante Dolores Umbridge. E' la nuova  professoressa di Difesa contro le Arti Oscure, ma il suo è un ruolo che va oltre l'insegnamento visto che ha il compito di poter riferire al Ministro Fudge (lei ha anche l'incarico di sottosegretario anziano del Ministero) tutto ciò che avviene all'interno della scuola. E' un personaggio viscido, odioso, carico di cattiveria secondo il mio punto di vista, pieno di pregiudizi. Il suo potere cresce pian piano all'interno della scuola fino ad arrivarne ai vertici dando così una terrificante prospettiva per il futuro dell'intera scuola. Ha degli obiettivi chiari che nulla hanno a che vedere con il reale insegnamento. L'ho odiata e di lei mi resta in mente la profonda cattiveria. 

Hermione è, invece, uno dei personaggi che maggiormente ho amato. Più del solito. Dimostra di essere una ragazzina matura, equilibrata, capace di controllarsi nonostante le tante pressioni che le arrivano in modo diretto o indiretto. E' un'amica fidata per Harry, un personaggio che è maturato nel tempo e che, ne sono certa, continuerà ad avere un ruolo importante accanto a Potter. 

Ciò che maggiormente mi resterà di questa storia, oltre all'odio per la Umbridge, è il senso di perdita che mi è rimasto addosso alla fine del libro. Harry non è nuovo a situazioni di questo tipo - non a caso ha perso i genitori da piccolo - ma stavolta quella che subisce è una perdita più consapevole visto che è più grande e si rende conto con maggiore maturità di ciò che accade e di cui, però, si sente responsabile.

Mi resterà impressa anche la nuova consapevolezza di Harry nei confronti della figura del padre: un carattere a lui sconosciuto, non così perfetto come è stato sempre descritto.
Per quasi cinque anni il pensiero di suo padre era stato per lui una fonte di conforto e ispirazione. Se qualcuno gli diceva che assomigliava a suo padre, si sentiva avvampare di orgoglio. E ora... quello stesso pensiero lo rendeva infelice. 
Harry, però, imparerà anche ad accettare che si possono commettere degli errori e, non per questo, essere persone da disprezzare. 
Non giudicare tuo padre da quello che hai visto, Harry. Aveva solo 15 anni. Molti si comportano da idioti a 15 anni.
Ho apprezzato la riposta intelligente che il ragazzo dà in questo frangente sostenendo che anche lui, al momento, ha 15 anni ma che non tiene certo comportamenti idioti come quelli che gli sono stati manifestati su suo padre. Ragazzo intelligente, Harry. 
Questa cosa, a dire il vero, resta un po' in sospeso nel senso che non si capisce bene se Harry riesce davvero ad accettare che anche suo padre possa aver avuto degli atteggiamenti poco simpatici da ragazzo ed essere, comunque, l'uomo cha ha sempre adorato pur avendolo perso da piccolo.

Il volume cinque della saga di Harry Potter è particolarmente ricco. Non mancano i personaggi di sempre ma se ne aggiungono di nuovi così come alcuni che in precedenza sono stati relegati in secondo piano assumono ruoli importanti. 

L'amicizia, il gioco di squadra sono sempre elementi fondamentali nelle storie del maghetto e questa volta emerge anche una nota rosa che in passato è sempre mancata. Infondo Harry ora è un adolescente, e questi di cuore non stonano di certo.

Non si può dire di più per non togliere il gusto della lettura. Quello che mi sento di dire, però, è che forse questa volta la permanenza dagli zii Babbani per le vacanze sarà meno tormentata del solito. 
Me lo auguro: diamo un po' di pace a questo ragazzo che ha tanti pensieri per la testa e ancora tante sfide davanti a lui!

Ps. ho letto la versione ebook e parecchi termini sono modificati rispetto alle prime traduzioni. In coda al libro è proposto un glossario dei cambiamenti. Buona cosa.

Dicevo che pe me questa lettura è stata una sfida: è il terzo libro utile per la Challenge Tutti a Hogwarts con le 3 ciambelle nell'ambito della macro-categoria Dissennatori, in quanto libro della serie di Harry Potter. Ebbene, la mole di pagine da leggere (810) ed anche il fatto che fosse il terzo obiettivo per cui avessi a disposizione poco tempo mi hanno fatto vivere una sfida nella sfida. E sono contenta di poter dire di averla vinta essendo riuscita a rispettare i tempi godendomi la storia.
 
Partecipo anche alla VisualChallenge in quanto in copertina compare un uccello, utile per la gara in corso.

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