domenica 1 gennaio 2017

Il giardino dei segreti (K. Morton)

Il 2016 non poteva chiudersi con libro più bello così come il 2017 non poteva aprirsi con libro più bello. Il giardino dei segreti mi ha stregata. Letteralmente. Quasi seicento pagine lette in pochi giorni - complice il periodo festivo - con il dispiace addosso ogni volta che, per cause di forza maggiore - ho dovuto chiudere il libro per fare altro. Un vero e proprio dispiacere. E non esagero.
Si tratta del primo libro di Kate Morton che leggo in assoluto in risposta ad uno degli obiettivi che mi sono stati assegnati con il secondo giro di ruota dalle challenge La ruota delle letture.
Mi è stato chiesto, come obiettivo, di leggere un libro di Kate Morton senza indicazioni di altro tipo sul titolo ed io - seguendo i consigli di altre lettrici - ho accettato la sfida delle quasi seicento pagine. Quando ho preso questo libro in biblioteca la bibliotecaria, nel porgermi il volume, mi ha detto: "Bello, ma poteva risolversi anche in qualche pagina in meno". Io non sono d'accordo. Non sul fatto che sia bello. Su questo ci siamo. Ma sulle pagine: non mi sono sembrate troppe e non mi è sembrato che l'autrice abbia divagato. La narrazione, così come concepita, richiedeva spiegazioni articolate che non sono mancate e, soprattutto, non mi hanno ne' annoiata ne' spazientita (come a volte capita quando mi ho tra le mani libri che vogliono per forza essere lunghi e pesanti). 

La storia è, a dire il vero, un intreccio di storie raccontate a più voci ed in diversi periodi storici.
Le protagoniste sono tre donne (Eliza, vissuta nel 1900; Nell vissuta negli anni '70 e Cassandra, donna del nostro tempo) ed è suddiviso in tre parti.

La narrazione si apre con una bambina di quattro anni sola, con una valigia in mano, imbarcata su una nave che la porta verso il proprio futuro. Un futuro incerto e sconosciuto, dove non c'è alcuna famiglia. Quella bambina è Nell a quattro anni: quella stessa donna che, da adulta, cercherà di fare chiarezza nel suo passato nel momento in cui suo padre (lei è già adulta) le svelerà un grande segreto: è stata adottata e nessuno sa chi fossero i suoi genitori e come fosse finita su quella nave. Nell inizia a fare delle ricerche sulla sua storia ma non riesce ad avere tutte le risposte che cerca. In punto di morte avrà accanto a se sua nipote Cassandra. A lei passerà la palla delle ricerche su un passato che appare, una ricerca dopo l'altra, più vivo che mai. Sarà nelle more di tale ricerca che Nell prima e Cassandra poi incontreranno la figura di Eliza: una figura misteriosa attorno alla quale ruotano tante delle domande che sono in attesa di una risposta.

Kate Morton imbastisce una trama che personalmente mi ha catturata. E' la storia di una famiglia d'altri tempi tornata attuale in un primo momento quando Nell inizia a fare delle ricerche e a portare a galla informazioni fino ad allora sconosciute e poi, in un secondo momento, quando l'eredità passerà a Cassandra alla quale Nell lascia il compito di ultimare il suo lavoro incompiuto. La storia di Eliza, vissuta nel 1900, irromperà nella vita di Cassandra che pian piano farà la conoscenza di tanti personaggi che hanno fatto la storia di quella famiglia. Una famiglia che, anche se con radici lontane, è anche la sua. 

Ammetto che quando ho chiesto in biblioteca questo libro mi è venuto subito in mente Il giardino segreto, della Burnett. E quando ho ritrovato proprio questo personaggio - la Burnett - all'interno di questa storia in relazione ad un misterioso giardino capace di guarire una giovane dal male di vivere, la mia mente è tornata a quella piacevole lettura di qualche tempo fa, avendo così la conferma di come la mia iniziale sensazione rispetto ad un possibile legame tra i due libri fosse fondata. Non avevo letto la trama da nessuna parte, nessuna recensione. La mia era solo una sensazione e ci avevo visto giusto.

Di questo libro ho amato innanzitutto l'originalità della trama e la capacità dell'autrice di imbastire una storia in cui segreti, amori, enigmi e misteri si intersecano incuriosendo a dovere il lettore, senza mai cadere nella banalità e senza mai annoiare. Cosa, questa, che in un libro di quasi seicento pagine non è affatto scontata. 

E' una storia in cui perdersi, dalle atmosfere incantate e con personaggi che si fanno amare.

Eliza è uno spirito libero che mi resterà nel cuore. Somiglia a sua madre, a quella Georgiana che ha avuto il coraggio di sfidare le etichette del tempo per seguire l'uomo che amava. Eliza è il frutto del loro amore e il suo carattere ribelle, curioso, attento ed anche un po' indisciplinato mi ha catturata. Nelle descrizioni che l'autrice fa di questo personaggio, visto e descritto anche dalla voce di altri personaggi della storia, mi è rimasta nella mente una figura di una ragazza dai capelli lunghi, rossi, ricci con un viso ben preciso. Le descrizioni - e questo è solo un esempio - sono molto efficaci sia nei personaggi che negli ambienti. L'autrice mi ha fatto venire voglia di avere un grande giardino a mia disposizione, con alberi, fiori ed uccellini pronti a farmi compagnia proprio come accadeva ad Eliza.
Mi sono commossa, accanto ad Eliza, quando ha perso il suo fratellino gemello. La Morton descrive con delicatezza ed efficacia situazioni che restano impresse nel lettore soprtattutto grazie alle parole che sceglie per descrivere le emozioni provate dai personaggi, ed al lettore trasmesse.
La sera aveva composto la memoria del fratello con tutta la delicatezza di cui era capace, l'aveva avvolta nelle emozioni che orami non le servivano più - la gioia, l'amore, la dedizione - e aveva poi nascosto tutto nel profondo del suo cuore. Non avere più quei ricordi e quelle emozioni la faceva quasi sentire meglio. Perchè con la morte, Sammy si era portato via anche una parte di Eliza, e ora la sua anima era come una stanza senza la sua candela: buia, gelida e solitaria.
In Rose - cugina di Eliza - ho rivisto la Clara di Heidi: sempre pallida e malaticcia, costretta tra quattro mura perchè sempre considerata in punto di morte, bisognosa di avere qualcuno accanto. Un carattere forte, come quello di Eliza. Una persona capace di fare tutto per lei. E quando si dice tutto si intente proprio tutto. Molto più di quanto si possa pensare tra due cugine. 
Nella madre di Rose - Adeline - ho visto una ragazzina di un ceto medio approdata all'alta società a seguito di un matrimonio combinato a dovere. Una giovane donna che ha fatto di tutto per essere accettata in un rango a cui non appartiene. Una donna che soffre della distanza venutasi a creare con l'uomo che ha avuta in sposa e cerca di fare di tutto per dare a sua figlia un futuro. L'ho odiata, Adeline, in più d'una uccasione ma l'ho anche compresa: da madre a madre, posso comprendere la sua voglia di fare qualsiasi cosa per la felicità ed il futuro di sua figlia. Questo non giustifica, comunque, i suoi comportamenti. Posso comprenderla ma non giustificarla. Assolutamente!

I personaggi del racconto ambientato nel 1700 mi hanno colpita più di quanto non abbiano fatto gli altri. La stessa Nell, che pure mi è sembrata una donna di carattere, e la stessa Cassandra mi sono sembrate più in secondo piano rispetto alle altre. Sono comunque figure ben costruite ed ognuna con un ruolo fondamentale nella storia.

Le figure maschili mi hanno dato poco e per cercare colui che mi ha maggiormente colpita, tra gli uomini, devo tornare al 1700: è lo zio di Eliza... Un'anima in pena, un ragazzino cresciuto senza l'amore della propria famiglia, considerato da tutti un incapace, lui stesso si considera tale. Un giovane in cui si alimenta un rapporto molto stretto con la sorella Georgiana. La sorellina arrivata quando lui era già un ragazzino, l'unica che lo comprende e con la quale si crea un rapporto di complicità. Adulto, con una moglie (che non ama) ed una figlia (con la quale non ha nessun tipo di rapporto), non ha mai cancellato dalla mente quella sorella che se ne andò per seguire un uomo che l'ha strappata alla sua famiglia. E' come se gli mancasse un arto da quando sua sorella non è più con lui e cerca disperatamente di creare un legame con lei, per mezzo di sua figlia Eliza. 
E' un uomo in pena. Sposato per fare un dispetto alla famiglia, completamente solo ed isolato da tutti, con un'unica compagna trovata nella sua macchina fotografica, si macchierà anche di azioni tutt'altro che edificanti per arrivare al suo scopo.

Bello. Libro molto bello che consiglio senza riserve. Ringrazio la sorte per avermi dato come obiettivo un libro di questa autrice che, mea culpa, non conoscevo ma soprattutto ringrazio chi mi ha consigliato di iniziare a conoscerla partendo proprio da qui.

3 commenti:

  1. Ciao Stefania!
    Io di quest'autrice ho letto Ritorno a Riverton Manor, che ho amato.
    Ho letto la tua veramente splendida recensione e dopo ciò non potrò fare a meno di inserire tra le mie letture del 2017 questo romanzo.
    Grazie e buona notte!, Marina

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    1. Un inizio d'anno davvero positivo! Un saluto mia cara e... buone letture!

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    2. Si davvero!
      Io ho iniziato con un poliziesco davvero poetico... Credo, nel mio piccolo, di aver scoperto una piccola perla.
      Ti auguro un buon inizio settimana, ciao!!

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