domenica 29 luglio 2012

Il giardino dei ricordi (Rachel Hore)

Ho trascurato il mio blog per oltre un mese e mi spiace davvero tanto. Più volte mi sono detta che fosse arrivato il momento di riprendere a scrivere ma poi ho sempre avuto un sacco di cose da fare e... ecco qui, più d'un mese di stop.
Ho cambiato lavoro ed i miei orari sono cambiati. Sto parecchio lontano dai miei bimbi - cosa che fino ad ora non era mai accaduta - per cui quando sono a casa dedico ogni attimo a loro. Quando, poi, la sera dopo cena in casa tutto tace... bhè.. io sono a pezzi ed il pc resta spento.

Ora, però, è arrivato il momento di riprendere con ciò che mi piace più fare: scrivere di libri.
Uno degli ultimi che ho letto è "Il giardino dei ricordi" di Rachel Hore. E' arrivato a casa mia nello scambio dei Libri vagabondi, iniziativa lanciata da Ely alla quale ho aderito con entusiasmo. Ho chiesto di avere questo libro senza curarmi troppo della trama. Un po' di mistero attorno ad un libro che mi sarebbe arrivato da un'altra lettrice ci stava tutto così ho atteso il suo arrivo ed ora che ho terminato di leggerlo mi appresto a fare qualche valutazione in merito. 

Si tratta di una storia d'amore che, a dire il vero, non mi ha presa molto. E' un libro che si lascia leggere ma senza catturare più di tanto. Almeno per me è stato così. In alcuni punti l'ho anche trovato un tantino lento, tanto che la lettura è andata avanti a fatica. Di solito, quando un libro mi coinvolge, faccio fatica a staccarmi da lui e vorrei sempre avere qualche minuto ancora per andare avanti di un paio di pagine. In questo caso non è stato così e ci ho messo più del previsto a terminarlo.

La storia è quella di Mel che è appena uscita da una storia d'amore piuttosto tormentata. In parallelo, viene narrata la storia d'amore di un'altra donna, vissuta un secolo prima, e le cui tracce sono rimaste in una casa ed in un giardino che ora lega le due esistenze. Mel incontrerà un uomo, proprio come l'altra donna fece a suo tempo. Storie diverse che, però, si intrecciano in un romanzo che poteva essere più avvincente, seppur ben costruito con l'alternanza della narrazione che porta da un secolo all'altro con disinvoltura.

Ad essere sincera se avessi dovuto comprarlo credo che non l'avrei fatto. Non mi spiace, comunque, di averlo letto anche se ammetto che nella mia personalissima scala di gradimento non arriva ai gradini più alti.
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Il giardino dei ricordi
Rachel Hore
Casa Editrice Corbaccio

martedì 19 giugno 2012

E tu che libro porti al mare?

Anche quest'anno, con le prime giornate al mare, mi sono lasciata prendere dalla curiosità... Quale? Bhè, quella di vedere quali letture c'erano sotto gli ombrelloni accanto al mio! E devo dire che già dal mio primo giorno di sole ho notato parecchi libri tra le mani dei bagnanti, sulle sdraio, sotto agli ombrelloni. Una gioia!
Anche lo scorso anno avevo sbirciato con l'unico scopo di trovare, magari, qualche buon suggerimento con l'unica differenza che avevo iniziato a guardarmi attorno nel mese di agosto. Stavolta ho anticipato un po' così magari potrò raccogliere più suggerimenti.

Vediamo un po' cosa ho trovato....

Jeffry Deaver - La strada delle croci

Lauren Weisberger - Al diavolo piace dolce

Ben Kane - L'aquila d'Oriente
 
Sophie Kinsella - Sai tenere un segreto?

Lesley Lokko - Un perfetto sconosciuto 

I libri della mia estate 2012:
 Rachel Hore - Il giardino dei ricordi
Attualmente in lettura

E tu? Che libro porti in vacanza?

venerdì 15 giugno 2012

A mia figlia con amore - Il venerdì del libro

Se mia madre mi regalasse un libro come "A mia figlia con amore" lo terrei con me per sempre... Invece non me l'ha regalato - ha sempre tempo per farlo, però! - ma mi è arrivato tra le mani assieme ad altri libri scartati da un'amica nel momento in cui si è trovata davanti ad un trasloco in una casa ben più piccola della precedente. 
Il libro è piccino piccino, sta in una mano ed il suo prezzo è ancora in lire: 6.500 lire. E' dotato di una copertina come tutti i libri ma le informazioni che vi sono contenute sono, per ovvi motivi di spazio, ai minimi termini.

Al suo interno, nelle 127 piccole pagine, sono contenuti dei piccoli pensieri che riguardano il rapporto tra madre e figlia. Sono delle citazioni - in gran parte delle pagine è scritto il nome di chi ha pronunciato quelle parole (o scrite se sono tratte da libri - che si alternano con delle immagini di donne. Credo che siano quadri o comunque opere d'arte proposte in piccolissime dimensioni, in proporzione alle pagine.
Circa i contenuti devo dire che non condivido tutti pensieri che vi sono riportati. Cito un pensiero su tutti: L'uomo fortunato ha una figlia come primogenito (proverbio spagnolo).
L'idea di un libricino così non è male, il gesto di una madre che lo regala alla figlia è apprezzabile... Però sul contenuto - ed ho citato un solo esempio tra i primi che mi hanno colpita - sono soddisfatta a metà. Mi sarei aspettata qualche cosa di diverso.

Per questo Venerdì del libro propongo un post piccino per un libro piccino... che promette molto dal titolo ma un po' di amaro in bocca me l'ha lasciato.

giovedì 14 giugno 2012

Piccoli lettori crescono

Sentivo un bel po' di silenzio... I bimbi che non urlano, non corrono, non si contendono i giochi mentre la mamma lavora al pc mi era sembrata una situazione un po' sospetta. Mi avvicino pian piano alla loro cameretta e sento una vocina che racconta una storia....

La principessa di casa ha allestito un auditorio un po' "peloso" - non mi riferisco al piccoletto di casa ma ai suoi amici animali - e si è prestata a fare da lettrice... ha scelto una storia di Giulio Coniglio (amico fedelissimo dei miei piccini) ed una de La Pimpa che aveva a portata di mano in cameretta.
L'allestimento di laboratori di lettura "fai da te" è un'occupazione molto gradita ai miei bimbi e ammetto che in questi casi, quando li vedo prende spontaneamente un libro (o più) e passare del tempo in questo modo mi sento una mamma molto fortunata... Mi auguro solo che questo loro modo di fare non si perda nel tempo.
E' da un po' che non compro libri, ne' per loro ne' per me ma ora che il compleanno del piccoletto è alle porte credo che si possa mettere in conto un po' di spesetta in libreria.

venerdì 8 giugno 2012

Se ti abbraccio non avere paura - Venerdì del libro - Incontri con l'autore

Ieri sera sono stata ad un incontro organizzato per festeggiare i dieci anni di fondazione dell'associazione "La Crisalide", un'associazione che raccoglie famiglie di persone disabili che opera a livello di ambito nel mio comune e in altri due comuni limitrofi. Per l'occasione è stato invitato un ospite d'eccezione: si tratta di Franco Antonello, padre di un ragazzo autistico che è protagonista - con la sua storia e quella del figlio Andrea - del libro Se ti abbraccio non avere paura, scritto da Fulvio Ervas

Segnalo oggi questo libro, pur non avendolo letto, perché ho sentito la storia di Andrea e di Franco, e le emozioni che mi sono state trasmesse sono indescrivibili. Lo leggerò presto ed avrò anche modo di recensirlo ma oggi mi sento di parlare di questo libro per amplificare il messaggio lanciato da Franco Antonello. Un messaggio di speranza, di positività, di "normalità" pur nella singolarità delle situazioni che i genitori di ragazzi e ragazze disabili si trovano a vivere.

La sala era gremita e appena sono entrata ho avvertito una strana sensazione di gioia: vedere così tanta gente raccolta attorno ad una iniziativa per famiglie di ragazzi disabili mi ha trasmesso una sensazione molto positiva. Ho avvertito la voglia, da parte di tutti coloro che erano presenti, di essere protagonisti senza nascondersi - cosa che per tanto tempo è stata fatta da parte di chi aveva in seno alla propria famiglia un disabile - ma facendo sentire la propria presenza accanto a ragazzi e ragazze tanto speciali.

Franco Antonello, papà di Andrea. I protagonisti del libro

IL LIBRO - Franco racconta un viaggio fatto con suo figlio Andrea in giro per il mondo. Messo davanti alla disabilità di suo figlio, alle tante problematiche che un figlio autistico si trova ad affrontare e con lui la sua famiglia, Franco ha deciso di partire senza una meta precisa: si è messo alla guida di una moto, ha preso con se suo figlio ed insieme hanno vissuto un'esperienza indimenticabile.
"Non avrei mai pensato di scrivere un libro - ha raccontato Franco - ed in effetti non sono stato io a farlo. Io mi sono limitato a prendere degli appunti, un giorno dopo l'altro, per trasmettere alla mamma di Andrea ciò che io e lui stavamo vivendo in quel viaggio. Appunti che sono diventati una specie di diario che poi è stato trasformato in un libro da Fulvio Ervas. Presto sarà fatto anche un film sulla nostra storia: ne sono contento perché si tratta di occasioni preziose per parlare di autismo, dei nostri ragazzi, delle loro e delle nostre difficoltà".

Un pezzo di storia vera finito in un libro: con queste parole Franco ha descritto la sua storia e quella di Andrea. Non posso dire molto sulla trama visto che non ho letto il libro: posso limitarmi a tracciarne i contorni sulla base di ciò che Franco ci ha raccontato. Ci ha raccontato di un ragazzo autistico che è andato alla scoperta del mondo fuori dagli schemi quotidiani, fuori dalla routine, fuori dagli stereotipi imposti e proposti dai medici per dare regolarità alle giornate di persone con questo problema. Ci ha raccontato di come Andrea abbia incontrato altre culture, persone di altri luoghi, con abitudini diverse, con modi di fare diversi. Ci ha raccontato di quando erano in moto con suo figlio e lui che, da dietro, lo baciava continuamente sulla guancia sinistra: il suo modo di dirgli grazie.
Ci ha raccontato anche dei pregiudizi della gente ma di come affrontare le difficoltà con un sorriso sia l'unica strada da percorrere perché "...tanto se ci piangiamo addosso le cose non cambiano. Cerchiamo di piangere quando siamo da soli ma di trasmettere, poi, ai nostri figli, tanta positività. Io mi sono messo nei panni di Andrea e mi sono chiesto: cosa vorrebbe mio figlio? Un padre triste e sconsolato o un amico sereno, pur nelle difficoltà, e pronto a fargli vivere esperienze straordinarie? 

Mi ha molto colpito quando ha detto: "Mi sento un padre fortunato perchè mio figlio fisicamente è perfetto... Per altri purtroppo non è così. Anche se su di me, sulla nostra storia, si sono accesi i riflettori, mi sento piccolo nei confronti di altri"... Una frase che mi ha toccato molto: io ho avuto un problema con la mia bambina che mia ha messo a terra lo scorso anno. Non è un problema paragonabile a quello di Andrea ma quando ti dicono che c'è qualche cosa che non va in tuo figlio, qualunque cosa essa sia, si cade nel panico più assoluto. Noi non ci siamo fatti abbattere anche se all'inizio è stata dura: ebbene, sentire Franco, vederlo sorridere e infondere fiducia agli altri ha contribuito a farmi rendere conto di quanto, spesso, siamo noi ad imporci dei limiti che i nostri figli, anche nelle difficoltà, superano alla grande. E mi ha fatto capire quanta forza abbia un genitore a fronte di un problema così grande: una forza che gli altri non possono capire se non quando si trovano davanti a testimonianze come questa.

Comprerò il libro, lo leggerò e lo consiglierò così come sto facendo ora per questo Venerdì del libro.
Sono felice di aver partecipato all'incontro di ieri sera. Non si è promosso il libro ma si è partiti dal libro per parlare di un mondo, quello della disabilità, che troppo spesso non si conosce o che si "evita" per quieto vivere.

Molto toccante è stato il momento in cui una bambina, la sorella di una ragazza disabile, ha posto la sua domanda a Franco esponendo il punto di vista dei fratelli "normali" di un diversamente abile. Ha detto che i fratelli spesso si sentono esclusi, messi da parte... E Franco, dopo un attimo di commozione, ha raccontato di avere un altro figlio, un figlio "normale", che vive le stesse sensazioni. "Non si ha una ricetta o una formula magica da dare ai genitori per dire loro come comportarsi - ha detto a seguito di un così toccante intervento - ma invito tutti ad agire seguendo il cuore ed il buonsenso. Poi si può anche sbagliare, anzi... ciò va messo in conto. Ma nessuno sa come ci si deve comportare per fare la cosa giusta. Io posso dirvi che dopo aver portato in vacanza in giro per il mondo Andrea in moto, questa estate passerò le vacanze in gommone con l'altro mio figlio...".

Potrei scrivere per ore, tanti sono stati gli spunti di riflessione ma mi limito a questo. Sperando di aver fatto cosa gradita nel segnalare sia il libro che nel portare all'attenzione un'esperienza così importante, per aprire una riflessione sull'argomento.
Concludo solo dicendo che Franco Antonello ha dato vita ad una fondazione - I bambini delle fate - che si impegna a trovare fondi per sostenere progetti destinati a bambini autistici. Si tratta di una fondazione che si indirizza principalmente ad imprenditori, aziende che possano dare in modo costante il loro contributo a bambini e ragazzi in difficoltà così come alle loro famiglie.

venerdì 25 maggio 2012

Gurarire i traumi (Marco Massignan) - Venerdì del libro

Ho iniziato a leggere il libro Guarire i traumi, di Marco Massignan, senza una particolare aspettativa ma con una certa curiosità. Non sono solita a leggere libri "divulgativi" di questo tipo, probabilmente più per pigrizia che non per effettivo disinteresse e quando ho avuto tra le mani questo volume mi sono posta alla lettura con curiosità. Quando ho letto, poi, l'introduzione nella quale si diceva, tra l'altro, di interrompere la lettura nel caso in cui si fossero avvertite sensazioni di malessere o simili la mia curiosità è cresciuta ancora di più.

Il libro Guarire i traumi è un volume che si propone di ripristinare la saggezza di corpo e anima con Costellazioni rituali,Somatic Experiencing e Sciamanesimo.
L'autore "...delinea le basi scientifiche e spirituali del moderno lavoro di risoluzione dei traumi a base corporea, gettando un ponte tra ricerche della neurofisiologia e della fisica quantistica con le tradizioni dei popoli tribali e lo sciamanismo, fino alla pratica di gruppo delle costellazioni familiari".
Arabo per me, lo ammetto.
Oltre a riferimenti scientifici - si passa dalla spiegazione di cosa sia un trauma alle relazioni tra il trauma e la risposta del sistema nervoso - il libro riporta delle esperienze personali e situazioni pratiche con terapia di gruppo che porta (o per lo meno dovrebbe portare) verso la guarigione.
Il libro aiuta a capire come si possa ritrovare serenità rimuovendo i blocchi energetici che - spesso anche senza che ce ne rendiamo conto - i traumi provocano in noi così come le varie esperienze della vita. 

Per traumi non si intendono solo eventi particolarmente gravi che possano aver toccato la nostra vita ma anche situazioni di stress, di malessere, di emozioni non manifestate che, alla fine, possono comunque avere delle conseguenze negative nel nostro essere.
L'autore propone esercizi pratici per "scaricare" quell'energia negativa che eventi negativi hanno fatto accumulare in noi, volenti o nolenti. In questo modo si riesce a trasformare - anche grazie ad esperienze come le Costellazioni rituali - in un modo positivo di affrontare la vita.

Cosa sono le Costellazioni rituali? Si tratta di un metodo di consapevolezza e crescita personale elaborato all'autore, in cui gli strumenti delle costellazioni familiari, delle tecniche di risoluzione dei traumi a base corporea e dello sciamanismo si integrano in una prospettiva evolutiva, spirituale e iniziatica.
Cosa sono le Costellazioni familiari? Un metodo non cognitivo di consapevolezza e crescita persoanle principalmente in gruppo, sviluppato da Bert Hellinger. In esso le dinamiche familiari e intergenerazionali appaiono alla luce della coscienza sottoforma di irretimenti attraverso la messa in scena sottoforma di rappresentazione sistemica.

Un libro consigliato in questo Venerdì del libro per chi vuole ritrovare la saggezza di corpo e anima. 
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Guarire i traumi
Marco Massignan
Uno Editori

venerdì 18 maggio 2012

Il castello delle principesse - Venerdì del libro

Quale bambina non ama sognare di vivere nel mondo delle principesse, in un castello con il ponte levatoio, con il lettino a baldacchino, con un cagnolino bianco tutto peloso e scodinzolante? La mia fanstastica spesso in questi termini e il mondo delle principesse l'affascina e la incuriosisce al tempo stesso. Così, quanto nell'andare a scegliere i regali di Natale per i suoi cuginetti ci siamo imbattute nel libro "Il castello delle principesse" è rimasta con gli occhi sgranati davanti a cotanta meraviglia. 


Non erano in programma acquisti per lei così siamo tornate a casa con lei che descriveva con tono adorante quanto fosse bello quel libro. A Natale una nostra amica di famiglia le ha regalato un libro che però la mia principessa aveva già. Quando ha aperto il pacchetto la piccina ha subito detto "Ce l'ho" e la nostra amica - malgrado fossero le sette di sera della viglia di Natale - si è lasciata scappare "...allora lo andiamo a cambiare!". E lei, furbetta furbetta, ha imbracciato il piumino, le ha preso la mano dicento "...ok, andiamo!". Dopo quasi un'ora - il centro commerciale in cui era stato comprato il libro è a cinque minuti da casa mia ma la folla della vigilia di Natale ha allungato indicibilmente i tempi - sono tornate con due sacchetti: in uno c'era un puzzle sulle principesse e nell'altro il libro "Il castello delle principesse". Il tutto per un valore più che doppio del libro che inizialmente era stato regalato alla mia bimba che ci ha guadagnato di brutto nel cambio!!! 


Ebbene, si tratta di un libro molto speciale. Grande di dimensioni (37,5 x 22 cm) ha la caratteristica di non essere un vero libro di favole o di storie ma di trasformarsi in un gran castello all'interno delle quali le piccole lettrici possono sentirsi delle vere principesse. In una taschina interna c'è un librico più piccolo in cui viene narrata la storia del castello delle principesse - Bel Castello - all'interno del quale vivevano le cinque principesse più famose del mondo delle fiabe: Cenerentola, Biancaneve, Aurora, Raperonzolo e Bella.
Aprendo il libro e facendo combaciare la copertina con l'ultima di copertina, legando poi le due copertine con dei laccetti rossi che sono presenti ed utilizzati anche per tenere il libro chiuso, il castello prende vita: leggere una storia e vedere davanti ai propri occhi quegli ambienti che vengono narrati tra le righe è una vera magia. E' un particolarissimo pop up che prende vita aprendo copletamente le pagine e il castello emerge in modo magico. Ci sono anche delle principesse che vanno ritagliate dal cartoncino e fatte muovere da una stanza all'altra, in coda al librettino della storia sono presenti anche dei consigli per essere perfette principessine... Insomma... alla mia bimba questo libro così particolare è piaciuto molto e per questo Venerdì del libro abbiamo pensato di condividere questa cosa. 
Si tratta di un libro edito da Giunti Kids e se non erro in libreria c'era qualche cosa di simile anche per lettori al maschile, non ricordo però di cosa si strattasse, se di mostri o altro.

Ps. costicchia ed è anche un tantino delicato, come tutti i pop up. Trovo che non sia adatto per lettrici troppo piccole. 
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Il castello delle principesse
Dario Cestaro
Giunti Kids
19.90 euro