domenica 19 marzo 2023

Fame d'aria (D. Mencarelli)

  

La storia di Pietro e di Jacopo è una di quelle che restano appiccicate sulla pelle di chi si trova ad avere tra la mani il libro di Daniele Mencarelli. 

In arco temporale molto breve - pochi giorni - l'autore concentra tutto il dolore e tutte le difficoltà che sono connesse con l'avere un figlio con delle serie difficoltà come Jacopo. Perché ragazzi come lui sono forti ed imprevedibili ma... si pisciano e si cagano sotto, come scrive l'autore. Uno stile diretto, ruvido che arriva dritto allo stomaco come un pugno ben assestato. Perché, di fatto, la vita di Pietro altro non è se non un continuo pugno allo stomaco. 

Con un ragazzo autistico che non riesce da accudire in ogni istante della giornata, anche l'uomo più coriaceo prima o poi crolla.

Una padre, non una madre... perchè di fatto è un padre il protagonista di una storia che si potrebbe rinvenire dietro a tante porte delle case delle nostre città, nelle quali una famiglia si trova a far fronte ad una situazione difficile da gestire che, pure con l'amore più grande che si possa mettere in campo per il proprio figlio, alla fine logora, sfinisce, spiazza.

Pietro è in viaggio con suo figlio quando la loro auto fa i capricci e li lascia a piedi. Nell'arco di tempo che sarà necessario per sistemare il guasto Pietro entra in contatto con delle persone - non molto, a dire il vero... i personaggi del libro sono pochi - che avranno un ruolo fondamentale nel suo presente ma anche nel suo futuro.

L'autore indaga in modo efficace nell'animo umano: mette a nudo l'anima di un uomo che è provato nel fisico, nello spirito ed anche nelle tasche da una situazione che ogni giorno di più appare insostenibile.

Un uomo che cerca di minimizzare agli occhi degli altri ma che, di fatto, appare loro in tutta la sua fragilità. Perché quelle persone che incontra sono persone attente, sensibili, capaci di guardare ed ascoltare anche oltre ciò che appare e ciò che viene detto.

Coraggio e paura: questo ho letto nel personaggio di Pietro. Ed anche un amore smisurato che, proprio in quanto tale, lo porta a fare delle scelte che possono sembrare inaccettabili ma sono il gesto estremo dell'amore di un padre per suo figlio.

Jacopo non avrà mai una vita come quella di qualsiasi altri giovane della sua età. Dipenderà per sempre dai suoi genitori visto che, di fatto, accanto a lui non c'è nessun altro. La madre ha lasciato il lavoro per accudirlo quando è emersa la malattia, suo padre fa la sua parte ma si trova a fare i conti con momenti di grande difficoltà. Non c'è più normalità per quella famiglia. Non c'è più normalità per quell'uomo che, invece, vorrebbe tanto una vita normale, comune, semplice, uguale a tante altre. Jacopo c'è e ci sarà negli anni a venire, con le sue manie, i suoi limiti, i suoi problemi, le sue necessità.

La storia invita a riflettere sulle tante difficoltà che incontrano le famiglie con ragazzi con tali problemi. Un sistema assistenziale praticamente assente, una concezione del tempo che va fuori ogni canone visto che a scandirlo sono le necessità di quel ragazzo, prospettive a lungo termine che fanno rabbrividire soprattutto se si pensa ad un futuro nel quale quei genitori, accano a quel ragazzo, non ci saranno più. 

Un quadro che potrebbe vedere impressi i volti di tante famiglie che vivono accanto a noi e fanno i conti con quelle stesse difficoltà. Quello scoramento che vive Pietro, quei momenti di nervosismo, quei modi un po' bruschi sono gli stessi che potremmo ritrovare oltre l'uscio della casa accanto alla nostra.

Un romanzo che tocca le corde dell'anima, che riserva un finale che spiazza e che, anch'esso, emoziona.
Lo consiglio.
***
Fame d'aria
Daniele Mencarelli
180 pagine
Mondadori editore
19.00 euro copertina flessibile, 10.99 Kindle, Audiolibro

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