mercoledì 15 novembre 2017

Mistero a Villa del Lieto Tramonto (M. Lindgren)

Dopo i nonni della minestrina in brodo, arrivano le tre nonnine alla riscossa, direttamente dalla Finlandia.
Sono Siiri, Irma e Anna-Liisa: tre amiche ultranovantenni che dimorano a Villa del Lieto Tramonto che già nel nome è tutto un dire. Si tratta di una struttura in cui persone anziane che non hanno una famiglia in cui stare - per tanti motivi diversi, le famiglie degli ospiti non possono prendersi cura di loro - e che si trovano a condividere con altri anziani un sereno ultimo periodo della loro vita.
Così, almeno, dovrebbe essere sulla carta.

Perchè poi, a ben guardare, anche in una struttura di questo tipo può capitare qualche cosa che vada a turbare la quiete quotidiana. 

Ecco, dunque, che le tre amiche si troveranno alle prese con un mistero bello e buono - anzi, a ben vedere più di uno - e le loro indagini cercheranno di fare chiarezza. 

Intanto va detto che da Villa del Lieto Tramonto gli ospiti possono uscire: sono persone autosufficienti, ancora capaci di prendere un tram o un taxi e di osservare le stranezze del mondo che si trova al di fuori della finestra dei loro appartamenti.

Possono fare delle amicizie, possono scambiare quattro chiacchiere con persone che incontrano sul tram, possono partecipare ai funerali di coloro che, solo qualche giorno prima, giocava con loro a canasta negli appositi locali messi a disposizione dalla struttura o che si incontravano salendo o scendendo le scale.
E quando il giovane cuoco della struttura viene a mancare, emerge l'esigenza di capire bene cosa sia successo e cosa ci sia di strano in quella struttura che, a ben guardare, sembra averne parecchie di stranezze prima passate inosservate.

Il racconto diverte ma fa anche riflettere grazie a personaggi che, con una buona dose di ironia, fanno emergere aspetti legati alla terza età e alle condizioni in cui si possono trovare coloro che vengono affidati alle cure di una struttura piuttosto che avere vicino la propria famiglia. 
Ecco, dunque, che emerge con una buona dose di ironia l'attesa della morte che viene considerata una liberazione dalla noia che imperversa giorno dopo giorno.
E poi, anche se la situazione strappa qualche sorriso, ciò che accade ad Irma fa riflettere sull'uso dei medicinali per tenere a banda i vecchietti più difficili, su come si possa diventare improvvisamente dei vecchi bacucchi incapaci anche di riconoscere i propri amici per via non solo degli effetti della senilità ma anche per una buona dose di farmaci che ci mettono il carico.
Tra un mistero e l'altro, arrivano anche i nipoti-eredi che non hanno tempo per andare a trovare la nonna ma che ne trovano a volontà per arraffarsi tutti i suoi averi quando la credono vicina al trapasso. 
Insomma, una serie di situazioni, proposte dal punto di vista di persone anziane, molto credibili e verosimili anche se - ovviamente - romanzate.

La difficoltà maggiore che ho incontrato sta nei nomi: siamo in Finlandia e compaiono nomi e cognomi impronunciabili per me e difficilissimi da memorizzare. Ad un certo punto ho anche pensato che l'autrice avesse usato lo stesso nome per due personaggi diversi invece non era così.

Ho già in mano il seguito ed anche il terzo volume. Chissà cosa combineranno, andando avanti, queste tre impavide vecchiette!

Con questo libro partecipo all'ultima tappa della challenge Leggendo serialmente per l'obiettivo assegnato dalle organizzatrici della gara.
Ps. questa storia mi ha fatto pensare molto a mia nonna, venuta a mancare a 94 anni. In qualche riga ho sorriso, in qualche altra mi sono un po' commossa pensando a lei, in altre mi è anche sembrato di vedere il suo volto tra una parola e l'altra...

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