L'imperfetta, libro di esordio di Carmela Scotti, è
un libro forte, intenso, che racconta una storia capace di graffiare, di fare
male, di lasciare dei segni.
E' un libro che mantiene un alto ritmo narrativo dall'inizio
alla fine, sia quando parla del presente di Catena che quando porta il lettore
indietro nel tempo per conoscere la sua storia, i suoi precedenti, le sue
sofferenze e la causa delle sue ferite.
Perché Catena è ferita nel corpo e nell'anima. E' ferita dal
vuoto lasciato dalla morte di suo padre, quel padre con cui aveva un legame
speciale, un legame filiale puro ed intenso.
Lui era la sua ispirazione, la sua consolazione, il suo
divertimento, la sua fonte di sicurezza.
Con la sua morte tutte le certezze di Catena sono venute a
cadere e si è trovata sola pur vivendo in casa con sua madre, con due sorelle,
con lo zio paterno ed un cugino sordomuto.
Sola e indesiderata da una madre che non l'ha mai amata e
che la trova troppo simile a suo padre per poter anche solo guardarla. A lei
sua madre attribuisce ogni fonte di sciagura ed ora, che lo zio ha preso il
posto del padre nel letto coniugale, quella donna fa finta di non sentire e non
vedere le afflizioni che sua figlia è costretta a subire per mano di
quell'uomo.
Uno zio che la maltratta, la picchia, la violenta notte dopo
notte ed una madre che non l'ha mai amata: questo è ciò che resta tra le mani
di Catena dopo la morte di suo padre.
Sopporta finché può ma, all'età di quindici anni, decide che
è ora di spezzare quella catena di violenza che viene quotidianamente
perpetrata su di se.
Sarà una scelta forte, la sua. Una scelta che la costringerà
a vivere da fuggiasca sola più che mai, a fare i conti con il freddo, con i
morsi della fame, con l'indifferenza di una società troppo impegnata a fare i
conti con il colera per prendersi cura di una creatura sola, tanto più se
ricercata dalle forze dell'ordine in ogni angolo.
La latitanza di Catena sarà difficile e ancor più carica di
dolore di quanto non avrebbe potuto essere la mera solitudine. Niente, nemmeno
il continuo pensiero di suo padre ed i libri che le sono rimasti tra le mani -
quelli che lui le leggeva ogni sera - bastano per tenerla al sicuro.
Catena è un personaggio forte, tormentato, fragile
nell'animo ma altrettanto forte nel conquistare con le unghie e con i denti una
libertà che le costerà cara.
E' un personaggio che porta con se una buona dose di
coraggio e tanta, tanta solitudine. Un'infanzia negata, la sua, per essere una
quindicenne costretta a crescere così in fretta da non riuscire più a capire
dove sia finita la bambina e dove sia iniziata la donna che si è difesa con le
unghie e con i denti da una sorte tutt'altro che fortunata.
L'autrice ha reso il personaggio quasi invincibile. Catena
arriva al punto di invocare la morte ma la morte non arriva. E tutti dicono che
sia una strega, protetta dal diavolo per questo per lei la morte sembra non
arrivare mai.
Catena vive nella Sicilia di fine Ottocento e
l'ambientazione è resa particolarmente vivida dalla penna dell'autrice. Il
bosco che accoglie Catena diventa quasi umano grazie alle descrizioni che
l'autrice offre al lettore. Lo rende pulsante, accogliente e tremendo allo
stesso tempo. Lo rende vivo, così come viva è quella giovane donna quasi
irriconoscibile, piegata dalla violenza ma mai resa schiava da chi, piegandola
nel corpo, vorrebbe metterla in ginocchio anche nell'anima.
In una società dove tradizioni e suggestioni si mescolano
sapientemente, Catena è la protagonista assoluta di una storia triste ma
potente.
Ho immaginato che la maggior parte della storia si svolgesse al buio. Anche quando palesemente Catena si trovata in situazioni
verificatesi di giorno, la sensazione che mi ha pervasa per tutta la lettura è
stata quell'oppressione che il senso perenne di oscurità mi ha trasmesso.
Un'oscurità legata alla storia più che agli ambienti.
Mi auguro che alla fine Catena abbia trovato davvero la
luce.
Con questa lettura partecipo alla Challenge From Reader to Reader 2.0. Primo libro utile per il mese di novembre.
Partecipo inoltre, alla Challenge La ruota delle letture per l'obiettivo n. 11 - libro scritto da un'autrice italiana vivente.
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