giovedì 9 novembre 2017

La collezionista di libri proibiti (C. Giorgio)

La storia d'amore è piuttosto scontata ma il contesto originale.
Quella narrata nel libro La collezionista di libri proibiti è una storia che si snoda tra due città - Venezia e Parigi - in ambienti legati ai libri d'altri tempi. Biblioteche ma anche collezioni private, case d'asta, vecchie botteghe: un'ambientazione suggestiva, particolare per una storia che vede come protagonista una ragazza (una ragazza facoltosa) che ha una grande passione per i libri e trova il modo di coltivarla andando a lavorare in una bottega d'antiquariato che diventerà la sua seconda casa.
Ama i libri d'altri tempi e, in particolare, i libri messi all'indice e censurati all'epoca ed ora difficili da trovare, diventati delle vere e proprie rarità. Sarà grazie al proprietario della bottega, Anselmo, che Olimpia, questo è il suo nome, potrà coltivare la sua passione e farne il proprio lavoro. Una lavoro di successo, a dire il vero, aiutata anche da un cospicuo conto in banca. 
Nella bottega di Anselmo Olimpia incontra anche il suo grande amore, Davide, nipote del titolare e anch'egli amante dei libri. 
Due anime gemelle che, però, si perderanno per tanto tempo.

La storia d'amore, come accennavo, è prevedibile e, a dire il vero, trovo anche i personaggi presentati in modo poco approfondito. Sono più minuziose le descrizioni dei luoghi (di Venezia in particolare) piuttosto che dei personaggi. Avrei preferito conoscere meglio la loro personalità e non solo le loro vicende quotidiane. 
Di Davide, soprattutto, il lettore sa ben poco pur essendo un personaggio importante e onestamente avrei voluto sapere qualche cosa di più di lui.

La storia non mi ha stupita, anche se bene scritta e - per fortuna - senza errori (lo sottolineo visto che ogni volta che leggo un e-book mi trovo a fare a lotta con refusi d'ogni tipo). 

Nella prima parte ho trovato superfluo il continuo riferimento a delle canzoni, titoli inseriti nella narrazione che secondo il mio parere non sono serviti a nulla ai fini della storia.

L'autrice dimostra di essere preparata in fatto di libri ed anche in merito ad un personaggio in particolare che fa da filo conduttore a tutta la storia e che, lo ammetto, secondo me è quello che incuriosisce maggiormente il lettore. 
Quella Veronica Franco, cortigiana e poetessa veneziana del ‘500, i cui scritti scandalosi sono arrivati tra le mani di Olimpia è il personaggio che, seppur inserito in modo indiretto nella storia, mi ha catturata maggiormente. Se ne parla continuamente, il suo nome viene fuori spesso ma resta un personaggio secondario della storia eppure la sua figura mi è rimasta impressa. E' proprio Veronica il personaggio che mi ha lasciato di più. La stessa Olimpia mi ha lasciato poco.

La storia parte con una Olimpia adolescente per ritrovarla, alla fine, sopra la soglia dei quaranta. In tutto questo periodo di tempo, a dire il vero, oltre all'affermazione dal punto di vista professionale le succede ben poco.

Un mistero è alla base della ricca collezione di libri antichi che Olimpia potrà vantare nel tempo ma anche qui, devo ammetterlo, la provenienza di quei pezzi è piuttosto prevedibile. 

Apprezzabile la preparazione dell'autrice in merito agli aspetti legati ai libri così come è apprezzabile la scrittura semplice e fluida, scorrevole. 
Non è certo un libro indimenticabile, almeno non lo è stato per me. D'altronde, ognuno hai suoi gusti e non tutto può piacere a tutti. 

Con questa lettura partecipo alla Challenge La ruota delle letture per l'obiettivo n. 3 - libro nel cui titolo sia presente un aggettivo.
Inoltre, partecipo alla quarta ed ultima tappa della The Hunting Word Challenge con la parola LIBRO che trovo nel titolo così come raffigurata in copertina.

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