venerdì 7 ottobre 2016

Lo strano caso del Dr. Jekyll e del Sig. Hyde (R. L. Stevenson) - Venerdì del libro

Stevenson scrisse la storia del Dr. Jekyll e del misterioso Signor Hyde nell'autunno del 1885, spinto da necessità economiche e spinto dall'editore Longman che gli chiedeva uno shocker, l'attuale thriller, con l'idea di pubblicarlo a puntate. La pubblicazione a puntate saltò ma arrivò nelle librerie un vero e proprio libro, nel gennaio dell'anno dopo.
Io sono arrivata a leggerlo 130 anni dopo la sua pubblicazione! Meglio tardi che mai, no?

L'ho scovato in biblioteca: Lo stano caso del Dr. Jekyll e del Sig. Hyde nella traduzione di Fruttero e Lucentini.

Siamo a Londra, in un'epoca non ben identificata ma sempre nel 1800 visto che l'autore sostituisce alle due cifre finali della data dei puntini. Siamo, dunque, nel 18.. .
Il Dr. Jekyll è un medico stimato, di ottima fama e reputazione, discreta compagnia. Nasconde un segreto, però, i cui tratti emergeranno pian piano e che saranno del tutto svelati da lui stesso, con una missiva scritta di suo pugno e proposta alla fine del racconto.

Un racconto breve ma intenso, quello di Stevenson, che lascia emergere il contrasto tra il bene e il male che è insito nell'essere umano. Chi può dire di essere esclusivamente una persona buona ed atta a fare del bene senza cedimento alcuno? Chi, dall'altra parte, può dire di essere una persona del tutto spregevole e dedita esclusivamente al male?
Possono convivere due diverse personalità in un unico essere umano?
E fino a che punto può spingersi la scienza per dare delle risposte ad interrogativi esistenziali come questi?  

Stevenson, 130 anni fa, in questo racconto di fantasia pone all'attenzione la perenne lotta tra il bene ed il male che si consuma, in questo caso, in un unico animo umano. Il Dr. Jekyll reprime quotidianamente il suo essere cattivo, il suo essere violento. Ed è insoddisfatto della sua vita. Il Signor Hyde, da parte sua, non è consapevole del suo essere: è un egoista che a nulla pensa se non alla soddisfazione dei propri appetiti e della propria lascivia. 
E' possibile che possano convivere due personalità di questo tipo? Quale equilibrio - ammesso che di equilibrio si possa parlare - potrebbe mai instaurarsi in una situazione di questo tipo?
Jekyll è consapevole di quanto la situazione gli stia sfuggendo di mano ma, pur tentando, non riesce a sottrarsi a quella voglia di dare sfogo al suo io nascosto. Nel momento in cui scopre di essere in grado di farlo, di dare spazio a quel suo essere nascosto, non riesce più a fermarsi. 

Io ho avuto tra le mani un'edizione del 1983, la prima edizione della collana "Scrittori tradotti da scrittori". La traduzione non snatura l'eleganza della narrazione anche se rende un po' più moderno il racconto di quanto non lo sarebbe stata un mera traduzione letterale.

Vincerà il bene? O vincerà il male?
Il Dot. Jekyll mi ha fatto molta tenerezza, devo ammetterlo. 
Mostra tutta l'insoddisfazione che si può provare nel vivere una vita che non rappresenta il proprio io ma, allo stesso tempo, si dispiace di quello che il suo vero io lo guida a fare, nel momento in cui ha la possibilità di emergere ed avere il suo spazio.

Questo libro - che propongo per il Venerdì del libro di oggi - mi permette di partecipare alla quarta tappa della Challenge Le Lgs sfidano i lettori, per l'obiettivo n. 1: un libro ambientato nel Regno Unito. A ben guardare potrebbe anche essere utile per la tappa che prevede un libro con la copertina blu.

4 commenti:

  1. Un classico che mi manca. Conosco per sommi capi la storia, naturalmente...ma leggerla deve essere molto interessante!

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  2. Un classico che ho letto al liceo ... dovrei rileggerlo!

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  3. Anche a me manca questo classico, in effetti!

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  4. Un classico che ho letto ed apprezzato più volte!

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