martedì 11 ottobre 2016

Finchè sarò tua figlia (E. Little)

Trama interessante, protagonista che cattura il lettore ma struttura un tantino intricata. Almeno per me.

Faccio fatica ad organizzare le idee per recensire il libro Finchè sarò tua figlia, esordio di Elizabeth Little e, a quanto pare, fenomeno letterario di un certo livello.
Così, almeno, ho letto nella bandella finale del libro e da alcuni articoli pubblicati on line.

Faccio fatica perchè ho provato sensazioni contrastanti durante la lettura. Quella predominante è stata la confusione. La narrazione, serrata e diretta, in diversi punti mi è sembrata un tantino confusa tanto da farmi perdere anche, per esempio, chi stesse parlando e con chi si trovasse, o dove e perchè. Non ho letto con attenzione? Può darsi. Magari avrei dovuto concentrarmi maggiormente. Fatto sta che la sensazione predominante è stata questa.
Nonostante ciò, il libro mi è piaciuto. Una protagonista particolare, a suo modo attraente e di carattere della quale avrei voluto sapere qualcosina in più. 

Janie è il suo nome ma, uscita di prigione dopo dieci anni di reclusione perchè considerata colpevole della morte di sua madre, si fa chiamare Rebecca durante la sua particolarissima missione: trovare chi ha ucciso sua madre. Perchè lei, pur non ricordando niente di quella notte (e pur avendo avuto più di un motivo per volere morta sua madre) è convinta di non essere colpevole.
Parte da qui una duplice caccia all'uomo: caccia all'assassino, portata avanti con i suoi metodi da Janie/Rebecca e, allo stesso tempo, la caccia a lei stessa, alla ragazza che - seppur scagionata dopo dieci anni - l'opinione pubblica vuole ancora come colpevole.

E pensare che era una ragazza per bene, di quelle a cui sono state insegnate le buone maniere, il bon ton e la vita di un certo livello, gli impegni in società, gli abiti firmati e tutto il resto. Ora si ritrova a scappare da un passato che non ricorda bene, dopo dieci anni di galera che l'hanno forgiata nel carattere e ne hanno cambiato i tratti, ne hanno cambiato l'anima più che il fisico. Al fisico ha pensato lei, cercando di cambiare il suo aspetto con alcuni semplici accorgimenti. 

Queste sono le premesse per andare a cercare nel torbido, nel passato di una donna - sua madre - che non è proprio colei che ha sempre fatto credere di essere. Janie si troverà a mettere le mani sulla storia di una famiglia ma anche di quelle che le sono gravitate a torno andando a toccare dei nervi che sono scoperti sotto un primo strato di polvere.

Janie non è la protagonista buona. O meglio, ha un carattere ruvido, reso tale anche dal suo rapporto con la madre: questo è ciò che ci fa capire ma, a questo mi riferivo sopra, mi sarebbe piaciuto che il rapporto con sua madre venisse approfondito un po' di più. All'inizio del libro ce se ne fa un'idea che poi, strada facendo, si modifica fino alla svolta finale.

Ritmo sostenuto soprattutto nella parte finale del libro per una storia che mi è comunque piaciuta anche se non sono riuscita a dissipare quella sensazione di confusione a cui facevo accenno all'inizio. Tutto sommato, non male, ma ho rischiato il mal di testa in diversi punti.

Questo libro è uno dei bonus assegnati nell'ambito della quarta tappa della Challenge Le Lgs sfidano i lettori.

2 commenti:

  1. Ciao ^^ Lo sto leggendo anche io e per ora i modi di fare della protagonista non mi piacciono. Bel commento, cercherò di prestare attenzione a ciò che ti lascia perplessa.

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  2. Mmmm, un pò mi ispira ma senza convincermi del tutto...lo metterò in lista e vedremo!

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