martedì 29 dicembre 2015

La casa degli spiriti (I. Allende)

La copia avuta in prestito in biblioteca del libro La casa degli spiriti era un bel po' consumata. Segno evidente che in molti l'hanno avuto tra le mani prima di me. 
Ci ho messo un po', ma alla fine l'ho letto anche io.
Si tratta del secondo libro di Isabel Allende che leggo e mi ha letteralmente rapita.

Una premessa è d'obbligo: ho letto in parecchie recensioni paragoni con Cent'anni di solitudine. Ebbene, io non l'ho ancora letto per cui non posso (e non voglio) fare confronti di questo tipo.

Parto col dire che con questo romanzo la Allende si conferma essere la mia autrice preferita. Con La figlia della fortuna avevo già avuto modo di conoscere il suo stile ed ora, con questa saga familiare sapientemente narrata, non ho più dubbi.

Anche questa volta ho trovato il libro scritto con caratteri piccini, fitti fitti, proprio come l'altro suo libro letto in precedenza. Le 364 pagine dell'edizione Universale Economica Feltrinelli che ho avuto tra le mani mi sono sembrate molte di più ed ho avuto la sensazione, in alcuni punti, che la storia fosse destinata a non finire mai. Questo, però, non vuol dire che la lettura mi abbia annoiata o stancata. Tutt'altro.

L'autrice racconta la storia di una famiglia e, allo stesso tempo, traccia i contorni di vicende storiche realmente accadute. Vengono citati personaggi a cui non viene dato un nome ma che possono essere fatti risalire senza fatica a personaggi realmente esistiti - come nel caso del Poeta o del Presidente - ed il racconto viene proposto come se fosse una voce narrante a parlare ma a ciò si alternano anche pagine in prima persona. Questo passaggio di consegne tra un modo di raccontare e l'altro non è fastidioso, non stona. Anzi... devo dire che ha reso il tutto molto più verosimile.

A raccontare la storia è l'uomo della famiglia, Esteban Trueba ma le vere protagoniste, secondo il mio punto di vista, sono le donne. Lo è prima di tutte Clara: è la sorella di Rosa, promessa sposa a Trueba. Ha dei poteri particolari che la portano a prevedere ciò che accadrà, compresa la morte della sorella che lascerà un grande vuoto nella vita di tutti, compresa quella del suo promesso sposo. Tempo dopo, Clara sposerà proprio quell'uomo prendendo il posto di sua sorella che, comunque, non verrà mai dimenticata.
Inizia qui una saga familiare ricca di accadimenti che si rispecchiano nella società cilena dell'epoca. Trueba si arricchisce, diventa il "padrone" e farà molta strada anche se il suo ruolo in famiglia vacillerà fino a decadere del tutto.
Clara è colei che tiene in piedi la casa, la proprietà, la famiglia stessa. Clara sarà colei che aprirà la strada ad altre donne della famiglia (Blanca, Alba) che avranno ruoli fondamentali nella storia della famiglia e non solo.

Il racconto è molto articolato, ricco di dettagli e descrizioni con periodi che a volte sono un po' troppo lunghi per i miei gusti ma che, nel contesto della storia, hanno anch'essi un compito ben preciso e rendono perfettamente al lettore le intenzioni dell'autrice nel rendere vivi i personaggi, vivide le loro emozioni, pungenti i loro discorsi.
Mi limito ad un particolare: un colloquio di Esteban Trueba con un personaggio femminile che avrà un ruolo importante nel racconto dura quasi tre pagine, senza nemmeno un punto. E questa tecnica narrativa rende perfettamente l'idea della concitazione con cui quell'uomo si rivolge al suo interlocutore in quel particolare momento.

L'autrice riesce a mettere in piedi una storia in cui gli eventi realmente accaduti (fino ad arrivare al golpe cileno del 1973 e a ciò che comporterà) con finzione e magia in un equilibrio secondo il mio parere perfetto. Il richiamo agli spiriti non scade mai nel ridicolo. Anzi, rende verosimili le scene dipinte con tinte a tratti forti e nitide, a tratti leggere e non semplici da definire. 

Sono stata sul punto di piangere in più punti, soprattutto quando l'autrice racconta il periodo della repressione, racconta della prigionia, delle torture, delle uccisioni.

La personalità dei vari personaggi emerge in modo chiaro ed intenso, soprattutto in quelli principali ed è difficile separarsi da loro tanto da voler continuare a leggere ancora, ancora ed ancora per sapere come andranno a finire le loro storie.

E' un libro che non dimenticherò, ne sono certa, e che consacra la Allende come mia autrice preferita.
Lo consiglio calorosamente a chi non l'avesse letto già.
Questa lettura mi ha fatto compagnia nel periodo natalizio e con essa partecipo alla Challenge 2016 - Le Lgs sfidano i lettori.
 
Per la prima tappa propongo questa lettura per il raggiungimento dell'obiettivo n. 2: un libro del mio autore preferito.
***
La casa degli spiriti
Isabel Allende
Universale Economica Feltrinelli
lire 13.000 - euro 6.71 (l'edizione che ho letto io è del 1987 ma il libro è del 1982)

Nessun commento:

Posta un commento