Il legal thriller è un genere che mi piace. Quando, poi, il formato del libro in cui viene narrata una storia di tale genere è anche di piccolo formato, comodo da portare in borsa, mi piace ancora di più.
Ho ricevuto in ereditì "Il re dei torti", di Grisham, e l'ho letto in pochi giorni, per lo più sotto l'ombrellone o nei momenti di relax avuti nel periodo delle ferie.
E' stato uno di quei libri che, già dalle prime pagine, sapevo che mi sarebbe piaciuto. Lo segnalo per questo Venerdì del libro chiedendovi, allo stesso tempo, qualche suggerimento in merito a buoni libri di questo genere... "Il Cliente" sempre di questo autore, mi è piaciuto di più.... Se avessi un massimo di cinque stelline da assegnare, a questo libro ne andrebbero quattro, tanto per rendere l'idea.
Veniamo un po' alla trama. Ad una improvvisa, sfolgorante carriera, che porta un avvocato da una
stanzetta del gratuito patrocinio ad uno studio legale di sua proprietà,
grande ed elegante, passando per spese a zeri multipli, può forse non
corrispondere qualche cosa di poco chiaro? O, per lo meno, di curioso?
E' quello che accade nel libro di John Grisham "Il re dei torti": un avvocato di periferia, da anni infognato in un ufficio del gratuito patrocinio senza particolari prospettive per il futuro, con una fidanzata che ha pressioni dalla famiglia affinché sposi un "buon partito" piuttosto che un avvocato di seconda categoria, si trova a fare i conti con una proposta piuttosto allettante. Proposta che arriva da un misterioso personaggio, carico di soldi, che gli propone di gestire una faccenda riguardante risarcimenti collettivi per danni dovuti alla somministrazione di determinati farmaci.
Dal momento in cui si troverà ad accettare una proposta del genere, Clay Carter si trova a vivere un'incredibile ascesa nel mondo dell'avvocatura ma, soprattutto, nell'elenco degli avvocati più ricchi della zona. Soldi, tanti soldi, collegati a cause di risarcimento che hanno a che fare con tanta gente che ha subito conseguenze fisiche - più o meno gravi - assumendo determinati farmaci: questo è quanto viene narrato in un libro che ho trovato in alcuni tratti un po' ripetitivo soprattutto quando vengono descritti gli ambienti a cinque stelle frequentati da avvocati di alto rango.
Ma c'è il rovescio della medaglia. Clay si troverà, ad un certo punto, a dover rendere conto di un successo così improvviso ed inspiegabile ai più. Circolano somme da capogiro tra le mani di Clay e dei suoi collaboratori e nessuno si preoccupa di andare a fondo a quanto sta accadendo perché è più comodo godere degli agi che sono piombati all'improvviso sulle loro teste piuttosto che cercare di essere realisti e capire che, prima o poi, ogni nodo arriva al pettine.
E così è, puntualmente. Tanto che a Clay viene chiesto il conto del suo operato.
Non voglio svelare oltre. Posso dire che arrivata a metà libro era più che evidente che prima o poi sarebbe successo qualche cosa che avrebbe fatto scoppiare la bomba tra le mani di Clay.
E' quello che accade nel libro di John Grisham "Il re dei torti": un avvocato di periferia, da anni infognato in un ufficio del gratuito patrocinio senza particolari prospettive per il futuro, con una fidanzata che ha pressioni dalla famiglia affinché sposi un "buon partito" piuttosto che un avvocato di seconda categoria, si trova a fare i conti con una proposta piuttosto allettante. Proposta che arriva da un misterioso personaggio, carico di soldi, che gli propone di gestire una faccenda riguardante risarcimenti collettivi per danni dovuti alla somministrazione di determinati farmaci.
Dal momento in cui si troverà ad accettare una proposta del genere, Clay Carter si trova a vivere un'incredibile ascesa nel mondo dell'avvocatura ma, soprattutto, nell'elenco degli avvocati più ricchi della zona. Soldi, tanti soldi, collegati a cause di risarcimento che hanno a che fare con tanta gente che ha subito conseguenze fisiche - più o meno gravi - assumendo determinati farmaci: questo è quanto viene narrato in un libro che ho trovato in alcuni tratti un po' ripetitivo soprattutto quando vengono descritti gli ambienti a cinque stelle frequentati da avvocati di alto rango.
Ma c'è il rovescio della medaglia. Clay si troverà, ad un certo punto, a dover rendere conto di un successo così improvviso ed inspiegabile ai più. Circolano somme da capogiro tra le mani di Clay e dei suoi collaboratori e nessuno si preoccupa di andare a fondo a quanto sta accadendo perché è più comodo godere degli agi che sono piombati all'improvviso sulle loro teste piuttosto che cercare di essere realisti e capire che, prima o poi, ogni nodo arriva al pettine.
E così è, puntualmente. Tanto che a Clay viene chiesto il conto del suo operato.
Non voglio svelare oltre. Posso dire che arrivata a metà libro era più che evidente che prima o poi sarebbe successo qualche cosa che avrebbe fatto scoppiare la bomba tra le mani di Clay.
La lettura è stata piacevole. Libro ben scritto, vicende ben strutturate e narrazione avvincente. Ho trovato qualche ripetizione di troppo, qualche periodo un po' troppo lungo in alcuni punti ma tutto sommato ho letto il libro con interesse.
L'edizione che ho avuto io tra le mani è del 2003 ed il libro è di un formato tascabile che è molto comodo anche da tenere sempre in borsa. L'ho portato al mare senza troppi problemi, tanto per essere chiari, a differenza di altri libri che erano più ingombranti e di formato senza dubbio più scomodo da infilare in zaini o borse.
Il prezzo di copertina è di 4.60 euro e fa parte della collana "I miti".
***
Il re dei torti
J. Grisham
I miti Mondadori
4.60 euro
Anche a me è piaciuto molto il Cliente!
RispondiEliminaIl tuo blog mi è stato segnalato sul gruppo FB Segnalibro...
RispondiEliminaok... ero venuta qui per dirti che ti ho segnalato sul gruppo FB https://www.facebook.com/groups/392716930789235/ e mi hanno chiesto di invitarti... sono arrivata tardi ;)
RispondiEliminaIo con Grisham non andiamo d'accordo. In compenso mia sorella resta sempre in attesa di un nuovo legal thriller....
RispondiEliminaAhia ahia non amo molto i gialli, non so proprio che consigli darti
RispondiEliminaio trovo molto carini i libri di Petros Markaris, il "papà" del commissario Kostas Charitos, definito dalla critica internazionale "il fratello greco di Maigret" e "il Montalbano di Atene" per la vicinanza col personaggio di Camilleri, attivo come lui nell'area mediterranea.
RispondiEliminaKostas Charitos è il protagonista di una serie di libri, fa parte della polizia criminale ateniese, ed è accompagnato nei racconti dai personaggi del suo mondo - la moglie Adriana, litigiosa, sentenziosa e tv dipendente, ma ottima cuoca e molto amata, la figlia Caterina, cocciuta studentessa di legge (a cui si aggiungerà ad un certo punto il fidanzato e poi marito Fanis, medico ospedaliero), il suo capo Ghikas e alcuni collaboratori.
L'altro personaggio costante in questa narrativa è l'Atene moderna, afflitta da eterni ingorghi, urbanizzazione dissennata, burocrazia infingarda, piccola e grande corruzione, di cui Markaris descrive puntigliosamente i percorsi, con la precisione di itinerari turistici.