mercoledì 3 agosto 2011

La coscienza di Zeno (Italo Svevo)


La lettura de La coscienza di Zeno è stata per me una lettura divertente e pur trattandosi di un classico della letteratura - io ho letto una vecchia edizione sulla cui copertina è stampato il prezzo di quattromila lire! - ammetto di aver tenuto il libro per molti anni in libreria senza degnarlo di uno sguardo.
Poi, mentre ero in attesa di prendere in biblioteca un nuovo libro e appena terminata la lettura di uno che avevo tra le mani da un po', giusto per restare senza niente da leggere ho posato lo sguardo su di lui e devo dire che in questo periodo una lettura così mi ci voleva.

Il romanzo è storicamente posizionato ai primi del Novecento: la narrazione è impostata come diario. E' il protagonista - Zeno Cosini - che parla in prima persona e che racconta alcuni episodi particolari della sua vita.

Il libro mi è sembrato simpatico già in apertura quando, in prefazione, il Dottor S. (medico che aveva in cura Zeno) sostiene di voler pubblicare per vendetta le memorie del suo paziente. La prefazione dice già molto di come sarà ciò che ci si appresta a leggere...
"Le pubblico per vendetta e spero che si dispiaccia". Già mi ispirava simpatia, questo Zeno.

E nelle more della lettura mi è sembrato sempre più simpatico. Il suo racconto dei suoi dolori (dei quali non si capisce bene la natura), il racconto di come è avvenuto l'incontro con sua moglie, quello con la sua amante, la sua storia lavorativa: ogni racconto è farcito di descrizioni meticolose e di una serie di ragionamenti approfonditi che lascia capire quanto possa essere contorta e contraddittoria la mente umana.

Quel suo modo di perdersi in congetture, di dare valutazioni alla sua realtà con un metro di misura tutto suo, quel suo senso di colpa alquanto singolare e del tutto discutibile: Zeno è proprio un personaggio simpatico, che fa anche riflettere.

Il suo rapporto con le sigarette, con quella che è sempre l'ultima nella sua mente ma che ultima non è mai mi ha proprio divertita. Così come i suoi tentativi di guarigione da una malattia che non si sa quale sia. Che nemmeno lui sa quale sia e dalla quale cerca di essere guarito da un medico che, però, non riesce nell'intento!

L'edizione che ho letto io fa parte della Biblioteca Economica Newton ed è l'edizione integrale. A dire il vero è anticipata da una introduzione scritta con caratteri fitti fitti che io ho saltato a piè pari. Anche il romanzo in quanto tale è scritto con caratteri piccoli piccoli e un po' questa cosa mi ha messo paura, all'inizio. L'ho letto con una certa lentezza, lo ammetto. Non posso certo dire che sia un libro che ho divorato come molti altri, letti in pochi giorni. Ma anche se in modo più lento e riflessivo sono arrivata alla fine e quel senso di divertimento e di ironia che ho avvertito in ogni pagina mi ha accompagnata fino alla fine.

Credevo che fosse una lettura più pesante. Non è un romanzetto di quelli che si leggono senza troppa fatica sotto l'ombrellone: per seguire i suoi ragionamenti in alcuni casi ci vuole una buona concentrazione... ma per me è stata una lettura gradevole. Ed è stata la dimostrazione di come possa esserci il momento giusto per affrontare ogni lettura: evidentemente quando l'ho comprato non era il momento e l'ho dovuto fa "stagionare" un po' prima di apprezzarlo appieno.

Interessante lettura. Sottovalutata in passato, apprezzata di recente.
***
La coscienza di Zeno
Italo Svevo
Biblioteca Economica Newton
4.000 lire

5 commenti:

  1. sembra anche a te che un libro ti chiami?
    nel senso che acquisti un libro e, come dicevi, non lo consideri per anni....e poi d'un tratto....
    condivido la simpatia per zeno....mio concittadino..
    ciao e buone vacanze
    elena

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  2. Mi sembra che con questo non mi azzarderò... Se tu l'hai letto con lentezza io ci metto mezza vita! Comunque grazie della segnalizzazione. Un abbraccio.

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  3. Nemmeno io l'ho mai letto ... eppure e' uno dei libri che fanno parte della mega biblioteca di classici di mio padre!Grazie per essere passata da me :)

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  4. Provenendo dal liceo classico l'ho letto a scuola, ben 2 VOLTE!!! Al ginnasio e anche al liceo e poi siamo andati a vedere anche una rappresentazione a teatro.
    Ricordo che già non mi piacevano i fumatori, dopo la lettura li ho detestati ;)

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