venerdì 28 febbraio 2025

Il maestro delle essenze. La saga dell'Alchimista. Vol. I

 

Magia, mistero, amicizia, arroganza, potere, menzogna e verità: sono tanti gli ingredienti che sono stati mescolati per dare vita alla storia che avvia una serie molto particolare, adatta agli amanti del fantasy e dei romanzi storici. O meglio, agli amanti dei romanzi storici che vogliano volare via sulle ali del fantasy. Il primo volume della saga dell’Alchimista, intitolato “Il maestro delle essenze”, catapulta il lettore in un mondo misterioso e magico, in un regno in cui lui, il vecchio alchimista, è il personaggio cardine attorno al quale ruota tutto ciò che accade. E pensare che è un personaggio da evitare, un pazzo, un tipo che se ne sta per i fatti suoi ed è anche un po’ burbero! Ma è una figura affascinante e magica, misteriosa ed acuta, anche quando mente.

La figura dell’alchimista scende in campo accanto a figure più “normali” e in situazioni molto umane: un soldato della guardia cittadina, durante le investigazioni attorno alla morte misteriosa di un uomo, trova una missiva sigillata con il sigillo regale. È un messaggero del re, lo capisce al volo, e non resiste dal rompere il sigillo per cercare di capire cosa si nasconda dietro a quella morte e per mano di chi sia stata compiuta.

Allo stesso tempo la figlia dello scorticatore ed un suo amico, mentre sono alla ricerca di funghi nel bosco, vengono attirati da qualche cosa di molto particolare in una grotta nascosta alla vista: qualcosa di pericoloso che, però, i due ragazzini non hanno paura di affrontare.

Alchimista, guardia cittadina e ragazzini si troveranno – per un motivo che appare misterioso a tutti ma che, a ben guardare, ha un suo perché – legati da una collaborazione molto stretta nata non solo dalla necessità di capire cosa stia succedendo nel regno, chi siano i responsabili, o chi sia il responsabile, della morte del messaggero e perché ciò sia accaduto. C’è qualcosa di più profondo che li lega, qualcosa che li porta a vivere un’avventura che è agli albori in questo primo libro e che costringe (come ogni saga che si rispetti) a proseguire per mettere ordine nell’apparente confusione che sembra gravitare attorno ai protagonisti.

Molto affascinante la figura dell’alchimista: personaggio che sembra quasi noncurante di tutto ciò che accada al di fuori dei suoi spazi, oltre i suoi alambicchi e le sue pozioni ma che si mostra molto attento, invece, e partecipare soprattutto accanto a quei due ragazzini che fanno breccia nel suo cuore e diventano una parte essenziale della sua esistenza.

Ho affrontato questa lettura con la voglia di evadere un po’ da storie che, ultimamente, mi hanno emotivamente provata. Cercavo qualche cosa di più leggero ma che non fosse banale.

Un’avventura, sì, un’avventura. E l’ho trovata. Quel pizzico di magia che aleggia sempre attorno alla figura di un alchimista – che, volenti o nolenti, compie sempre delle magie con i suoi miscugli – non mi è sembrata di troppo. Anzi.

Si tratta di un’avventura che consiglio anche a giovani lettori impavidi che non si lascino spaventare dalle iniziali descrizioni di morte… si tratta di passaggi marginali che, pure, sono perfettamente contestualizzati e creano quella suspense che non ci sta affatto male.
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Il maestro delle essenze. La saga dell'Alchimista. Vol. 1
Sam Fauerbach
pag. 331

lunedì 10 febbraio 2025

L’angelo del lago (D. Galimberti)

La vita non è una fiaba e non sempre c’è il lieto fine. Lo ricorda l’autore nelle sue note finali e mai come stavolta mi sono sentita di leggerle tutte, quelle note.

 

Tra 1938 e 1939 il quartiere Sassello fu raso al suolo a picconate. Tutti consenzienti, compresi politici (sia di destra che di sinistra) che gli scrittori, gli architetti ed altri intellettuali. Poche voci fuori dal coro. La demolizione del Sassello offriva vantaggi a molti. Era uno dei quattro rioni storici dell'antico borgo di Lugano, la contrada nei pressi dell'odierna Via San Lorenzo e di Via G. Motta. Il luogo in cui, all’inizio del romanzo di Galimberti, viene rinvenuto il cadavere di una giovane donna. Nuda. Bellissima. Dal volto sereno. Come se dormisse. Tutto ha inizio in un modo che non fa assolutamente presagire a tale tragedia.

E’ una mattinata d’autunno del 1935. C’è da raggiungere un ladruncolo che sta sgattaiolando via dei banchetti del mercato di Lugano, dove ha rubato delle ciambelle. Un poveraccio, probabilmente, mosso dalla fame e Albino Frappolli, giovane gendarme in servizio, si mette all’inseguimento fino ad arrivare proprio alle porte di quel quartiere, il Sassello. Mentre il ladro riesce a seminare il suo inseguitore e a prendere per il naso tutti coloro che l’hanno visto scappare vie, il giovane gendarme viene condotto in un punto preciso di quel quartiere malfamato dove non trova il ladruncolo. No. Trova il cadavere di una giovane donna attorno al quale in molti hanno fatto capannello.

Il ragazzo non può fare altro che mobilitare il suo capo, il delegato di polizia Ezechiele Beretta.

Si aprono così le indagini attorno ad una morte sulla quale appare subito difficile fare luce. L’identificazione della ragazza – Eleonora, una delle due figlie di uno degli uomini più ricchi di Lugano – le indagini sul povero cadavere, le ricerche del colpevole: tutto mostra di essere più difficile del previsto.

La narrazione è scorrevole e l’ambientazione ben resa. Usi e costumi dell’epoca, descrizioni efficaci degli ambienti, personaggi credibili: tutto rende la lettura piacevole (per quanto possa essere piacere leggere dell’assassinio di una giovane donna). L’autore utilizza due piani narrativi che aiutano la comprensione degli eventi: quello presente, con ciò che sta accadendo, e quello che riporta a quanto accaduto in precedenza che, poi, altro non è se non ciò che si sta cercando di far venire alla luce.

Quando si è arrivati al colpevole (o ai colpevoli?) ho pensato che fosse stato tutto così facile da risultare troppo banale… e in effetti andando avanti ci si rende conto che, se il libro fosse finito lì, sarebbe stato proprio così. Invece c’è il colpo di scena…

La storia gravita attorno ad equilibri fondati sull’opportunismo, a rapporti familiari non del tutto sani, al caro, vecchio dio denaro che motiva, a quanto pare, anche le scelte più abiette e vili.

Un giallo senza infamia e senza lode che ho letto con piacere e di cui ho visto che sono stati pubblicati altri due volumi tanto da dare vita ad una serie.

Non svelo oltre per non togliere il gusto della lettura ma mi rifaccio all’introduzione di queste mie considerazioni, alle note dell’autore: un grande protagonista è proprio il quartiere. Quel quartiere che resta protagonista fino alla fine anche se in un modo diverso da quello che, invece, gli è stato riservato nella realtà.
E concludo riprendendo proprio quanto detto sopra: la vita non è una fiaba e non sempre c’è il lieto fine.
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L’angelo del lago
Dario Galimberti
Pag. 250 

lunedì 3 febbraio 2025

Sotto la porta dei sussurri (T. J. Klune)

  

Non ero così convinta di leggere questo libro perché il primo, di questo autore, mi aveva fatto pensare a tanti luoghi comuni a cui - onestamente - avrei fatto a meno. Poi mi sono detta che, a parte la copertina e lo stile del font utilizzato che richiamano molto il precedente, non si trattava del suo secondo volume ma di una storia nuova per cui ho voluto dargli un'opportunità.

Ed ho fatto bene.

Perché mi sono trovata ad ascoltare (è questo che ho fatto, ho ascoltato) una storia di fantasia che, però, lascia un buon sapore in bocca. Quello della speranza, dei valori dell'amicizia, delle seconde opportunità e di tanto altro.

La storia è molto semplice ma, a ben guardare, le direzioni che prende la narrazione sono molteplici e inaspettate. Wallace, un avvocato che non si fa amare affatto fin dalle primissime righe, muore. Di morte naturale. Seppur giovane e nel pieno fulgore dei suoi anni. Triste, direte voi. Sì, senza dubbio. Ma da qui inizia per lui un viaggio che lo poterà a rivalutare la sua vita e a guardare a ciò che ha perduto con occhi diversi. Perché Wallace si troverà a vivere un'esperienza di passaggio, quella che c'è dopo la morte ma che arriva prima di passare dall'altra parte, quando si sarà morti morti.

Incontrerà personaggi molto particolari, ognuno con un ruolo specifico. In particolare, incontrerà il titolare di una particolare sala da tè il cui titolare è pronto ad aiutarlo ad attraversare. 

Non è pronto, Wallace. Per niente.

Ma chi lo sarebbe? Si viene comunque strappati alla propria vita e non è così semplice dire ok, sono pronto.

Non posso dire altro in merito alla trama ma mi sia concesso di dire che ho riso, mi sono emozionata, ho sofferto con alcuni dei personaggi citatiti ed ho riflettuto su aspetti molto delicati come, appunto, la vita e la morte, i rimpianti, le opportunità perdute, il tempo, le scelte di ognuno. E i rapporti tra persone. Perch, poi, rimpianti, opportunità e scelte si riflettono principalmente nei rapporti tra persone. 

Wallace è un personaggio che matura nelle more della storia ma i cambiamenti non riguardano solo lui. A ben guardare riguardano anche qualcuno che da personaggio collaterale diventa una colonna portante di tutta la storia, per un motivo o per un altro.

Sono contenta di aver dato una seconda opportunità all'autore di cui, a dire il vero, ora sarei curiosa di leggere anche altro. E poi un particolare merito va dato al lettore, Pierpaolo Tesoro, che è davvero fantastico nel dare voce a tutti i personaggi che si spalleggiano per tutto il libro. Le sue voci rendono ancora più gradevole l'ascolto. Bravo davvero.
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Sotto la porta dei sussurri
T. J. Klune
408 pagine
Mondadori editore