Finalmente ho conosciuto i cinque di Monteverde e… mi sono proprio piaciuti.
Formule mortali è il libro di esordio di un autore che mi ha piacevolmente colpita per la capacità di sommare una narrazione incalzante ed attenta (a parte qualche ingenuità che sono disposta a perdonare senza problemi soprattutto circa l’uso di alcuni termini… es. Non mi sembra che nulla di valore sia stato rubato – due negazioni stonano… io avrei scritto Non mi sembra che qualcosa oppure Mi sembra che nulla) con personaggi ben strutturati, che si impara a conoscere piano piano e che fidelizzano subito il lettore. Il commissario Ansaldi è un po’ il prototipo del commissario imperfetto che non è una novità nel mondo del giallo/thriller ma il suo essere così fragile, emotivamente fragile, le sue ansie ma anche la sua voglia di tenere sotto controllo tutto ciò lo rende molto umano. Accanto a lui quattro collaboratori che hanno ognuno una personalità ben definita e che tra le pagine, nelle more dell’indagine, si raccontano e si fanno conoscere.
Uno dei personaggi che non fa parte del gruppo ma che avrà un ruolo importante nella storia è Alessio: un nerd che mi entrato subito in simpatia con le sue manie (che mi ha fatto pensare a tanti ragazzi di oggi), con le sue fissazioni ma anche con le sue grandi abilità. Mi è piaciuto molto così come tra i collaboratori di Ansaldi mi ha incuriosita particolarmente la figura della prima persona che appare nel romanzo, quella che apre il racconto, il vice ispettore Loy che, pure, quanto a personalità ha parecchio da dire.
Le indagini si concentrano attorno ad alcuni omicidi dei quali non si riesce a venire a capo. Anche se le descrizioni non sono mai sopra le righe va detto che gli omicidi attorno ai quali si indaga sono molto efferati, in stile americano ma con ambientazione romana. Omicidi che ben presto saranno collegati ad un giro di macabro voyerismo collegato alla presenza, sulle scene del delitto, di formule che portano al mondo della fisica, della matematica. Ma può essere il puro piacere di vedere il dolore degli altri, fino alla morte, a motivare tutto ciò?
Sul finale si potrebbe discutere ma mi limito a dire (per non spoilerare nulla) che è stata una lettura gradevole e che leggero di certo anche le altre avventure di Ansaldi e i suoi anche se quelli presentati sono crimini particolmente feroci per le modalità di esecuzione delle povere vittime. Nonostante questo (un po' inverosimile che i colpevoli possano riuscire a fare tanto... e questa considerazione è sorta spontanea soprattutto dopo aver capito chi sono i colpevoli) non sono descrizioni cruente o che rendono pesante la storia. Sono sempre omicidi, è evidente ma le descrizioni sono comune moderate. Efficaci ma moderate.
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Formule mortali. La prima indagine del commissario Ansaldi
François Morlupi
Croce Libreria editore
320 pagine
Kindle Unlimited
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