sabato 13 aprile 2019

La Milano d'acqua e sabbia (M. Di Giulio)

Quando ho letto il titolo - La Milano d'acqua e di sabbia - ho storto un po' il naso, devo ammetterlo. Non riuscivo a dare un senso a quell'accostamento di termini, soprattutto in riferimento ad una città come Milano. Ora, a lettura terminata, posso invece dire che si tratta di un titolo calzante e che ben rappresenta la storia.

Il problema, con questo libro, è un altro: non sono riuscita a trovare nessun feeling con il protagonista: Gianluca Fedeli, un poliziotto che sembra voler cacciare via ogni pensiero dedicandosi al lavoro e con il quale non mi sono proprio trovata.

Non ho gradito i suoi modi, il suo atteggiamento, il suo modo di interpretare il suo ruolo, tantomeno la modalità che sceglie per relazionarsi con gli altri. Non è cattivo. Anzi, è convinto di comportarsi nel modo giusto ma è un modo che a me non piace.

Fedeli è un poliziotto che si imbatte in un cadavere per caso, nell'ascensore della palazzina in cui abita sua madre. E' un uomo solo per scelta, che - oltre alla madre che viene nominata spesso - non ha legami di nessun tipo. Ed il legame che mette in piedi durante la storia - ed anche su questo avrei un po' da dire per la velocità con cui una conoscenza diventa molto di più - non lo sa mantenere. E' un uomo libero ma inquieto, non riesce a controllare le sue reazioni e questo, secondo me, non depone a favore della sua figura di poliziotto.

Ok, ha a che fare con dei criminali ma quei modi violenti ed incontrollati che dimostra nelle more del racconto non li ho proprio graditi. Eh sì, perchè durante l'indagine collegata alla scomparsa dell'uomo trovato nell'ascensore si imbatte in soggetti che, più o meno legati alla vicenda, secondo il suo parere non hanno diritto ad alcun processo, alcun giudizio, alcuna pena che non sia la morte. A me questa cosa non  è piaciuta e, lo ribadisco, non mi è piaciuto lui. Magari l'autore ha voluto puntare tutto su una personalità non semplice ma il risultato, almeno secondo me, non è stato il massimo.

Il libro non è scritto male, scorre, non è una storia indimenticabile ma nemmeno da buttare completamente. In alcuni passaggi secondo il mio parere l'autore si è anche dilungato in situazioni superflue, che a nulla sono servite ai fini del racconto, hanno allungato il brodo ma che se non ci fossero state sarebbe stato esattamente lo stesso.

La storia di fondo - mettendosi sulle tracce del colpevole si arriva a fare luce sul mondo dell'edilizia, delle speculazioni, dei soldi - è anche ben strutturata e piuttosto attuale ma non mi ha lasciato molto più di un senso di irritazione legato a ciò che di quel poliziotto non mi è piaciuto.
Ho conosciuto Fedeli, non l'ho amato e la nostra storia finisce qui.
Ecco, questo ho pensato.

Con questa lettura partecipo alla Challenge Dalle tre Ciambelle in quanto libro che abbia nel titolo il nome di una città italiana.
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La Milano d'acqua e sabbia
Matteo Di Giulio
Fratelli Frilli Editori
199 pagine
Kindle Unlimited

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