giovedì 15 settembre 2016

Il pranzo di Mosé (S. Agnello Hornby)

Quando ho chiesto in prestito in biblioteca il libro Il pranzo di Mosè il bibliotecario me lo ha messo tra le mani con un gran sorriso. "Parla della mia terra", mi ha detto. E mi ha fatto capire che sarebbe valsa la pena leggerlo.

Mi sono avvicinata a questa lettura senza sapere nulla dell'autrice (mea culpa) Simonetta Agnello Hornby che, tra le altre cose, ho scoperto aver fatto anche una trasmissione televisiva con questo titolo.

Non appena mi sono resa conto che sarebbe stato un viaggio nei ricordi dell'autrice ho subito pensato che sarebbe stato una noia. Come ho detto più volte non amo le biografie, elenchi di date e di nomi che non sviluppano una trama vera e propria (salvo che nei casi di storie importanti, di vite che sono talmente intense da somigliare davvero ad un romanzo) ma ho subito capito che non sarebbe stato questo il caso.

Per prima cosa, Mosè non è una persona ma una masseria ottocentesca che si trova nella zona della Valle dei Templi, ad Agrigento: è la tenuta dove, da cinque generazioni, la famiglia materna dell’autrice trascorre le vacanze estive e dove si è sempre consumato, e continua a consumarsi, un particolare rito legato al momento dei pasti.
Eh si, un rito. Perchè la cura con cui i cibi vengono preparati, con cui viene conzata (come dice l'autrice) la tavola e come si svolge il momento del desinare e l'attenzione rivolta agli ospiti non hanno nulla di casuale tantomeno di veloce, come purtroppo avviene nei tempi d'oggi. 

L'autrice racconta la vita a Mosè con particolare riferimento alla produzione delle materie prime, rigorosamente fresche e di stagione, e alla preparazione e consumazione dei cibi che non è mai un momento solitario ma un momento conviviale con tutti i carismi.

Ammetto di aver riflettuto molto davanti alle abitudini di quel posto che sono conservate tutt'ora: pensando alla velocità con cui mettiamo in tavola cibi pronti, alla necessità di fare in fretta, alle poche vere occasioni di ritovarsi con la famiglia o con amici per desinare tutti insieme, mi sono sentita una nullità davanti a quel modo di fare, così semplice eppure così profondamente rispettoso dell'ospite e del cibo.
Tutti in famiglia erano padroni di casa, dal più anziano ai bambini. Era nostro compito includere nella conversazione e dare attenzione particolare ai timidi, agli anziani e ai nuovi venuti, per far sì che ciascuno fosse a propri ogio. Seduti al tavolo della sala da pranzo, che si allungava all'occorrenza fino ad accogliere ventiquattro persone, gustavamo il cibo divertendoci e chiacchierando, senza dimenticare di accudire gli ospiti.
L'autrice parla al passato raccontando di altri tempi ma, se non ho capito male, certe abitudini sopravvivono ancora oggi, nonostante il cambiamento che la vita quotidiana impone agli equilibri familiari.

Le raccomandazioni di allora sono valide anche oggi, senza ombra di dubbio.
Ricordati che una padrona di casa che mette a disagio il suo ospite non è degna di intrattenere nessuno.
Dopo il racconto, farcito di fotografie di un tempo - molto suggestive ed evocative quelle in bianco e nero - l'autrice conclude facendo anche delle valutazioni sull'oggi. Su come sia cambiato il modo di concepire il cibo, con la diversa attenzione alla sua provenienza, con diverse modalità di preparare i pasti.
E conclude augurando al gentile lettore di recuperare il piacere della buona tavola, del buon mangiare, in un'atmosfera conviviale.

Per chiudere, poi, vengono proposte le ricette dei cibi che vengono nominati all'interno del libro, ed è tutto un dire!
Questo libro mi permette di partecipare alla terza tappa della Challenge Le Lgs sfidano i lettori, per l'obiettivo n. 2: un libro con una donna raffigurata in copertina.

1 commento:

  1. Questi giorni per coincidenza, mi capita di leggere molte recensioni di libri di questa autrice. Non ho mai letto un suo libro, ora devo assolutamente rimendiare!
    Sono una nuova lettrice del tuo blog, se ti va di passare a trovarmi sul mio ti lascio il link!
    www.theconnornation.com

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