lunedì 9 marzo 2015

Incontri con l'autore: Giancarlo De Cataldo

Non solo Romanzo Criminale. 
Giancarlo De Cataldo - giudice e scrittore, uno dei maggiori conoscitori dell'Italia "nera", è l'auore di Romanzo Criminale ma anche di molto altro.
Nel manifesto intento di “liberarsi” dal peso di quel suo grande successo da cui poi è nata una fortunata serie televisiva, De Cataldo ha tracciato i contorni dei suoi ultimi lavori in occasione di un incontro organizzato dall'Associazione Santa Croce, condotto dal Presidente di tale Associazione, la giornalista Marisa Colibazzi.

Nel corso della serata, alla quale ho partecipato con piacere, De Cataldo ha parlato di Suburra e di Nell'ombra e nella luce: due libri diversi ma accomunati dal genere noir di cui De Cataldo è maestro.

Parlando di Suburra... 
"Siamo negli ultimi sei mesi del 2011. In Italia sta finendo la seconda Repubblica. Un gruppo di speculatori deve mettere le mani su un grande progetto edilizio e, mentre ciò sembra essere arrivato in porto c'è un piccolo incidente di percorso ed il grande progetto rischia di andare a monte".

Sul perchè di questo titolo...
"Suburra è un quartiere di Roma diventato, nel tempo, un modo di dire di una terra in cui le persone per bene vanno a sporcarsi le mani con la malavita. Ora è un quartiere perbene, non vi è rimasto nulla del passato ma è rimasto il modo di dire".

Un accenno ai personaggi.
"Rispetto a Romanzo Criminale questa volta ci sono i buoni. Si viene a creare un'alleanza tra un uomo dell'ordine ed una giovane donna del disordine. Lei è Alice, una blogger che combatte con i mezzi moderni contro la malavita nei quartieri. E' una ragazza coraggiosa ma un tantino confusa, disordinata. Lui, invece, è un tutore dell'ordine: Marco Malatesta che combatte contro il marciume vestendo una divisa".

Tra i personaggi c'è anche un giornalista. Si tratta di Spartaco Liberti: un giornalista radiofonico prezzolato che usa la sua trasmissione per raggiungere i suoi obiettivi tutt'altro che puliti.

Suburra diventerà un film: uscirà a settembre/ottobre.

Nell'ombra e nella luce prende le mosse da riferimenti storici. Siamo nel Rinascimento. Quel periodo storico che l'autore ha definito "...un grande romanzo d'avventura".
Siamo a Torino. Il romanzo inizia alla Battaglia di Pastrengo con Carlo Alberto che rischia di cadere e un nutrito gruppo di Carabinieri che gli fanno da scudo.
In questo contesto c'è un giovane carabiniere che indaga su un serial killer del tempo. 
Anche qui c'è una figura femminile molto particolare: quella di Naide, un modello di donna ricalcato su tante donne realmente esistite.

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