mercoledì 5 marzo 2014

Stelle, starlet e adorabili frattaglie (G. Cappelli)

Prendi il rampollo di una ricca famiglia lucana e immagina che, anziché scegliere la strada dell’avvocatura (come auspicato dal capo famiglia, strada a suo tempo intrapresa dal barone Gian Canio Caraffa d’Acquaviva di cui è unico erede) decida di fare il cuoco. E immagina anche che la taverna che decide d’aprire non riesca a decollare e non riesca a conquistare nessuna stellina Michelin nonostante l’abilità del ragazzo – Adelchi – tra i fornelli.
Cosa può succedere per cambiare le sorti verso una più positiva situazione?
Il racconto di Gaetano Cappelli nel libro Stelle, sterlet e adorabili frattaglie è un concentrato di personaggi alquanto bizzarri, perfettamente rappresentativi di una piccola realtà di provincia in cui, tra una prelibatezza culinaria e l’altra, le storie dell’uno e dell’altro si intrecciano in un esilarante susseguirsi di situazioni infarcite da un lessico molto singolare.
Ammetto di aver sorriso dall’inizio alla fine, divertita dal racconto e, ancor prima, dalla capacità dell’autore di rendere le situazioni alla perfezione.

Il libro si chiude con una serie di ricette che stuzzicano il lettore ancor più di quanto non facciano le bizzarre avventure degli altrettanto bizzarri personaggi… Viene quasi voglia di andare alla ricerca della Taverna Acquaviva di Adelchi non tanto per gustare i suoi manicaretti quanto per respirare quella frizzante atmosfera che fa da leit motif a tutto il libro.
Non vorrei svelare nulla della trama sia perché sarebbe difficile rendere appieno l’idea sia perché svelare anche solo una delle singolari situazioni narrate toglierebbe il gusto della scoperta, quello stesso che ho provato io nel leggere un libro rispetto al quale non avevo alcuna aspettativa. Come mai è finito tra le mie mani? Mi ha attirata la copertina: quel casolare illuminato mi ha trasmesso un certo senso di serenità, un posto isolato e tranquillo che poi, nel libro, si è dimostrato non essere poi così tranquillo.
E’ una lettura particolare e gradevole, che consiglio per chi vuole lasciarsi andare ad un po’ di leggerezza e vuole far volare la fantasia tra un fornello ed una intervista tivvù.
Un unico neo: alcuni periodi sono davvero troppo lunghi... 

1 commento:

  1. Mi intriga questo libro, lo annoto nella mia lunghissima lista desideri!

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