venerdì 14 marzo 2014

La strana guerra delle formiche (H.Nyssen) - Venerdì del libro

Quello che proponiamo per questo Venerdì del libro è consigliato per bambini dagli otto anni ma, secondo me, è adatto per bambini più grandi. Si tratta di La strana guerra delle formiche: un libro che mio figlio (ha sei anni e mezzo) ha scelto in biblioteca e che abbiamo appena finito di leggere.
Ci sono volute quattro o cinque sere per leggerlo tutto, non tanto perchè troppo lungo quanto perchè difficile in più passaggi: mia figlia, che di anni ne ha otto, mi ha interrotta sistematicamente durante la lettura ad alta voce e la cosa mi ha fatto innervosire un bel po'.

Sul nostro comodino fino a ieri sera
Seppur scelto dal piccoletto lui ha seguito poco il racconto: la sera arriva talmente stanco sul lettino che se la lettura è un po' troppo difficile per i suoi gusti si volta su un fianco e si addormenta lasciandosi cullare ed accompagnare dalla mia voce, senza troppe storie. Sua sorella, invece, vuole capire tutto ciò che sente per cui le interruzioni sono state frequentissime: è stato proprio questo a farmi capire che, anche se consigliato per bimbi della sua età, non era a sua misura.
Si tratta di un libro della collana MOTTAjunior e al suo interno il testo piuttosto lungo ed articolato, è intervallato da alcune illustrazioni.

Sul dorso del libro compare il logo BUS - Biblioteca Universitaria Scolastica Libri per pensare: in effetti si tratta di un libro che si prefigge di dare un insegnamento ai giovani lettori, in particolare relativamente all'uso della parola. Sull'ultima di copertina è presente una fascetta in cui sono indicati due argomenti su cui vorrebbe far riflettere: pregiudizi e ostilità... In sostanza si vuole far capire loro che, a volte, l'uso inopportuno e sconsiderato può essere pericoloso e devastante per coloro nei confronti dei quali tali parole vengono usate. Questo messaggio viene trasmesso inventando la storia di due grandi famiglie di formiche - le Blu e le Verdi - che, anzichè comunicare come al solito sfregandosi le antenne e riconoscendosi dall'odore, si ritrovano con l'uso della parola. Ed è devastante per loro: non essendo abituate ad usare il dono della parola in modo opportuno, non solo non fanno altro che parlare e non lavorano più ma iniziano a beccarsi le une con le altre fino a fare guerra tra di loro. Una guerra che le ucciderà e ne determinerà l'estinzione.

Leggo, in coda al libro, che della stessa collana si hanno libri che intendono fa riflettere su violenza in famiglie, aggressività, metafisica, violenza sui bambini... Per il momento non andrò di certo alla ricerca degli altri!

Onestamente l'ho trovato un po' forte non sono nella tipologia di parole usate (un po' troppo difficile per questa età) ma anche nelle immagini evocate: alla fine le formiche finiscono tutte a terra con le teste staccate, le zampette amputate e le antenne disseminate ovunque.... bhè, per essere una lettura proposta come lettura della buonanotte credo proprio di aver sbagliato il tiro.
Se penso, poi, che spesso mia figlia lamenta di fare brutti sogni di notte, mi convinco ancora di più ad aver sbagliato a proporre questo libro. Magari in un altro momento della giornata e con bambini più grandi... Prima di andare a letto d'ora in avanti farò maggiore attenzione nella scelta dei libri da leggere: solo storie positive e capaci di incuriosire i bambini senza mettere loro paura o inquietudine addosso. 

Giusto per dare un assaggio, propongo uno dei passaggi finali:
"Le due armate si lanciarono una contro l'altra con odio, ben decise a mozzarsi la testa a vicenda, come si usa nelle guerre tra formiche, e a sbarazzare l'universo del colore avverso. Blu e Verdi erano di taglia uguale e di forza identica: il combattimento fu lungo, terribile e senza pietà. Proseguì per tutta la notte. La maggior parte delle formiche morì nel corpo a corpo e le poche sopravvissute, mutilate, agonizzarono fino all'alba. (...)
Il suolo era disseminato di cadaveri decapitati".

Per recepire messaggi importanti hanno tempo... per il momento hanno diritto a sognare principesse e folletti buoni, dolci animali e storie cariche di bellezza e positività. Per il resto, pur non sminuendo libri di questo tipo, c'è tempo e modo... hanno tutta la vita davanti!

10 commenti:

  1. Guarda è un libro che potrebbe interessare il mio primogenito che è passato alla fase successiva dei racconti fiabeschi!

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    1. Forse per noi non è il momento giusto e non escludo che, in altro momento, non sia gradito anche ai miei...

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  2. Accidenti. A inizio recensione ero incuriosita, ora credo di aver capito il genere e non so, magari lo cercherò per curiosità in biblioteca, ma per me sola. Io salto le pagine quando si mette così "male" e vedo eSSe spaventata o tesa perchè il racconto è troppo forte e ho imparato che è meglio leggere in verticale un libro prima di leggerlo ad alta voce, se è più complesso. Anche per noi è ancora tempo di magie buone e favole sognanti e nemmeno io sono per anticipare i tempi.

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    1. In effetti tempo fa avevo avuto un problema simile con un librino che parlava di un mostro... buono ma pur sempre un mostro e la mia bimba mi ha espressamente detto che preferiva leggere altro.... la prossima volta farò più attenzione.

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  3. sono nello stesso stato d'animo di Cì... idem come lei, anche se mi piacerebbe sapere cosa ne direbbe B. Bettelheim... in ogni caso, talvolta, seguire l'istinto non è male, soprattutto per le letture della sera...!

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    1. Ti dirò... La curiosità di vedere come andava avanti la storia c'era da parte di tutti ma poi ho visto la perplessità nel volto della mia piccola...

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  4. Per esperienza dico che tante volte noi ci poniamo più problemi dei nostri figli che sono capaci di distinguere fra realtà e finzione. Se ci rendiamo conto che si spaventano dobbiamo indubbiamente aggiustare il tiro...ma non ditemi che le fiabe tradizionali sono meno "violente". Pensiamo a certe fiabe di Andersen (ricordo con terrore "La madre") o anche semplicemene a Cappuccetto Rosso. Ai miei primi figli ho letto i primi 5 libri di Harry Potter e l'unico momento di brivido è stato l'amputazione della mano di Codaliscia

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    1. ...in effetti è vero, ci sono fiabe classiche molto forti... noi ci limitiamo a storie leggerine... mia figlia ha bisogno di positività perchè spesso si sveglia nel cuore della notte dicendo di aver fatto brutti sogni. può darsi che sia più un problema mio che suo ma mi chiede espressamente di voler fare bei sogni... per il momento preferisco altro....

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  5. Ce n'è sempre un enorme bisogno di queste storie: la libertà nei nostri bambini passa anche per storie come queste che aiutano a decifrare messaggi che altrimenti si fatica a raccontare.
    Le storie per me sono piccoli semini che germoglieranno e daranno ottimi frutti: il futuro :)
    Uao, mi è venuta più filosofica di quanto non volessi ;)
    Baci baci!

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  6. Però le fiabe non nascono tranquillizzanti, siamo noi che le abbiamo addomesticate quando abbiamo 'inventato' l'infanzia, nel XIX secolo. (E anche i nuovi modelli vittoriani: Peter Pan è una storia di lutto prima ancora che di escapismo, per dire). La tranquillità viene da qualcosa che è fuori dal testo, il letto, la lettura, la consapevolezza della differenza tra storia e realtà che ci insegna la bellezza del dire e del sognare, ma anche la sua differenza con il fare. Non so. Ammetto di essere sicuramente determinata da una infanzia di letture non addomesticate (per me Cappuccetto rosso è sempre morta, senza speranza, alla fine della storia) da bambina e di interesse professionale dopo, però a me che il messaggio sulla (così poco sottolineata, nella società di oggi) importanza e pericolosità della parola sia veicolato in maniera anche tosta non sembra in linea teorica un male.

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