giovedì 19 settembre 2019

Gun love (J. Clement)

Io non l'ho capito. Diciamo così.
Il libro Gun Love probabilmente non è per me. Non sono riuscita ad apprezzarlo e mi spiace anche un po' ma ammetto i miei limiti di lettrice e confermo che... non l'ho capito.

Probabilmente sono abituata ad una narrativa più tradizionale.
Io qui mi sono persa e mi sono trovata spesso a dire: "...e allora?".

Pearl è una ragazzina che è vissuta per quattordici anni in una macchina, da quando sua madre - che l'aveva avuta da pochi mesi e l'aveva nascosta al mondo - ha scelto di lasciare la sua famiglia per cercare la sua strada. Una famiglia ricca ma nell'ambito della quale i rapporti si erano logorati al punto tale da indurla a lasciare tutto per una vita di incertezze e di stenti.

Margot, questo il nome della giovane mamma, la sua strada non l'ha mai trovata restando per quattordici anni in un'auto con quella bambina alla quale avrebbe voluto dare tanto.
L'iniziale temporaneità di una soluzione di questo tipo - queste erano le intenzioni di Margot - si è ben presto trasformata nell'unica realtà possibile. Pearl è vissuta in una Mercury del '94 che è stato l'ambiente che l'ha accolta da bambina fino all'età dell'adolescenza. Tutto il suo mondo.
E' piazzata in un campo per roulotte vicino ad una discarica ma le due giovani donne vivono praticamente isolate nel loro mondo relazionandosi esclusivamente con i camperisti che vivono lì con loro: sono personaggi molto particolari che però sono sempre pronti ad aiutare i loro compagni di sventura, qualunque cosa accada. 
Nel momento in cui quel campo diventa un luogo per la vendita di armi illegali - dove a quanto pare tutti sanno ma ognuno si fa i fatti suoi - il piccolo mondo di Pearl cambia improvvisamente e violentemente catapultandola in una realtà alla quale, probabilmente, non è mai stata preparata. 

Ciò che ho maggiormente apprezzato del libro sono state le descrizioni: descrizioni degli ambienti ma anche degli stati d'animo dei personaggi.
Non posso non rilevare un particolare stile di scrittura nel quale abbondano i dialoghi senza mai usare virgolettati. Mai. Nemmeno uno. L'ho trovato originale: non mi ero mai imbattuta in un libro scritto così!

Onestamente non ho ben compreso il senso della storia: è una fotografia di un angolo di mondo, nella zona centrale della Florida, dove il sogno americano è ben lontano, dove si vive di espedienti e il racconto di ciò che avviene è lucido e ricco di dettagli ma non sono riuscita a dare un senso alle vicende.

Non intendo spoilerare per cui mi fermo qui. 
Mi limito a dire che avrei preferito personaggi meglio delineati, mi avrebbe fatto piacere conoscere più a fondo la storia di Margot e della sua famiglia (che credo potesse arricchire il racconto con altre emozioni) ma anche di altri personaggi che, pur essendo fondamentali nella vita di Pearl - come si vedrà nell'ultima parte del libro - vengono proposti in modo fugace e poco approfondito. 

Non voglio tirarla per le lunghe. Credo che si sia ben capito che non è stato un libro con il quale ho trovato quel feeling che immaginavo.
Peccato. Però capita!
***
Gun love 
Jennifer Clement
Bompiani Editore
259 pagine
17.00 euro

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