Non è un genere che amo e devo ammettere che ci ho messo un po' ad entrare nella storia proposta da Isaac Asimov nel libro La fine dell'eternità.
Ci ho messo un po' (almeno un centinaio di pagine) non solo per comprendere termini e riferimenti ma anche per prendere familiarità con i personaggi e, soprattutto, con il loro ruolo in un futuro in cui viaggiare nel tempo è all'ordine del giorno. Ci si sposta da un secolo all'altro senza problemi e con un obiettivo ben preciso: tenere sotto controllo l'umanità ed apportare quei cambiamenti che si presentano come necessari per evitare turbamenti nella storia e migliorare, per quanto possibile, la condizione umana.
E' questa la storia di fondo narrata per la prima volta nel 1955 - The End of Eternity - da un Asimov che dimostra di avere una grandissima fantasia, grande dimestichezza con ragionamenti proiettati in un futuro in cui tutto appare possibile ma niente è ciò che sembra, nemmeno i rapporti tra persone.
Perchè in questo futuro immaginario ci sono esseri umani - non robot - che prendono decisioni per l'intera umanità e che esercitano, in questo modo, un'autorità che non si capisce bene da dove arrivi e chi l'abbia loro attribuita.
Andrew Harlan è un giovane Eterno, un membro di quella casta (rigorosamente chiusa) a cui è concesso effettuare le modifiche necessarie per mantenere gli equilibri che governano i secoli.
Scelto all'età di quindici anni è stato allontanato dalla sua famiglia per entrare nell'Eternità. Ha studiato come Cadetto per dieci anni, si è diplomato ed ha fatto il suo ingresso nel periodo successivo, come Osservatore. Alla fine, è diventato uno Specialista, un vero e proprio Eterno. Così, infatti, si suddivideva la vita di un Eterno (abitante dell'Eternità), giovane o meno giovane che fosse: Temporale (un umano proveniente dal Tempo), Cadetto, Osservatore, Specialista.
Nel percorso che lo ha portato ad essere un Eterno, Harlan non ha più avuto contatti con la sua famiglia e con altri esseri Temporali: si è sempre relazionato solo con altri Eterni per compiere il suo compito di manipolatore del passato e, di conseguenza, del futuro.
I membri dell'Eternità venivano scelti con la massima cura verificando che rispondessero a due condizioni: dovevano essere adatti al compito e la loro scomparsa dal Tempo non doveva influire negativamente sulla Realtà.
Sostanzialmente, nel momento in cui Harlan è stato selezionato, la sua vita è diventata solitaria tanto più se si pensa che il compito del manipolatore richiede di lasciarsi alle spalle ogni sentimento, ogni coinvolgimento personale di sorta. Una volta selezionato, un Eterno non può più pensare di tornare a casa semplicemente perchè, alla luce dei cambiamenti dovuti alle continue manipolazioni, probabilmente la casa, così come l'aveva conosciuta, non esisteva più! Stesso discorso per la sua famiglia.
Nel momento in cui incontra Noys, il suo ruolo nell'Eternità viene scombussolato da qualche cosa a cui aveva rinunciato da anni: il sentimento, il desiderio, il trasporto, l'amore. Sarà proprio una donna che scompiglierà le carte e sarà per amore suo che Harlan dovrà fare una scelta importante, fondamentale per lui e per l'Eternità stessa, quella che ha il compito di salvaguardare con le manipolazioni del passato.
Al di là della situazione decisamente immaginaria - come potrebbe essere il contrario, trattandosi di fantascienza? - quello che mi ha colpito è stato proprio il repentino cambiamento che subisce il protagonista. Troppo repentino, troppo improvviso e troppo radicale per essere casuale o frutto di superficialità da parte dell'autore.
Me lo sono detta subito. Da una sostanziale indifferenza al gentil sesso Harlan passa ad un coinvolgimento tale da mettere in discussione non solo la sua, di vita, ma quella di tutta l'Eternità. Casuale? E poi, possibile che in oltre venti anni si tratta della prima donna in assoluto che incontra? Interrogativi, questi, che avranno risposta solo leggendo il libro!
La figura femminile, quella di Noys, mi è piaciuta più di tutti i personaggi che compaiono - non molti, a dire il vero - attorno ad Harlan. Una donna enigmatica, capitata apparentemente per caso (o per interesse?) accanto a questo Eterno che tutto si aspettava meno che avere contatti con lei, e che si svela nella seconda parte del libro serbando qualche sorpresa per il lettore ma anche per lo stesso protagonista. Un figura che ho rivalutato nella seconda parte del libro e che nella prima parte mi era sembrata, invece, un po' troppo forzata e, allo stesso tempo, calata nella storia senza che il suo ruolo avesse un senso. Sbagliavo...
Devo dire che l'autore offre delle descrizioni molto minuziose di scenari e situazioni che, essendo proiettate in un futuro immaginario, non sono poi così semplici da descrivere. E' molto dettagliato, attento a seminare indizi dando vita ad un'avventura fantastica con una buona dose di suspense e capovolgimenti di fronte inaspettati.
Superato l'iniziale smarrimento legato ad uno stile narrativo che non mi è affatto familiare ho apprezzato la storia e la capacità dell'autore di trasmettere anche concetti importanti.
Andrew Harlan è un giovane Eterno, un membro di quella casta (rigorosamente chiusa) a cui è concesso effettuare le modifiche necessarie per mantenere gli equilibri che governano i secoli.
Scelto all'età di quindici anni è stato allontanato dalla sua famiglia per entrare nell'Eternità. Ha studiato come Cadetto per dieci anni, si è diplomato ed ha fatto il suo ingresso nel periodo successivo, come Osservatore. Alla fine, è diventato uno Specialista, un vero e proprio Eterno. Così, infatti, si suddivideva la vita di un Eterno (abitante dell'Eternità), giovane o meno giovane che fosse: Temporale (un umano proveniente dal Tempo), Cadetto, Osservatore, Specialista.
Nel percorso che lo ha portato ad essere un Eterno, Harlan non ha più avuto contatti con la sua famiglia e con altri esseri Temporali: si è sempre relazionato solo con altri Eterni per compiere il suo compito di manipolatore del passato e, di conseguenza, del futuro.
I membri dell'Eternità venivano scelti con la massima cura verificando che rispondessero a due condizioni: dovevano essere adatti al compito e la loro scomparsa dal Tempo non doveva influire negativamente sulla Realtà.
Sostanzialmente, nel momento in cui Harlan è stato selezionato, la sua vita è diventata solitaria tanto più se si pensa che il compito del manipolatore richiede di lasciarsi alle spalle ogni sentimento, ogni coinvolgimento personale di sorta. Una volta selezionato, un Eterno non può più pensare di tornare a casa semplicemente perchè, alla luce dei cambiamenti dovuti alle continue manipolazioni, probabilmente la casa, così come l'aveva conosciuta, non esisteva più! Stesso discorso per la sua famiglia.
Nel momento in cui incontra Noys, il suo ruolo nell'Eternità viene scombussolato da qualche cosa a cui aveva rinunciato da anni: il sentimento, il desiderio, il trasporto, l'amore. Sarà proprio una donna che scompiglierà le carte e sarà per amore suo che Harlan dovrà fare una scelta importante, fondamentale per lui e per l'Eternità stessa, quella che ha il compito di salvaguardare con le manipolazioni del passato.
Al di là della situazione decisamente immaginaria - come potrebbe essere il contrario, trattandosi di fantascienza? - quello che mi ha colpito è stato proprio il repentino cambiamento che subisce il protagonista. Troppo repentino, troppo improvviso e troppo radicale per essere casuale o frutto di superficialità da parte dell'autore.
Me lo sono detta subito. Da una sostanziale indifferenza al gentil sesso Harlan passa ad un coinvolgimento tale da mettere in discussione non solo la sua, di vita, ma quella di tutta l'Eternità. Casuale? E poi, possibile che in oltre venti anni si tratta della prima donna in assoluto che incontra? Interrogativi, questi, che avranno risposta solo leggendo il libro!
La figura femminile, quella di Noys, mi è piaciuta più di tutti i personaggi che compaiono - non molti, a dire il vero - attorno ad Harlan. Una donna enigmatica, capitata apparentemente per caso (o per interesse?) accanto a questo Eterno che tutto si aspettava meno che avere contatti con lei, e che si svela nella seconda parte del libro serbando qualche sorpresa per il lettore ma anche per lo stesso protagonista. Un figura che ho rivalutato nella seconda parte del libro e che nella prima parte mi era sembrata, invece, un po' troppo forzata e, allo stesso tempo, calata nella storia senza che il suo ruolo avesse un senso. Sbagliavo...
Devo dire che l'autore offre delle descrizioni molto minuziose di scenari e situazioni che, essendo proiettate in un futuro immaginario, non sono poi così semplici da descrivere. E' molto dettagliato, attento a seminare indizi dando vita ad un'avventura fantastica con una buona dose di suspense e capovolgimenti di fronte inaspettati.
Superato l'iniziale smarrimento legato ad uno stile narrativo che non mi è affatto familiare ho apprezzato la storia e la capacità dell'autore di trasmettere anche concetti importanti.
Nel sopprimere i guasti della Realtà, l'Eternità ne soffoca anche i trionfi.
Questa osservazione di Noys, donna intelligente, mi ha fatto riflettere: se si avesse davvero la possibilità di intervenire nel passato per modificare ciò che di negativo si è avuto (penso alle guerre, alle malattie, agli attentati...) tali modifiche cambierebbero, di riflesso, anche tutto ciò che di positivo si è verificato?
Non avrei mai immaginato di fermarmi a riflettere su temi come questi, pur trattandosi di ragionamenti per assurdo.
E poi l'amore.
Di fondo, accanto all'aspetto futuristico ci troviamo alle prese con una storia d'amore resa in modo davvero interessante da un autore molto particolare.
Sulle prime mi ha un po' spaventata il suo stile ma poi, lo ammetto, ci ho preso gusto!
Con questa lettura partecipo alla Challenge Tutti ad Hogwarts con le 3 ciambelle nell'ambito della macro-categoria Harry Potter, libro scritto da un autore morto. Partecipo anche alla Visual Challenge
in quanto in copertina compare una nuvola e alla Challenge Diche colore sei? in titolo adatto per lo spicchio nero, obiettivo 2 (libro di Asimov).
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