venerdì 11 aprile 2014

Vivere al buio. La cecità spiegata ai vedenti (M. Marcantoni) - Venerdì del libro

Per questo Venerdì del libro vorrei proporre una lettura che ho in mente da tempo. Ho temporeggiato nel proporla in questa rubrica settimanale perchè volevo capire bene come poter trasmettere ciò che ho provato io nel leggerla... 
Si tratta de libro "Vivere al buio. La cecità spiegata ai vedenti". Un titolo impegnativo per un libro che già dalla copertina mi ha colpita. L'immagine che viene proposta è molto significativa e mi ha subito fatto pensare a come un cieco abbia comunque altri talenti da spendere per vivere appieno la propria vita. 

Non è semplice raccontare questo libro perchè non è una storia da raccontare, con unizio, uno svolgimento ed una fine. Come viene ben detto nella presentazione del libro si tratta di una sorta di sussidiario, di galateo indirizzato ai vedenti affinchè possano rapportarsi con i ciechi senza ansie e paure. E' un libro scritto da un cieco e indirizzato a chi cieco non è. Un racconto fatto non da chi immagina una vita al buio ma da chi una vita al buio la vive.

Innanzitutto il lettore viene aiutato a capire la cecità lasciando da parte equivoci ed i pregiudizi nei quali si può facilmente inciampare.
Il tutto partendo da un presupposto essenziale: prima di tutto è un uomo (o una donna), poi un cieco.

Il primo capitolo è un capitolo di "conoscenza": il lettore viene aiutato a conoscere, a capire una realtà che, da vedente, può solo immaginare a grandi linee. Come ben dice l'autre non basta chiudere gli occhi e provare a vivere qualche attimo senza vedere per capire appieno cosa voglia dire essere un cieco. Con tatto ma anche con estrema praticità l'autore sfata dei miti e mette anche in crisi il lettore (a me è capitato così). 
Nel secondo capitolo vengono dati dei consigli, delle indicazioni al lettore su come rapportarsi con chi non vede nella vita di tutti i giorni e nelle varie situazioni che si possono presentare.
La lettura progede pensando al futuro.

Nella seconda parte l'autore focalizza maggiormente l'attenzione sulle difficoltà che affronta un cieco nella vita di tutti i giorni e lancia, a seguire, un grande messaggio di speranza infondendo coraggio a piene mani valorizzando le tante conquiste che possono essere fatte, di giorno in giorno. 
In conclusione, vengono lanciati quattro messaggi che, rivolti ai vedenti come ai ciechi, che invitano ed aiutano a cogliere ciò che è invisibile agli occhi. 

L'autore è molto diretto. Non fa sconti al lettore e non lascia margini all'interpretazione. Arriva dritto al punto e dice ciò che deve senza troppi filtri.

Il libro mi ha fatto riflettere, non posso negarlo... e credo che sia una lettura utile sia a chi vive accanto ad un cieco nella vita di tutti i giorni, sul lavoro, a scuola o nella cerchia di amici ma anche a chi, pur non avendo un'esperienza diretta, vuole arrivare a capire l'essenziale, quello che è invisibile agli occhi.

Dedico questa lettura ad una persona cieca a cui spesso, nei primi tempi, dicevo (senza pensarci troppo) "...ci vediamo domani" quando me ne andavo dall'ufficio e rispetto al quale mi sentivo sistematicamente in colpa dopo aver pronunciato tali parole... 
La sua serenità e il suo modo di essere mi ha aiutata a capire come relazionarmi con lui. Ora, quando lo saluto, gli dico "... ci vediamo domani" con estrema serenità e lasciandogli quelle parole come un saluto, lo stesso saluto che gli riserverei se ci vedesse. Un saluto che lui ricambia sempre con un sorriso.

In conclusione vorrei segnalare un dettaglio che puo' sembrare un po' fuori luogo... ma che ho notato. I caratteri usati nel libro sono piuttosto piccoli... ma fate finta di non aver sentito... Nel parlare di cecità mi imbarazza un po' dire che con un carattere così piccolo si può far fatica a leggere soprattutto se lo si fa dopo ore di lavoro e si è un po' stanchi... Fate finta che non abbia detto niente, ok?
***
Vivere al buio. La cecità spiegata ai vedenti
Mauro Marcantoni
Erickson Editore (collana Capire con il Cuore)
14.00 euro

12 commenti:

  1. Che bella proposta, inserito nella mia lista dei desideri, credo mi piacerebbe molto!

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    1. Fa riflettere... a me ha fatto riflettere su atteggiamenti che credevo giusti, in estrema buona fede...

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  2. Un libro particolare, grazie, probabilmente senza di te non l'avrei mai incrociato!
    bella recensione Stefania! :-)
    lo metto in lista!

    ps. hai mai letto Cecità di Saramago?

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    1. No... non l'ho letto... Lo cercherò. Buon we mia cara.

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  3. Interessantissimo consiglio di lettura, me lo sono segnato. Sul "ci vediamo" all'università per un esame di sociologia avevo studiato che è una sorta di meccanismo automatico per cui proprio perchè vuoi evitare di ferire l'altro e sei in tensione per non farlo ti escono le frasi sbagliate. Il testo faceva l'esempio di dire "in gamba, eh!" a un amico che incontri con il gesso al piede... Diceva anche che l'altro in genere capta la buona fede e se la ride anche.

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    1. In effetti con il mio "..ci vediamo domani"... ora ci facciamo un sorriso ma all'inizio mi mettevo in crisi!

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  4. Senza dubbio una proposta originale e molto utile, che senza di te non avrei scovato.
    Grazie, sei un pozzo di suggerimenti!

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    1. Di certo una lettura non proprio leggera... e, soprattutto, non una storia di fantasia ;-)

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  5. molto molto interessante e mi fa venire in mente un percorso pensato per i vedenti che per una manciata di minuti non vedranno nulla e devono orientarsi e avvicinarsi a ciò che un non vedente prova facendo ciò che è spontaneo per ciascuno di noi che può vedere... chi l'ha fatto ne è stato molto entusiasta, perché ti costringe a "guardare" con altri sensi... grazie di questo suggerimento!

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    1. ...purchè lo si faccia tenendo presente che per un cieco dalla nascita la situazione è ben diversa... anche di questo tipo di cose si parla nel libro.

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  6. Una proposta insolita e molto interessante, un argomento che ci impone di andare oltre il nostro punto di vista, grazie per averlo segnalato

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    1. ...Mi ha anche messo in crisi in diversi passaggi... una crisi di riflessione, intesa nell'accezione positiva del termine nel senso che mi ha indotta a pensare...

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